Con quest’ultimo nuovo articolo concludo con voi il viaggio alla scoperta di Iseo. Vogliamo scoprire assieme l’area sacra della Pieve? Allora partiamo!
Ci troviamo nel limite settentrionale del centro storico. La piazza del Sagrato mostra tracce dell’antica strada che dal centro portava alla porta del Porciolo (o Pusterla) per poi proseguire in direzione della Vallecamonica.


La pieve che tale divenne nel corso del VIII-IX secolo, venne fondata da Vigilio. Vissuto tra il 455 e il 525, venne eletto Vescovo nel 504 da Eustorgio, arcivescovo di Milano. Fu molto amato e stimato dagli Iseani al punto che inizialmente non vollero cedere alla città di Brescia le sue spoglie.
“FUNDATOR PLEBIS ISEI”: questa è l’iscrizione posta in sua memoria dagli Iseani sul sarcofago nel 1544. Oggigiorno viene festeggiato in quanto patrono della cittadina lacustre il 26 settembre.
La chiesa presenta in facciata un campanile che risale al XII secolo. Al primo piano dello stesso, si conserva un oratorio, punto focale di un percorso processionale che si svolgeva in chiesa in occasione di particolari cerimonie legate al culto dei Santi Martiri o al calendario liturgico.
Non passa inosservata l’arca di Giacomo Oldofredi, morto nel 1325. Si nota lo stemma, il leone rampante e la parte centrale che presenta versi celebrativi. Gli Oldofredi, nel corso della prima metà del Trecento, anche con l’appoggio degli Scaligeri e dei Visconti, non solo rifanno la cinta muraria, ma inglobano nella stessa la Pieve che inizialmente era esclusa.
Lo spazio del Sagrato era anche luogo di sepoltura in quanto il cimitero si trovava presso la chiesa matrice. Le sepolture avevano o un segnacolo, o una croce ed erano quelle delle persone più in vista.
Ho una curiosità da rivelarvi: il sagrato, oltre che essere un luogo di passaggio, era usato anche per le adunanze.
Internamente la chiesa si lega a Rodolfo Vantini, architetto bresciano di chiara impronta neoclassica. Qui lavorò per costruire la cappella dedicata a S.Vigilio che si trova nella navata sinistra. La stessa navata ospita una rara opera di carattere religioso di Francesco Hayez “l’Arcangelo S. Michele,”. Di Hayez, come non ricordare il celebre “Bacio”!
Entrando, il visitatore resta colpito dal presbiterio: nell’abside, l’affresco dell’Ultima Cena di Ponziano Loverini. L’altare e l’ambone raffigurano la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la chiamata di Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni.


Merita un cenno anche la chiesa di S. Silvestro che assieme alla Pieve, caratterizza la piazza del Sagrato. Fu sede a partire dal Quattrocento, della Confraternita laica dei Disciplini della SS Croce.
Furono loro probabilmente i committenti della danza macabra; tema diffuso soprattutto in Centro e Nord Europa: scheletri o cadaveri, si alternano ai vivi in una sorta di processione o ballo rituale, piuttosto lugubre, mi sento di aggiungere!
Volete conoscere qualcosa di più su Iseo? Vi aspetto per scoprire assieme quali sono i soggetti di questa danza, per fare una passeggiata in Contrada del Campo e molto altro ancora… A presto!
Sono Vanessa Marcolla, guida turistica abilitata per la lingua tedesca, iscritta con l’Associazione Arnaldo da Brescia, fondata nel 1986, la più attiva e conosciuta in città e provincia. Il mio ambito di lavoro è la città di Brescia, la sua provincia con i laghi (Iseo e Garda), la Franciacorta – rinomata terra di vini e patria indiscussa del Bollicine Franciacorta – e la Valle Camonica. E’ in questa valle che risiedo da più di 20 anni: ho imparato ad amarla e apprezzarla, per la sua storia, legata soprattutto alle incisioni rupestri (Patrimonio UNESCO dal 1979), i suoi borghi, i suoi paesaggi montani.
Brescia, “La leonessa d’Italia” è la città che amo, ricca di storia, colpisce il visitatore per il bianco latteo del suo marmo di Botticino. Esso caratterizza chiese e palazzi. Al visitatore attento non sfugge il vicoletto nascosto, un particolare portale, un affresco che il tempo ancora non si è portato via.
Vi farò conoscere arte e storia, il buon cibo e il “saper bere bene”. Vi aspetto!
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