Finestra sull’Arte – Le cupole di Correggio a Parma, preludio allo spazio barocco

Due opere di formidabile innovazione

Correggio, Visione di San Giovanni Evangelista a Patmos, 1520-1521, affresco, 9,4 x 8,75 m, Parma, cupola della Chiesa San Giovanni Evangelista.

L’incarico di affrescare la nuova chiesa di San Giovanni a Parma viene a Correggio da una colta committenza benedettina. Lungo le navate, dipinte per lo più da collaboratori, vi sono scene che alludono alla religione pagana e a quella ebraica, cui si contrappone, nella cupola e nella decorazione del catino absidale, il (perduto) Trionfo della fede cristiana.

Per la decorazione della cupola i benedettini incaricarono Correggio di illustrare la seconda perusìa (cioè il secondo avvento di Cristo sulla terra alla fine del mondo), seguendo il dettato dell’Apocalisse di san Giovanni (dedicatario del complesso monastico):

<<Eccolo venire sulle nubi, e così lo vedrà ogni occhio>>

(1,7).

Proprio una densa corona di nuvole popolata da robusti apostoli gesticolanti cinge, alla base della cupola, un cielo incandescente formato dall’accostamento di moltissime teste di angeli, tra le quali Correggio colloca la figura di Cristo atteggiato in una posa incombente, sebbene non perfettamente centrale, essendo la cupola impostata su un rettangolo.

La visione avuta da san Giovanni nell’isola di Patmos è presentata da Correggio in modo strabiliante, senza fare ricorso a intelaiature architettoniche, ma come un’irruzione del paradiso sulla testa del profeta – il santo compare, scorciatissimo, al di sotto dell’anello nuvoloso, quasi schiacciato contro la modanatura del tamburo. L’invito a partecipare all’evento miracoloso giunge all’osservatore anche dalle dinamiche coppie di evangelisti e dottori della Chiesa nei pennacchi di imposta, collocate in posizione mediana tra cielo e terra.

Due sono i diversi livelli di fruizione della scena. Da una parte quello dei fedeli che, situati sotto l’arco di conclusione della navata, pur godendo di una visione dell’affresco tagliata dall’interferenza della curva di imposta della cupola, scorgevano un’apparizione resa centrale dall’effetto realistica e repentino, non molto diverso – se non per la maggiore distanza – da quello che coinvolge gli apostoli.

Dall’altra parte il livello dei monaci che, assisi nel coro posto proprio al di sotto della volta dipinta, vedevano interamente la raffigurazione, percependo in primo luogo la figura di san Giovanni – nascosta invece dai laici, in quanto affrescata proprio sopra l’arcone di comunicazione con la navata – come il mediatore per giungere all’apparizione divina vera e propria.

Correggio, Assunzione di Maria, 1526-1530 ca. Affresco, 10,93 x 11,95 m, Parma, cupola del Duomo.

Mentre è ancora all’opera in San Giovanni Evangelista, nel 1522 Correggio firma il contratto per la decorazione ad affresco della cupola e degli interni del duomo di Parma, cui attende tra il 1526 e il 1528, lasciando poi interrotto dal 1530 il completamento dei lavori.

Il Duomo di Parma, importante edificio romanico coronato da una cupola gotica impostata su base ottagonale, era dedicato all’Assunzione della Vergine, tema scelto da Correggio come fulcro dell’affresco.

Come in San Giovanni Evangelista, anche nella cupola del Duomo l’artista rinuncia a ogni impalcatura architettonica per realizzare l’Assunta in un turbine di nubi concentriche. Tali effetti saranno pienamente compresi solo nel secolo dopo dagli artisti della cultura barocca.

La rappresentazione coinvolge anche il tamburo ottagonale della cupola che ospita una sorta di balaustra contro la quale sono collocati apostoli e angeli che recano torce accese (simbolo di resurrezione e di immortalità). Al di sopra della prima fascia si sviluppano i cerchi concentrici del paradiso in un tripudio luminoso di angeli e santi. La Vergine ascende al cielo, attesa da Adamo ed Eva, mentre al centro di un alone di luce abbagliante è la figura di Cristo, colto in ardito scorcio di sottinsù.

Per ottenere l’effetto desiderato Correggio utilizza diversi espedienti, di natura sia pratica sia disegnativa. Da un lato, nasconde la divisione in spicchi della cupola gotica per ottenere un effetto di continuum quasi conico; dall’altro, opera continue correzioni prospettiche e di scorcio, di scala e di rappresentazione, per superare le deformazioni subite dalle figure a causa della variabile inclinazione delle pareti, al fine di amalgamare con scioltezza anatomie di corpi umani dalle dimensioni gigantesche con la forza inesorabile di un grandioso evento naturale.

Correggio, dettaglio dell’Assunzione di Maria, affresco, Parma, cupola del Duomo.
Correggio, dettaglio di San Giovanni Battista, affresco, Parma, cupola del Duomo – Foto di G. Roli
Chiesa di San Giovanni Evangelista, Parma
Il Duomo di Parma

Una prima laurea in Scienze dei Beni culturali e una specializzazione in Storia e critica dell’arte. Convinta aspirante insegnante, milanese di nascita, amante di tutto ciò che è artistico!
La rubrica “Finestre sull’arte” nasce per raccontare e condividere con voi ciò che conosco su opere, artisti e correnti artistiche, raccontandole in brevi articoli di pochi minuti, come se fossero delle vere e proprie pillole da assumere una volta al giorno. Perciò, se siete interessati ad approfondire la vostra conoscenza su questi temi, date un’occhiata ai miei articoli sul blog!
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