Modena, come diverse altre città italiane, possiede un ampio patrimonio di immobili che nei secoli hanno cambiato di molto la loro funzione. Il palazzo che ospita le gallerie Estensi nasce come ospedale, ad esempio. Esistono poi dei luoghi meno noti al grande pubblico che però si aprono di tanto in tanto per ospitare mostre di diverso genere.
È il caso del Collegio San Carlo. Edificato come lo vediamo nel XVII secolo ha ospitato da sempre il collegio. All’inizio era il collegio e università della nobiltà modenese, poi durante la Rivoluzione francese diventò una università pubblica. Con l’unità d’Italia perse diverse funzioni e il ruolo di università, quindi diversi spazi vennero trasformati. Il teatro interno è oggi utilizzato per incontri e convegni: da citare un paio di anni fa l’aver ospitato il Basque Culinary World Prize e aver visto sfilare quasi tutti i più importanti chef mondiali.
La più utilizzata è però la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo. Non più consacrata e utilizzata per funzioni liturgiche è diventata sede di mostre particolarmente eterogenee e spesso insolite. Mostre che a volte riescono a dialogare ottimamente con gli spazi barocchi di questa sontuosa chiesa, ancora dotata di tutti gli arredi e pale d’altare. È il caso di questi mesi, dove troviamo la mostra Brick Art. Si tratta di esposizione di sculture fatte con i mattoncini della Lego.





Le ha realizzate Riccardo Zangelmi ed il suo staff. Lui è ad oggi l’unico Lego Certified Professional italiano, ovvero l’unico artista e creatore di opere con i Lego, in Italia, certificato da questa azienda danese. Nel mondo sono meno di venti i creatori certificati.








Se le opere che realizza nel suo studio a Reggio Emilia sono di vario genere, incluso riproduzioni di oggetti reali in scala reale (come il Gabibbo od il Rover Perseverance o una Ducati Panigale), la mostra si dedica invece a opere di fantasia, anche monumentali nelle loro dimensioni, legate alla fantasia, al gioco e all’immaginazione.
Se la sua opera può incuriosire per l’uso di un materiale così insolito, la mostra può essere visitata anche per capire come le opere si siano ben sposate all’interno di un contesto così sobrio e solenne come una chiesa barocca. Colori vivi e personaggi spensierati di fronte a paesaggi cupi e situazioni tragiche, come i due giovani ippopotami che fanno il bagno di fronte alla pala della peste di Milano (anche se a onor del vero la pala maggiore è parzialmente coperta). Oppure come gli scoiattolini che raccolgono cuoricini su uno degli altari laterali.
Un altro luogo religioso trasformato in luogo per eventi è il complesso San Paolo. La chiesa è molto antica e risale al XII secolo, anche se di quella versione non rimane praticamente nulla. L’isolato fu assegnato alle monache nel XV secolo che ampliarono le costruzioni esistenti trasformandolo in un loro grande monastero. La chiesa fu radicalmente trasformata fra il XVII secolo e quelli successivi. Soppresso il monastero in epoca napoleonica la chiesta rimase in funzione fino al 1984, quando fu sconsacrata e passata al Comune di Modena che oggi la utilizza, assieme a parte del monastero, per eventi ed esposizioni.
Molto ambito per gli eventi all’aperto è il cosiddetto “cortile del leccio”, caratterizzato da un leccio monumentale (e plurisecolare) che vive al centro e copre con i suoi rami quasi tutto lo spazio. Altri cortili poi sono usati per eventi, concerti e happening all’aperto, soprattutto nella stagione estiva. L’ex chiesa e alcune sale del convento sono invece utilizzate per mostre ed altri eventi.
È stata inaugurata poco prima di Natale una mostra particolare su Umberto Tirelli, chiamata “Caricature per un teatro della vita”. Tirelli era un famosissimo caricaturista nato a Modena nel 1871 e vissuto fra la città natia e Bologna. Già a fine ‘800 comincia a diventare famoso per i suoi disegni in puro stile liberty e per le prime caricature dei personaggi famosi dell’epoca. Vivrà alcuni dei periodi più intensi della storia mondiale e le sue caricature diventeranno famose in tutto il mondo, soprattutto quelle dei personaggi della prima e della Seconda guerra mondiale. Alcune le troviamo tuttora riprodotte su libri di storia e riviste che parlano di quel periodo e sono diventate delle vere e proprie icone.








Alla sua morte nel 1954 buona parte della sua collezione viene donata alle gallerie Estensi, che di tanto intanto la utilizzano per esposizioni tematiche. Fra le opere varie è stato conservato anche il suo studio, compreso un enorme armadio particolarmente dissacrante! Quest’anno, dato che cadono i 150 anni dalla nascita, si è deciso di creare una esposizione monografica solamente per lui.
L’opera che lo renderà famoso nel mondo è quella de “I protagonisti” del 1917, la caricatura dei capi di stato dei paesi coinvolti nella Grande Guerra. La sua abilità di caricare solo alcuni tratti fisici farà sì che le sue opere vengano pubblicate e stampate su tutti i giornali più importanti di tutte le nazioni. In mostra si possono trovare anche i bozzetti, per capire gli studi che ci sono dietro a quello che ai profani può sembrare solo un rapido scarabocchio.
Era amante non solo del disegno e della pittura, ma anche dell’arte plastica. Nei primi anni realizza diverse maschere utilizzate soprattutto in spettacoli teatrali satirici. Negli anni ’20 invece realizzerà un’opera che lo ha reso ancora più celebre: il Teatro delle Teste di Legno. Proprio un teatro di burattini, di grandi dimensioni così che possa essere visto anche a distanza, sotto il motto “Le teste di legno fanno sempre rumore”! Accanto ai normali personaggi della commedia dell’arte (Arlecchino, Dottor Balanzone, Sandrone, il Diavolo…) troviamo politici e personaggi in auge all’epoca (Mussolini, Vittorio Emanuele III, Carducci, Eleonora Duse…). Una satira che verrà permessa per diversi anni.
Abbiamo poi le sue opere sulla Seconda Guerra Mondiale, con anche i grandi cambiamenti. I primi anni, con la Gran Bretagna disastrata e l’America che se la ride da lontano, fino alla fine con Stalin, Truman e Churchill che danzano gioiosi sul mondo.
Sono poi esposte anche diverse caricature dei grandi divi, che i giornali nostrani gli commissionavano e lui realizzava partendo da fotografie e film. Joan Crawford, Chaplin, Carnera: nessuno dei principali protagonisti dell’epoca è stato tralasciato.


Una esposizione insolita quindi. Per rivedere la storia con gli occhi di chi la stava vivendo sul momento. Oppure per vedere un’epoca liberty con gli occhi dell’ironia. Oppure per riscoprire alcuni personaggi oggi quasi dimenticati.
RICCARDO SOLI
Sono Riccardo Soli, guida turistica abilitata dalla regione Emilia-Romagna. Nato nella provincia modenese 46 anni fa e qua sempre vissuto, da alcuni anni ho trasformato una passione in una professione diventando guida e accompagnatore turistico. Lavoro tanto con i turisti stranieri che vogliono conoscere la mia regione, occupandomi in prevalenza di enogastronomia e motori: due temi che dalle nostre parti sono sicuramente molto ricchi! Amo molto anche la storia ed è bellissimo ragionare sugli intrecci che si sono susseguiti in una regione che essendo in mezzo ha visto passare praticamente tutti gli eventi e personaggi storici italiani.
Vi racconterò della mia terra, magari di qualche specialità, qualche curiosità o qualche monumento.
Contatti
E-mail: riccardo@soli.info
Sito internet: www.soli.info