Il borgo di Bastia Umbra (PG)

Umbria cuore verde d’Italia, ma anche strategica per i collegamenti tra nord e sud d’Italia e tra la costa tirrenica ed adriatica. Verdi colline, i borghi medievali, quasi tutti in collina, pochi in pianura. Uno di questi è Bastia Umbra, borgo sconosciuto ai più, ma strategico per la sua posizione al centro delle grandi vie di comunicazione e di commercio.

L’antica Insula romana, al centro della Valle Umbra, aveva proprio l’aspetto di un’isola rispetto al territorio paludoso circostante e dell’epoca romana rimangono architra­vi, fregi, tronchi di colonna, capitelli, in ville rustiche e sepolcreti.

Il nome attuale è dovuto alle fortificazioni che proteggevano l’antico borgo. Fu feudo della famiglia Baglioni, periodo di cui rimane una imponente traccia nella Rocca Baglionesca.

Rocca baglionesca

L’aspetto moderno si integra al nucleo storico circondato di mura e bastioni e racchiude al suo interno le antiche Chiese di Santa Croce e di San Rocco, il Monastero benedettino di Sant’Anna, la moderna chiesa di San Michele Arcangelo, la Ex-Chiesa di S. Angelo oggi Auditorium e una bella porta trecentesca posta sul lato occidentale anch’essa dedicata all’Angelo Michele di origine longobarda. La Chiesa di San Marco, inaugurata nel 2021 è una struttura architettonica contemporanea molto suggestiva.

Tra tanti abitanti più o meno noti nacque a Bastia San Vitale (1295-1370) che da brigante si trasformò in penitente ed eremita, Colomba Antonietti (1826-1849) che si vestì e combatté da soldato per rimanere al fianco del marito tenente e morì a Porta San Pancrazio a Roma nel 1849 per difendere Roma dalle truppe francesi. In epoca recente sono nati a Bastia lo stilista Pino Lancetti (1928-2007) e poco prima di lui Giovanni Angelini (1909-1999), capo ufficio pubblicità e successivamente direttore artistico della Perugina che realizzò disegni, slogan e campagne pubblicitarie anche per la Buitoni.

Grazie all’intuizione del parroco don Luigi Toppetti dal 1962 nel mese di settembre la città si colora di rosso, giallo, verde e blu, i colori dei quattro rioni che competono per aggiudicarsi il Palio de San Michele. La festa vede i giovani come protagonisti delle sfilate, dei giochi e della lizza, una caratteristica staffetta che si corre nella centrale piazza Mazzini. L’atmosfera è davvero particolare e la festa è considerata una delle espressioni più singolari delle arti performative: recitazione teatrale, allestimento scenico, danza, competizioni sportive che coinvolgono tutte le età e naturalmente buona cucina.

Palio de San Michele

Nei giorni della festa, all’interno delle taverne rionali si possono assaggiare i piatti tipici della tradizione: prosciutti e salumi, legumi e cereali accompagnati da vini bianchi e rossi, dolcetti, rocciate e pinocchiate, tozzetti intinti nel vinsanto. Antichi forni e pasticcerie propongono ancora tanti dolci realizzati con le ricette di una volta.

La regina tra i piatti tipici rimane la porchetta che a Costano ha una festa tutta sua alla fine di agosto.

Bastia è da sempre anche un centro agricolo e sparse per la campagna troviamo numerose edicole, chiese e case coloniche e due castelli di contorno: Costano e Ospedalicchio.

Bastia ha raccolto nei secoli anche notevoli opere d’arte, come il Polittico di Niccolò di Liberatore, detto L’Alunno.

Polittico di Niccolò di Liberatore (detto L’Alunno)

Per conoscere questo e gli altri tesori di Bastia negli ultimi anni sono nati percorsi tematici dedicati alla conoscenza del territorio rivolti anche agli stessi bastioli.

Dal centro di Bastia si può partire alla scoperta del territorio comunale che va da Assisi fino a Torgiano: escursioni a piedi, in bici etc. anche lungo il fiume Chiascio, dove un percorso attrezzato collega Bastia con Assisi e con la Via di Francesco che va da La Verna a Roma.

Percorso verde

Potete trovare idee su cosa fare e vedere su https://www.visitbastiaumbra.it/ dove sono elencate anche strutture ricettive, ristorative e commerciali… ma se volete andare alla scoperta della città con una guida in carne ed ossa chiamatemi: sarò ben contenta di creare un itinerario adatto a voi!


MONIA MINCIARELLI
Laureata in Lingue straniere accompagno ormai da quasi 30 anni gruppi italiani e stranieri, ragazzi ed adulti, alla scoperta dell’Umbria e della sua meravigliosa natura. Amo la storia, ho un particolare interesse per Francesco d’Assisi e il francescanesimo così come per le visite “interattive”, riservate soprattutto agli studenti di lingua italiana che, con l’aiuto della mia “guida”, possono mettere in pratica quanto hanno studiato in classe e ampliare e/o rinforzare così le loro abilità linguistiche.
Dopo un’esperienza pluriennale come docente esperto linguistico all’Università e agente di viaggio ho deciso di tornare alla mia prima passione, il lavoro di guida turistica ed escursionistica, e mettere a disposizione la mia esperienza per creare programmi particolari, inusuali e accattivanti anche per il visitatore più esigente perché ogni angolo d’Umbria diventi un luogo speciale in compagnia di una guida.
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