Splendida Emilia – 2 Case Museo imperdibili

Il clima primaverile non รจ ancora dei migliori per fare delle escursioni allโ€™aperto? Le case museo posso diventare unโ€™ottima alternativa per un pomeriggio culturale e divertente. In Italia ne abbiamo tante: abitazioni di famosi artisti e personaggi che poi sono state trasformate dopo la loro morte in spazi espositivi e laboratori. Qui a Vignola dove vivo si sta attrezzando la casa di Ludovico Antonio Muratori (anche se รจ usata piรน come galleria dโ€™arte che come fondo storico), cosรฌ come a Bologna mi viene da citare le piรน famose case di Carducci e di Lucio Dalla. Oggi perรฒ vi parlerรฒ di due esempi che si trovano fuori dai grandi centri nella mia provincia.

Casa Museo Luciano Pavarotti

La prima รจ la casa di Luciano Pavarotti, alcuni chilometri fuori Modena, in aperta campagna. Qui Big Luciano ha vissuto gli ultimi anni prima di morire nel 2007 e che la seconda moglie Nicoletta Mantovani ha trasformato da circa un decennio in uno spazio museale e allโ€™occorrenza una location per eventi musicali.

Una casa che Luciano aveva voluto per avere un luogo tranquillo dove potersi riposare dai diversi impegni pubblici e dove curare anche le sue passioni come la pittura e lโ€™equitazione. Una casa dallโ€™aspetto esterno abbastanza normale: un vecchio rustico che viene perรฒ ristrutturato dietro precise indicazioni dellโ€™artista trasformandosi in una struttura piรน eclettica. Guardando bene ad esempio le porte sono spesso decorate con richiami alle volute dei violini. Il piano superiore poi รจ stato trasformato in un grande open-space con una balconata e al centro una enorme vetrata sul tetto che dona una forte luce naturale.

Ma andiamo con ordine. Per chi non lo ricordasse Pavarotti nasce a Modena nel 1935. Da giovane canta nel coro della Cattedrale, ma studia alle magistrali. Lo studio della musica e le sue doti perรฒ lo portano subito ad essere notato, quindi continuerร  a studiare canto con diversi insegnanti, tanto che nel 1961 avrร  il suo primo successo lirico a Reggio Emilia. Da quel momento la sua carriera sarร  un continuo crescendo che lo porterร  a mietere successi nei decenni successivi. Negli anni โ€™80 Pavarotti comincerร  ad esibirsi anche in show non propriamente lirici, dove interpreta un misto di arie liriche e canzoni popolari.

Se da un lato questo gli attirerร  le critiche dei melomani piรน esperti, dallโ€™altro gli porterร  un successo insperato fuori dai circoli specialistici anche grazie alla sua indole giocosa, che quindi si sposa bene con il canto di canzoni piรน allegre e divertenti. Negli anni โ€™90 sarร  il momento del grande successo Pop, prima con la tournee dei โ€œTre tenoriโ€ (assieme a Carreras e Domingo), poi dal 1992 con il decennio dei concerti del Pavarotti & Friends (dove calcherร  il palco con i piรน importanti cantanti Pop mondiali).

La casa-museo cerca quindi di proporre una carrellata di tutti questi aspetti, ma si รจ deciso di iniziare dal suo lato piรน domestico ed intimo. Al piano terra cioรจ abbiamo una esposizione di oggetti personali legati alla sua vita, come i chiodi ritorti (suoi portafortuna), i fazzoletti o il taccuino per gli appunti. Abbiamo qua esposti anche molti dei suoi quadri, che dipingeva in uno stile colorato e gioioso per rilassarsi (aveva iniziato a dipingere per preparare il ruolo di Cavaradossi, poi non smetterร  piรน). Vediamo la cucina, la sala da pranzo ed un salottino dove intrattenere gli ospiti.

