Piemonte da scoprire – Monforte D’alba (CN)

Tra vigne e catari

Continuiamo il nostro itinerario nella Langa del Barolo, a sud di Alba, con la visita del caratteristico borgo di Monforte d’Alba, annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia e insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano. Il nucleo storico di Monforte si abbarbica sulle pendici di un colle che presenta alcune pendenze impegnative, ma con calma, soffermandosi ad ammirare i suggestivi scorci che le case medievali del paese offrono agli occhi del visitatore e le vigne circostanti, si può arrivare tranquillamente sulla sommità della collina per godere dello spettacolare panorama che si apre ai nostri occhi.

Il paese di Monforte d’Alba

Monforte è ricordato per la presenza dei catari che, attorno al 1028, avevano la loro sede preso il castello situato sulla sommità della collina. Il vescovo Ariberto d’Intimiano di Milano, sotto la cui giurisdizione ricadeva Monforte all’epoca, venuto a sapere della presenza eretica nel paese, vi si reca in visita e cerca inizialmente di dialogare con la loro guida, un certo Gerardo. Dopo l’interrogatorio, di fronte alla fermezza dei catari nel continuare a professare la propria fede, il castello di Monforte viene messo a ferro e fuoco dal Marchese del Monferrato e i catari vengono trasferiti a Milano: di fronte al bivio, abiura dell’eresia abbracciando la croce o morte sul rogo, molti scelgono la seconda opzione. Le cronache raccontano che per giorni vennero arsi sul rogo i catari di Monforte, ricordati ancora oggi da un omonimo corso nel capoluogo lombardo. Per qualche decennio, Monforte rimase pressoché abbandonato, per poi riprendere vita e costituire la propria identità medievale. Diventa prima feudo dei Carretto, quindi dei Marchesi Scarampi del Cairo.

Monforte si erge su una delle colline più elevate della Bassa Langa, a circa 500 mt. di altitudine sul livello del mare, e fa oggi parte degli 11 comuni della Langa del Barolo insigniti del riconoscimento Patrimonio UNESCO “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte”.

Una passeggiata alla scoperta del borgo può prendere le mosse dai piedi del paese storico, dove ci sono alcune piazze in cui è possibile sostare con l’auto. Sulla piazza principale, Piazza Umberto I, si affacciano alcuni locali, vinoteche e ristoranti, per un caffè prima della visita o una pausa più consistente sulla via del ritorno. Iniziamo la salita di Via Marconi e imbocchiamo subito Via Silvano sulla destra: poco più avanti, sempre sulla destra, si apre uno scorcio colorato e divertente su un cortile interno in cui si trova un tipico ristornate che, nel nome, rievoca il passato del paese: l’Osteria dei Catari.

Proseguendo in salita, si giunge a un primo spiazzo: sulla sinistra si nota la facciata della sede della Fondazione Bottari Lattes, situata in un edificio dove un tempo era la scuola elementare. La Fondazione risale al 2009, si propone la diffusione della cultura e dell’arte attraverso mostre, convegni, festival di musica e di teatro e attività per ragazzi. Tra i suoi scopi, vi è anche la diffusione della conoscenza del pittore e scrittore Mario Lattes, tra l’altro direttore della casa editrice fondata dal nonno a fine 1800.

Imbocchiamo ora un’erta via che conduce alla piazza successiva, vero cuore della Monforte medievale. Qui inizia la suggestiva zona della Saracca, caratterizzata da stradine medievali che portano alla parte alta di Monforte. Il termine curioso deriva probabilmente da “saracinesca”, per indicare appunto la saracinesca, mossa da tiranti e catene, che la notte permetteva di chiudere la porta di accesso al borgo medievale circondato da mura.

La piazza è stata per secoli il centro nevralgico sia commerciale, sia sociale e politico di Monforte: gli edifici che vi si affacciano e quelli lungo le vie della Saracca ospitavano botteghe artigiane, ma anche gli uffici comunali e le scuole. La piazza era detta Piazza d’Assi perché pavimentata con assi di legno e dotata di copertura: qui ci si ritrovava per momenti di convivialità, i ragazzini delle scuole potevano trascorrervi i momenti di intervallo dalle lezioni.

