Lago di Como: cosa vedere (di insolito e imperdibile) in un weekend

Decantato dai grandi del passato, ambientazione di una delle più celebri e tormentate storie d’amore di sempre, location di feste esclusive, il Lago di Como è stato – ed è tuttora – rifugio di molti milanesi, che scappano dal caos cittadino per ripararsi tra le piccole spiagge del Lario, o per perdersi tra le viuzze medievali dei paesini arroccati.

Ma cosa vedere in un weekend? Cosa non perdere?

La guida di oggi vi permetterà di trascorrere due giorni alla scoperta delle perle (anche insolite) del Lago di Como, quindi salite in macchina e via all’avventura!

Il viaggio inizia da ovest, da Como; risaliamo il Lago lungo la strada regina, per secoli l’unica via che collegava il comasco alle regioni transalpine e scendiamo lungo la riva orientale. (In questa guida non ho contemplato i borghi della parte interna del triangolo lariano).

Ossuccio

Situato nella panoramica zona detta “Zoca de l’oli” (nome nato in seguito ai numerosi ulivi che vi furono piantati dai romani appena trasferitisi), il borgo è famoso per il campanile più fotografato del lago, quello della chiesetta romanica di Santa Maddalena. Edificata nel XII secolo, viene poi ristrutturata grazie alla famiglia Giovio, illustri patrizi locali. Spesso è chiusa, ma vale la pena tentare di spingere la porta per vedere i lacerti di affreschi che si trovano all’interno. Piccolo gioiello anche la chiesa di San Giacomo, la cui costruzione risalente all’epoca romanica è praticamente a picco sul Lago!

Isola Comacina

Ci si arriva partendo dall’imbarcadero che si trova sotto l’oratorio di Santa Maddalena. Nata come oppidum romano, poi sede di uno dei più importanti centri religiosi della diocesi, la sua storia si interrompe nel 1169, anno in cui il Barbarossa e i Comaschi la rasero al suolo, obbligando le monache a ripararsi a Varenna, nel luogo ove ora sorge Villa Monastero. Cosa vedere? Resti archeologici, lacerti di mura medievali, absidi realizzati in ciottoli di lago e le tre case per artisti costruite nel 1920 affidate all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Villa Carlotta

Nel comune di Tremezzina, affacciata sul lago, di fronte alla promontorio di Bellagio, vi attende un vero e proprio scrigno di capolavori. Edificata alla fine del 1600 dalla famiglia Clerici, diventa celebre più di un secolo dopo, quando Gian Battista Sommariva la acquista e la trasforma nella sua residenza di delizia, dove custodire la sua collezione d’arte. Di cosa parliamo? Tele di Francesco Hayez., Amore e Psiche di Tadolini, e una selezione di opere di Antonio Canova, scultore idolatrato dal politico italiano. Una curiosità? Sommariva era talmente innamorato delle sculture di Canova, che fece realizzare un anello col volto di profilo dello scultore e lo portava con sè ovunque andasse. Da non perdere le fioriture delle azalee!

Santa Maria del Tiglio, Gravedona

Sulla punta nord del Lago vi attende un edificio dalla forma molto strana: una chiesa il cui rivestimento bicromo si staglia contro il blu del Lario e il cui campanile si imposta prepotentemente in facciata. Ma non fatevi ingannare da questa costruzione così severa! All’interno vi aspettano interessantissimi affreschi medievali e un enorme crocifisso ligneo realizzato da un artista d’oltralpe. Un piccolo suggerimento: scendete nella cripta della chiesa di San Vincenzo, resterete a bocca aperta delle decorazioni di colonne e pareti!

Abbazia di Piona

Sorta su un vecchio oratorio dedicato a Santa Giustina, diventa sede dei monaci benedettini di San Colombano nel VII secolo, per poi essere acquisita dai cistercensi. Dedicata inizialmente alla Vergine, denominata poi San Nicola o Nicolò, l’abbazia è attiva ancora oggi (non perdetevi le caramelle dei monaci che vendono nel bookshop!) e ospita interessanti affreschi nell’abside e nel piccolo chiostro (storie di San Benedetto e dei cicli dei mesi).

Orrido di Bellano

Un sistema di passerelle metalliche vi permettono di entrare in una gola naturale scavata nella roccia 15 milioni di anni fa grazie all’erosione del torrente Pioverna e del Ghiacciaio dell’Adda. Quando visitarlo? Vi consiglio di fare un giro di sera: è stato creato un sistema di illuminazione davvero suggestivo che vi conduce fino alla grande cascata posta a monte.

Villa Monastero, Varenna

Oltre al borgo medievale prospiciente il lago, fatto di strette viuzze e viste mozzafiato, merita una tappa Villa Monastero, il cui giardino botanico ospita oltre 900 specie di piante diverse (le mie preferite sono le Ortensie e i Glicini!). L’edificio, ampiamente rimaneggiato in stile eclettico alla fine del 1800, deve il suo nome all’antica comunità di monache benedettine che qui trovarono rifugio scappando dall’Isola Comacina attaccata dal Barbarossa. Portatevi la macchina fotografica e raggiungete il Kaffee-Haus al termine del parco per una vista unica sul lago!

Fiumelatte

250 metri è la lunghezza di questo fiume, studiato a lungo da Leonardo da Vinci, la cui caratteristica principale era – ed è ancora oggi – quella di essere visibile solo tra il 25 marzo e il 7 ottobre. Il nome? Deriva dalla tipica colorazione biancastra dovuta sia alla presenza di una particolare sostanza nell’acqua, sia dalla ripidità con cui scende nel Lago.

San Giorgio, Mandello

Celebre per il museo dedicato alla Moto Guzzi, Mandello del Lario custodisce un piccolo gioiello del romanico. Questa chiesa, raggiungibile al termine di una ripida salita, ospita uno dei più interessanti – e poco conosciuti – cicli di affreschi della provincia di Lecco: realizzato nel XV secolo, il team di frescanti racconta lungo le tre pareti del piccolo edificio la storia della Resurrezione di Cristo e del Giudizio Universale. A sinistra i morti escono dalle tombe, vengono giudicati e condotti al cospetto della Vergine e dei Santi; a destra il Diavolo incatena le raffigurazioni dei Sette Vizi Capitali e un enorme albero con uncini  infilza i peccatori. Da non perdere!

E se vi piace camminare?

Indossate scarponcini, zaino e portatevi le borracce: il Sentiero del Viandante di aspetta!
Di cosa si tratta? Un percorso a piedi lungo la riva orientale del Lago, che unisce Abbadia Lariana a Colico, costeggiando la riva del lago e salendo sulla costa della montagna. Un cammino di 45 km su e giù, tra acqua e roccia, che sorge ricalcando le antiche mulattiere e i sentieri che collegano i paesi rivieraschi.

E se siete accaldati? Tuffatevi nel Lago!


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CHIARA ANNA DELMIGLIO

Sono Chiara Anna Delmiglio, guida turistica abilitata per la città di Milano e per la Provincia di Monza e della Brianza. Svolgo la mia professione di guida turistica con passione, accompagnando turisti e curiosi alla scoperta di luoghi poco conosciuti, musei cittadini, parchi di arte contemporanea e aree archeologiche sperdute tra le montagne.
La mia passione per l’arte mi ha portato a progettare attività didattiche e laboratori artistici per bambini, sviluppando progetti e percorsi per scolaresche di ogni ordine e grado.
Se volete stare al passo con le mostre del momento, visitare chiesette sperdute ricche di storia o avvicinare i vostri bimbi all’arte, contattatemi!

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