Il primo piano ha da un lato ancora uno spazio intimo, dato che รจ stata qui mantenuta la camera da letto originale (dove i curiosi possono anche vedere che film guardava Luciano), con il bagno e il camerino per gli abiti (ed i cappelli!). Ma รจ lo spazio dove si comincia a parlare del Luciano pubblico, con lโ€™esposizione di diversi suoi premi e riconoscimenti. Le stanze piรน piccole ci parlano del Luciano tenore, con diversi abiti di scena e oggetti utilizzati in teatro.

Si sale al secondo piano e una piccola stanza ci propone un divertente filmato con i retroscena: scene tagliate, lui che si prepara, lui che mangia, gioca a carte o racconta storielle in dialetto. Di nuovo un mix di pubblico e privato, dove si capisce bene lโ€™indole gioiosa di una persona che per lavoro ha quasi sempre recitato ruoli drammatici. La balconata รจ invece dedicata ai grandi personaggi che hanno incontrato Luciano e che gli hanno dedicato lettere, poesie, quadri.

Si scende poi nel seminterrato. La prima parte รจ dedicata agli ammiratori ed ai fan: tutti coloro che hanno voluto tributargli un saluto, un regalo, una dedica, un oggetto. Lโ€™ultima sala รจ invece dedicata al Pavarotti & Friends, con un lungo video che ripercorre alcuni brani, interviste, momenti di gioia e commozione.

Casa Museo Gino Covili

La seconda casa di cui vi parlo รจ quella di Gino Covili. Questa si trova a Pavullo, fra le colline del medio Appennino modenese a circa 40Km dal capoluogo. Covili รจ un pittore del โ€˜900: non รจ certo famoso come Pavarotti, ma รจ uno dei miei preferiti.

Nasce a Pavullo nel 1918 e muore nel 2005. Di famiglia povera, dopo le scuole elementari comincerร  subito a lavorare facendo diversi lavori. Durante la guerra servirร  come aviere fino allโ€™8 settembre, poi rientrato a casa combatterร  con la resistenza in una delle zone piรน calde del biennio โ€˜43/โ€™45 (siamo poco distanti dalla Linea Gotica e Montefiorino รจ a pochi chilometri). Dopo la guerra tornerร  a casa e comincerร  a disegnare e dipingere, la sua vera passione, barcamenandosi fra diversi lavori saltuari. La sua grande conquista sarร  ottenere nel โ€™50 un posto da bidello, che gli permetterร  di avere uno stipendio fisso e soprattutto di avere tempo di dipingere. Dipingerร  molto allโ€™aperto, ritraendo paesaggi e situazioni locali, ma sarร  negli anni โ€™60 che affinerร  la sua tecnica e comincerร  a dipingere soprattutto nel suo studio. Questa sarร  una forte trasformazione nella sua opera: non piรน una rappresentazione dal vero, ma una rielaborazione costante attraverso la propria memoria.

Nel 1964 ci sarร  la sua prima esposizione personale e questo gli aprirร  le porte della notorietร  in ambienti colti e noti dellโ€™arte e della politica. Negli anni โ€™70 frequenterร  molto gli ambienti della Roma bene, ma non vi si adatterร  mai pienamente. Significativo รจ il fatto che ci siano pochissimo quadri dedicati a quel mondo, tranne un ciclo dedicato alle prostitute della capitale. Saranno anche anni in cui lavorerร  brevemente nellโ€™ospedale psichiatrico di Gaiato: da lรฌ trarrร  lโ€™ispirazione per il ciclo di opere โ€œGli Esclusiโ€; ne scaturiranno quadri su diversi internati dove si esprime tutto il loro estraniamento e solitudine. Non รจ il suo primo ciclo di dipinti, dato che alcuni anni prima ne aveva dedicati diversi alla lotta partigiana.

Negli anni successivi dedicherร  altri cicli pittorici ad altre tematiche: spicca il ciclo dedicato a San Francesco, iniziato come ex voto per la salvezza del figlio. Avranno poi molto risalto anche i cicli chiamati โ€œLโ€™ultimo eroeโ€ e โ€œIl mio paese ritrovatoโ€, dedicati a situazioni, lavori e luoghi ormai in via dโ€™estinzione.

