La via di Francesco: scoprire l’Umbria camminando

La Via del Nord

Paesaggio umbro

Negli ultimi anni sembra ormai una moda mettersi in cammino, ma c’è cammino e cammino. Per me uno dei più belli è sicuramente la Via di Francesco. Non è un cammino storico in senso stretto, ma il tentativo di collegare tra loro i luoghi francescani da La Verna fino a Roma in un percorso organico e interessante. Tappe a volte lunghe, a volte difficili, ma la gioia della scoperta e della “riscoperta” non ha eguali.

Il paesaggio è decisamente vario, si passa dall’asprezza della montagna alla fertile pianura del Tevere per poi risalire in collina e arrivare tra Sali e scendi continui fino ad Assisi. Da qui si può proseguire verso sud attraversando la valle umbra, la conca ternana e quella di Rieti per poi approdare a Roma, la città eterna.

Quanto tempo ci vuole? Dipende…

Ufficialmente sono 29 tappe che si possono però suddividere da subito in una via del Nord e una via del Sud e in entrambi i percorsi la mèta rimane Assisi. Si può andare da soli, accompagnati dal proprio cane oppure a cavallo e da ultimo anche in biciletta. Ogni sportivo trova la sua dimensione.

Serve preparazione perché la via di Francesco non è attrezzata quanto altri cammini ormai famosi, ma proprio il suo essere più “selvaggia”, rustica, se ne apprezza ancor di più la bellezza. Ci sono angoli bellissimi e sconosciuti, luoghi magici che con il loro misticismo invitano alla preghiera e al raccoglimento. Ci sono eremi e chiesette che ci restituiscono ancora oggi l’atmosfera del tempo di Francesco di Pietro di Bernardone.

Il cammino inizia in un luogo mistico e di rara bellezza. Immerso in uno splendido e silenzioso bosco di faggi e abeti il santuario di La Verna è il punto da cui si irradia la potenza delle fede di Francesco. Lungo i 190km si incontrano borghi e città più o meno noti, ognuno con le sue caratteristiche e specificità:

Pieve Santo Stefano – la città del diario e del suo museo;

San Sepolcro – patria di Piero della Francesca;

Citerna – la prima cittadina umbra a far parte del Regno d’Italia;

Città di Castello – una città umbra dal sapore toscano;

Pietralunga e la Pieve de’ Saddi;

Gubbio – il lupo di Gubbio e la prima tonaca di Francesco;

Valfabbrica – la valle del fiume Chiascio e i suoi eremi e castelli;

Assisi – la città natale di Francesco di Pietro Bernardone.

I monti di Assisi visti da Gubbio

Chiunque voglia mettersi in cammino trova decine di pubblicazioni, ormai anche in molte lingue straniere, che sottolineano questa o quella caratteristica del percorso.

Ognuno deve però trovare il SUO cammino: osservare la natura, la bellezza del paesaggio, le innumerevoli opere d’arte più o meno note e la gente. Il cammino si sta imponendo all’attenzione internazionale per il perfetto mix tra bellezze naturali ed artistiche e l’ospitalità offerta lungo il cammino stesso. Gli umbri non sono mai stati troppo cordiali, ma il cammino ne sta dando l’immagine di persone ospitali, pronte all’aiuto e orgogliose di far conoscere i propri “tesori nascosti”. Succede così che la chiesetta sempre chiusa venga aperta se si chiama per tempo, che si venga accolti a pranzo se non si ha più nulla da mangiare e che si venga ospitati a sera in strutture semplici, ma accoglienti che mettono a disposizione dei “pellegrini” di turno vitto e alloggio approntati proprio per loro.

Tra i miei luoghi del cuore c’è sicuramente Gubbio, con la sua mole severa che nasconde molti luoghi francescani: la chiesa di San Francesco, costruita sul luogo della casa del sarto che donò al Santo la prima tonaca; la chiesetta della Vittorina, luogo dell’incontro tra San Francesco e il lupo; i numerosi vicoli e palazzi uno più bello dell’altro e la splendida piazza pensile dei Consoli. Una città in cui trascorrere almeno un giorno per riuscire a salire anche alla Basilica di Sant’Ubaldo posta sulla cima del Monte Ingino.

Gubbio

A sottolineare l’amore per la natura di San Francesco arrivato fino a noi c’è a Lerchi la fondazione di “Archeologia Arborea” che raccoglie antiche varietà locali di piante da frutto, preservando la biodiversità del territorio.

Sono tuttora visibili e visitabili quegli eremi, romitori o abbazie che hanno offerto ospitalità a San Francesco durante i suoi spostamenti verso La Verna: l’Eremo di San Pietro in Vigneto, la Pieve de’ Saddi o l’Abbazia di Vallingegno tanto per citarne alcuni.

Dopo nove giorni di cammino la vista si apre verso Assisi che si vede già da qualche chilometro di distanza. La prima immagine della città è proprio la Basilica di San Francesco che rappresenta anche la via, quasi obbligata, di ingresso in Assisi: la sua mole, le sue opere d’arte sono il premio della fatica del viaggio. Ma la città serafica offre molto di più: perdersi nei suoi vicoli al tramonto con la luce del sole che colora di rosa le sue case è un perdersi per ritrovare sè stessi, un balsamo per il corpo e per l’anima.

Buon cammino a tutti!


MONIA MINCIARELLI
Laureata in Lingue straniere accompagno ormai da quasi 30 anni gruppi italiani e stranieri, ragazzi ed adulti, alla scoperta dell’Umbria e della sua meravigliosa natura. Amo la storia, ho un particolare interesse per Francesco d’Assisi e il francescanesimo così come per le visite “interattive”, riservate soprattutto agli studenti di lingua italiana che, con l’aiuto della mia “guida”, possono mettere in pratica quanto hanno studiato in classe e ampliare e/o rinforzare così le loro abilità linguistiche.
Dopo un’esperienza pluriennale come docente esperto linguistico all’Università e agente di viaggio ho deciso di tornare alla mia prima passione, il lavoro di guida turistica ed escursionistica, e mettere a disposizione la mia esperienza per creare programmi particolari, inusuali e accattivanti anche per il visitatore più esigente perché ogni angolo d’Umbria diventi un luogo speciale in compagnia di una guida.
Contatti
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