A Roma vi sono dei meravigliosi unici mitici affacci che fanno da sempre un certo effetto e che nessuno dovrebbe mai perdersi di visitare perché con le loro splendide vedute regalano un intenso e totale coinvolgimento emotivo che fa comprendere tutta la forza evocativa e magica atmosfera della Città Eterna.

L’Aventino che insieme al Palatino e al Campidoglio è terzo tra i più importanti leggendari sette colli sui quali Roma venne fondata nel 753 a.C., e divisi solo dalla valle del Circo Massimo, l’Aventino ha la forma di un trapezio ed è in una sua area a picco sul Tevere.
L’Aventino fu il colle, secondo le varie interpretazioni storiche sulla leggendaria fondazione di Roma, dove si riunirono i seguaci di Remo, mentre Romolo rimase sul colle Palatino con i suoi seguaci e delle due formazioni con i loro beniamini chi avesse avvistato più avvoltoi sarebbe diventato i primo re e quindi il fondatore. Il numero di uccelli visti dai fans dei due famosi gemelli fu motivo di disputa tra i due, che condusse alla morte di Remo per mano di Romolo. Il numero degli uccelli “in realtà” fu supportato dall’intervento degli dei che decisero il destino di chi dei due gemelli, figli di Rea Silvia e del dio Marte dovesse essere il primo re.
L’Aventino fu anche sede del tempio di Diana e dei plebei al tempo degli antichi Romani che ivi si rifugiarono creando un vero e proprio quartiere in contrapposizione ai patrizi che invece abitavano sul colle opposto: il Palatino; ben presto però anche l’Aventino ricco di verde e dal carattere molto riservato diventò un’area molto ricercata per la costruzione di palazzi privati degli imperatori Traiano, Adriano, e ad oggi vi sono molte abitazioni eleganti e ville appartate tra il verde tra pace e una tranquillità esclusiva anche se non molto lontane dalle fermate della linea metro B.
Sull’Aventino sorsero le prime chiese paleocristiane di una bellezza indicibile come la chiesa di Santa Prisca, Santa Sabina, Sant’ Alessio, da sempre molto gettonate per la celebrazione dei matrimoni.
Sede del priorato dei Cavalieri di Malta e tra i simboli indecifrabili dell’ordine cavalleresco c’è però la possibilità almeno di osservare dal buco della serratura della porta del Priorato, l’occhio magico più famoso del mondo: tra le fila di alberi ben disposti al di sotto e in lontananza appare la cupola di San Pietro sul colle Vaticano, così perfetta che sembra essere molto meno distante.

Procedendo verso il giardino degli Aranci poco più in là, c’è un affaccio spettacolare su Roma che cattura completamente lo sguardo e regala una pace interiore che assomiglia molto alle sensazioni che si provano da un altro affaccio famoso quello dal colle del Gianicolo, altro colle di Roma opposto all’Aventino, importante per i moti rivoluzionari del 1848, che ha un suo fascino veramente particolare, così romantico sublime e molto ampio, inimitabile soprattutto al sorgere del sole e al tramonto, quando la città comincia a svegliarsi o si prepara per il meritato riposo ed in lontananza si scorge l’Altare della Patria: il Vittoriano, simbolo dell’unificazione del Regno d’Italia che avvenne nel 1861, con il primo re d’Italia Vittorio Emanuele II, che riflette e brilla con il suo marmo bianco originario delle Alpi Apuane, il prezioso marmo di Botticino, con le sue vittorie alate bronzee così imponente e teatrale quasi a ricordare il glorioso passato di Roma “ Caput Mundi”.
Il Gianicolo è bello anche al tramonto quando soprattutto di sabato sera, tra la prima tappa al Fontanone: la Fontana dell’Acqua Paola dove l’unico rumore che fa compagnia è quello cristallino dell’acqua stessa che sgorga da questa bellissima mostra voluta dal papa Paolo V Borghese (1610-1614) e magari ascoltando la famosa canzone di Venditti, “Roma capoccia” “quanto sei bella Roma…” si procede sempre più in alto fino ad arrivare a Piazza Garibaldi da dove per magia si scorge Roma e anche da lì la Cupola di San Pietro che sembra nascondersi timidamente tra gli alberi senza successo si mostra con tutta la sua infinita bellezza e Santità.
Altro Affaccio stupendo è quello davanti alla chiesa di Trinità dei Monti che svetta bianca alla fine della scalinata di Piazza di Spagna, da lì proprio direttamente sui tetti di Roma che quasi quasi par di toccarli e in quel momento capisci perfettamente perché tutto il mondo desideri venire a Roma per visitarla perché li capisci bene quanto anche questa meravigliosa terrazza fa sentire ogni turista parte integrante della città, quasi ti aspetti che da un momento all’altro qualcuno che abiti sotto quei tetti ti inviti per una saporita “cacio e pepe” tutto appare incredibilmente familiare ed accogliente. Soprattutto queste meravigliose terrazze affascinano, catturano l’animo ed entrano nel cuore di ognuno per sempre!
DONATELLA BATTISTI
Sono Donatella, abito a Roma e sono un accompagnatore turistico abilitata lingua italiana e inglese.
Durante questi anni di attività nel turismo al quale mi dedico con molto piacere, ho sperimentato che ogni volta che si visita una nuova destinazione si scoprono tantissime emozionanti novità e, spesso, specialmente se il luogo ci è piaciuto particolarmente, la volontà di farvi ritorno per scoprire sempre di più.
Essere curiosi stimola la nostra voglia di conoscenza e alimenta la nostra immaginazione (leggenda o realtà?), in particolare quando si visita una città come Roma. L’importante è iniziare questo percorso: il resto viene da sé!
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