La casa dove Covili ha vissuto gli ultimi decenni, appena fuori dal centro di Pavullo, รจ stata trasformata pochi anni fa dai figli e nipoti in un piccolo museo. Qui si possono trovare diverse sue opere esposte. Alcune delle piรน significative e famose (come โ€œIl potatoreโ€) e alcune scenografiche. Si puรฒ vedere anche come fosse il suo laboratorio di lavoro, ma resta sostanzialmente una casa dove tuttโ€™ora si respira un clima intimo.

Il Covili pittore รจ sempre stato difficile da classificare. Per molti รจ un naif, ma questa definizione รจ pesantemente incompleta. I pittori naif hanno spesso un messaggio di semplicitร  e mitezza nei loro dipinti, mentre in Covili risalta sempre la forza, lโ€™irrequietezza, la lotta. Proprio per la forza dei quadri รจ stato piรน volte accomunato a Ligabue e qualcosa nella irregolaritร  dei suoi dipinti lo puรฒ ricordare; anche in questo caso perรฒ le similitudini finiscono qua. Covili non cerca mai la precisa rappresentazione del vero: le prospettive sono sghembe, le proporzioni sbagliate, ma in Covili si tratta di una precisa scelta stilistica. Si tratta cioรจ di voler rappresentare un messaggio al di sopra del realismo.

Ecco quindi che le mani delle persone si fanno forti, possenti, come tronchi di alberi secolari. I visi rugosi e nodosi come le venature del legno. Gli occhi degli animali sono sempre umanizzati, tanto che non si distingue bene dove finisca lโ€™umanitร  e dove inizi la ferinitร  nei personaggi di Covili. La natura si fa spesso ostile e lโ€™uomo deve lottare: come non prendere lโ€™esempio ย del mietitore de โ€œLโ€™Ultimo covoneโ€ (che fra lโ€™altro diventerร  anche una statua esposta alla Pinacoteca della Camera dei Deputati). Oppure lโ€™albero de โ€œIl potatoreโ€, con i rami che diventano tentacoli e i nodi del tronco bocche pronte a divorare. Altre volte la natura รจ invece benigna e dona serenitร  e bellezza, pensando ad esempio allo splendido โ€œIl paese dorme e sognaโ€, ma anche a tutte le scene di festa o i paesaggi innevati.

Se poi avete visitato la casa e vi รจ piaciuta lโ€™opera, vi consiglio di proseguire verso il crinale per alcuni chilometri e raggiungere Montecuccoli. Qui, allโ€™interno della fortezza, sono esposte alcune delle opere di Covili del ciclo โ€œIl paese ritrovatoโ€. I due posti si possono raggiungere anche a piedi se amate i trekking: non sono molto lontani e si attraversano dei bei boschi di castagni. Qui fra case in abbandono e rami contorti si puรฒ ben capire dove sia nato il mondo che Covili ha portato su tela.

Vi aspetto in Emilia per scoprire insieme le bellezze qui custodite!


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RICCARDO SOLI
Sono Riccardo Soli, guida turistica abilitata dalla regione Emilia-Romagna. Nato nella provincia modenese 46 anni fa e qua sempre vissuto, da alcuni anni ho trasformato una passione in una professione diventando guida e accompagnatore turistico. Lavoro tanto con i turisti stranieri che vogliono conoscere la mia regione, occupandomi in prevalenza di enogastronomia e motori: due temi che dalle nostre parti sono sicuramente molto ricchi! Amo molto anche la storia ed รจ bellissimo ragionare sugli intrecci che si sono susseguiti in una regione che essendo in mezzo ha visto passare praticamente tutti gli eventi e personaggi storici italiani.
Vi racconterรฒ della mia terra, magari di qualche specialitร , qualche curiositร  o qualche monumento.

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