Roma, un’eterna sorpresa – La Vera Lupa di Roma

La Città Eterna, essendo effettivamente millenaria, abbonda di simboli culturali o artistici riconoscibili da tutti, ad una prima occhiata. Sicuramente, però, ciò che più incarna lo spirito leggendario e mitologico di Roma è il celebre episodio della lupa che, in barba ad ogni preventivabile istinto animale, allatta i due piccoli gemellini, Romolo e Remo, invece di mangiarseli.

Fermo restando che si tratta di storie narrate dagli stessi romani secoli dopo il loro presunto avvenimento, vediamo qui un manufatto antichissimo che, a tutti gli effetti, ci rappresenta l’episodio in questione: la celebre Lupa Capitolina.

Siamo ai Musei Capitolini, in particolare nella straordinaria Sala Esedra, rinnovata da poco per ospitare l’altrettanta straordinaria Statua Equestre di Marco Aurelio, un altro simbolo cittadino. Ma oggi soffermiamoci invece su un manufatto in bronzo che, udite udite, risale addirittura al V secolo a.C. Sì, avete letto bene: ha 2500 anni.

La cosiddetta Lupa Capitolina è un’opera d’arte eccezionale già solo per l’età che ha, sebbene, però, la sorpresa sia dietro l’angolo. Difatti i due gemellini, che quasi con impeto tentano di raggiungere le mammelle della loro salvatrice animale, fanno parte di un’aggiunta di epoca rinascimentale. Alla fine del Quattrocento, infatti, al Pollaiolo, artista e maestro molto in voga all’epoca, venne commissionata quest’aggiunta, proprio per rimarcare l’episodio mitologico sopra narrato. Difatti, in origine, il manufatto comprendeva solo, ed esclusivamente, la lupa bronzea.

E qui sorgono i primi dubbi…

La lupa, infatti, è del V secolo a.C. ma, ancora oggi, abbiamo moltissimi dubbi su chi, effettivamente, la realizzò. Non ci domandiamo tanto il nome dello scultore che ha lavorato il bronzo (non è sorprendente non conoscere gli artefici delle opere d’arte realizzate in quel periodo) quanto la sua provenienza. Preso atto del fatto che, probabilmente, la lupa bronzea fu realizzata nell’Urbe, ancora oggi ci domandiamo se lo scultore fosse un maestro etrusco o romano. Non sappiamo chi commissionò l’opera, quindi perché un artista si fosse preso la briga di realizzare questo manufatto. Furono i rappresentati delle istituzioni repubblicane, forse all’epoca già mature, a richiederlo? Chissà… quello che è certo è che i dubbi non finiscono qui. Si ipotizza, infatti, che la Lupa Capitolina sia un poco più recente, forgiata non nel V ma nel III secolo a.C.

Si ipotizza, inoltre, che questa opera d’arte sia quella citata da Cicerone che, in uno dei suoi scritti, ci indica l’esistenza di una lupa in bronzo posta nella cosiddetta Grotta del Lupercale, il luogo in cui, secondo i romani, fisicamente l’animale avrebbe allattato i due gemellini. Per concludere, dopo questa serie di dubbi, ecco una certezza.

La cosiddetta Lupa Capitolina fa parte di un privilegiato nucleo di opere d’arte antiche che il Papa Sisto IV (quello che per primo fece decorare da grandi pittori la Cappella Sistina, che porta infatti il suo nome), nel 1471, donò espressamente alla città di Roma ed al popolo. In parole povere questo donativo rese alcuni manufatti, come la Lupa Capitolina, visibili al pubblico e non parte di una collezione privata.

Questo atto, questa donazione, viene riconosciuto come un momento fondante per la Città Eterna, il momento in cui, per la prima volta, un museo venne inaugurato a favore di tutti. E furono in queste sale che tali opere d’arte furono messe in mostra. Un museo, questo dei Musei Capitolini, considerato pertanto il più antico al mondo!


Mi chiamo Gianluca e sono una guida turistica ufficiale di Roma. Il motivo di questa scelta? La mia passione per una città incredibile come Roma! Per questo il mio percorso di studi e le materie che più amo, come storia dell’arte o archeologia, hanno come unico scopo quello di approfondire la conoscenza di questa città. Volete farlo anche voi? Per saperne di più, su me e Roma, CLICCA QUI!
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