Oggi sia la piazza sia le vie che si inerpicano verso la cima della collina conservano un’atmosfera estremamente suggestiva ed evocatrice del passato, percepibile nel sapiente restauro degli edifici in cui sono stati messi in evidenza particolari architettonici e dettagli dell’epoca; la sera poi, la suggestione aumenta alla luce delle enoteche e dei ristorantini ospitati nei locali delle antiche botteghe medievali, frequentati dai tanti visitatori che qui si recano per degustare le delizie enogastronomiche del territorio.

Col naso all’insù, proseguiamo e arriviamo a un bivio: svoltando a sinistra, si raggiunge in pochi minuti la panchina gigante ideata dall’artista americano Chris Bangle e che  fa parte del più ampio progetto Big Benches (per approfondire: www.bigbenchcommunityproject.org). Nel territorio di Monforte d’Alba ci sono ben due panchine giganti: una è quella appunto a poche centinaia di metri dal paese, l’altra si trova in località Castelletto, alcuni chilometri da Monforte, con spettacolare vista sui vigneti.

Dopo esserci arrampicati sulla panchina un po’ come fanno i bambini per salire su una sedia troppo alta ed esserci riposati ammirando proprio con gli occhi dei bambini il panorama, torniamo sui nostri passi e imbocchiamo un viale alberato che conduce alla Piazza dell’Antica Chiesa. Il viale costeggia le mura dell’Hotel Villa Beccaris: si tratta di una villa settecentesca che fu, per qualche tempo, dimora del Generale Bava Beccaris, originario di Fossano, ricordato in particolare per la repressione della rivolta popolare a Milano del 1898. Sulla sinistra del viale si trova invece Palazzo Scarampi, riedificato nel 1700 ad opera dei Del Carretto sul sito di un castello medievale e oggi residenza privata.

Al termine del viale alberato raggiungiamo la bella Piazza dell’Antica Chiesa proprio sulla sommità della collina: qui era il castello della Mons Fortis medievale, sede dell’eresia catara di cui si è già raccontato. Sul muro di un’abitazione alla destra della chiesa, si trova affisso un poemetto incompiuto composto dal poeta romantico Giovanni Berchet in ricordo delle peripezie dei catari di Monforte.

Nei pressi dell’attuale torre si trovava l’antica Chiesa medievale di Santa Maria, demolita a inizio 1900 a favore della costruzione dell’attuale chiesa neogotica nel paese moderno. La torre campanaria esistente in realtà fungeva originariamente da torre di avvistamento e venne in seguito inglobata nella facciata della chiesa medievale. Sempre sulla piazza, si trova l’Oratorio della Confraternita di Sant’Agostino e di San Bonifacio o chiesa dei Disciplinati Bianchi, risalente al 1600, oggi utilizzata per lo più come sede espositiva. Nel 2014 il portale è stato rivestito con pannelli in bronzo realizzati dall’artista svizzero Marcel Mathys: sul portale sono raffigurati il Tetramorfo e due Labirinti, che nel medioevo rappresentavano il percorso di penitenza. I Disciplinati Bianchi erano infatti detti anche Battuti per la loro pratica di autoflagellazione come mezzo di espiazione dei peccati.

Dal belvedere della piazza possiamo ammirare i vigneti di nebbiolo, dal 2014 Patrimonio dell’Umanità, da cui si produce il pregiato Barolo, e infine intraprendere la discesa verso la parte bassa del paese percorrendo le scalinate erbose dell’anfiteatro Horszowski. Si tratta di un anfiteatro realizzato sfruttando la naturale pendenza e struttura collinare, inaugurato da un concerto del  pianista polacco Mieczyslaw Horszowski nel 1986.

L’anfiteatro ospita sulle gradinate circa 800 posti a sedere e sfrutta come palco lo spiazzo di fronte al portone d’accesso a Palazzo Scarampi. L’acustica perfetta ne ha fatto sede della manifestazione Monforte in Jazz che si tiene in luglio ormai da molti anni, e che ha visto e vede in ogni edizione la partecipazione di artisti di fama internazionale e una grande affluenza di visitatori. Altro motivi dunque per visitare questo incantevole borgo e prendere parte della sua fervente vita culturale ed artistica.

Auditorium Horszowski con Palazzo Scarampi e Oratorio di Santa Elisabetta

Imboccando la via sulla destra, si passa di fronte alla facciata dell’Oratorio di Santa Elisabetta della Confraternita delle Umiliate, realizzato a fine 1600; sulla destra, molto suggestivo, è l’arco che reggeva l’antica chiesa di Santa Maria.

La stradina in discesa riserva altri scorci affascinanti di palazzi nobiliari e angoli romantici, un piccolo ma elegante hotel ricorda nel suo nome ancora una volta l’eresia catara a volte associata a quella manichea.

Si raggiunge quindi nuovamente il paese sviluppatosi ai piedi della collina, dove regna un’atmosfera vivace coi tanti locali. Il cuore della Monforte “moderna” è piazza Umberto I, che fino alla fine del 1800 era la cosiddetta Piazza del Borghetto, dove si trovavano alcune case sparse e una chiesetta in onore di San Sebastiano. La parte bassa del paese è stata risistemata a cavallo del 1800 e del 1900, quando la vita del borgo si è spostata, anche per ragioni di comodità, in questa zona.

Poco lontano da Piazza Umberto I, si trova la bella Chiesa parrocchiale della Madonna Della Neve, realizzata a inizio 1900 dall’architetto torinese Giuseppe Gallo in stile neogotico. La zona del presbiterio è stata abbellita da affreschi del pittore Luigi Morgari, rappresentanti il Miracolo della Neve e Storie di Maria, il tutto in un tripudio di cieli azzurri stellati che abbelliscono le volte delle navate. Notevole sono la balaustra del presbiterio in marco bianco di Carrara e giallo di Siena, l’altare in marmi pregiati, le vetrate della zona absidale realizzate in Germania.

I dintorni di Monforte sono caratterizzati da un’atmosfera veramente speciale e quasi magica direi, per cui un’idea potrebbe essere quella di proseguire la giornata in direzione di Castiglione Falletto e quindi imboccare una deviazione che conduce alla frazione di Perno. Prima tappa sulla strada per Perno, in località Castelletto presso la Cascina Gramolere, è la seconda panchina gigante, raggiungibile sia in auto sia a piedi con un percorso di circa 500 mt su una stradina tra le vigne, opzione consigliabile per godere appieno della bellezza paesaggistica. Il panorama sui vigneti è veramente imperdibile!

Panchina Gigante di Castelletto tra le vigne

Da qui si prosegue fino a Perno, una piccolissima frazione di Monforte d’Alba caratterizzata da un paio di pittoresche stradine che si avvolgono intorno alla collina su cui si trova il castello. Il castello medievale è stato trasformato in residenza tra il 1600 e il 1700, oggi è sede della Cantina Castello di Perno ed è aperto all’ospitalità come dimora di charme. Vi aspetto per scoprire insieme queste bellezze!


Mi chiamo Raffaella, sono guida abilitata per il Basso Piemonte e lavoro principalmente con ospiti stranieri, per lo più di lingua tedesca. I miei tour toccano diversi aspetti: storico-culturale ed enogastronomico, per unire le eccellenze che il Piemonte sa offrire ai suoi visitatori. Amo la mia regione ricca di cittadine piene di arte e di storia; amo la tranquilla bellezza dei paesaggi delle colline del Monferrato e delle Langhe che invitano a rilassanti passeggiate immersi nella natura, nella cultura e nelle tradizioni.
Cerco di trasmettere ai miei ospiti questo amore con passione e professionalità, mostrando attenzione e sensibilità verso le esigenze di ognuno. Insieme scopriremo le sfaccettature più o meno note di un territorio variegato: dai bellissimi scorci panoramici alle prelibatezze gastronomiche, dai prodotti vitivinicoli conosciuti nel mondo ai paesi adagiati sulle colline con le loro curiosità Spero che ne sarete affascinati e che potrete  innamorarvi e appassionarvi al  Piemonte, portando con voi e trasmettendo a chi incontrerete le emozioni e le esperienze provate!
Contatti
E-mail: raffaella.bonetto@libero.it
Cell: 3408278414
Sito web: www.cascinadellarocca.it

Rispondi