Finestra sull’Arte – Il monumento ai Tetrarchi

Da Costantinopoli a Venezia

Da moltissimo tempo incastonata nell’angolo sud della basilica di San Marco, vicino all’edificio di Palazzo Ducale, vi è una particolarissima opera che è esterna all’origine del complesso architettonico in cui si trova: si tratta di un gruppo scultoreo in porfido rosso realizzato tra il III e il IV secolo.

L’opera, entrata nella storia veneziana solo dal Medioevo, è molto più antica di quanto si possa pensare e affonda le sue radici in epoca tardoantica, nel periodo in cui l’amministrazione dell’impero romano era ripartita nelle mani di quattro coreggenti, passati alla storia come i Tetrarchi.

Il governo di tipo tetrarchico fu introdotto da Diocleziano a partire dal 293, con l’obbiettivo di prevenire l’insorgere di crisi attraverso un’equa ripartizione territoriale. L’impero romano venne in questo modo suddiviso in quattro aree d’influenza.

L’imperatore Diocleziano era affiancato al potere da un secondo Augustus, designato da lui stesso, Massimiano, al controllo l’uno dell’Oriente e l’altro dell’Occidente. A loro volta, nominarono due propri coadiutori che avrebbero regnato col titolo di Cesare: i prescelti furono, Galerio e Costanzo Cloro. Il monumento marmoreo di San Marco rappresenta proprio questi quattro personaggi, i correggenti della prima Tetrarchia romana (293-305), riuniti in due coppie adiacenti, ognuna stretta in un abbraccio.

Accettata, non senza eccezioni, l’identificazione delle quattro personalità con i primi Tetrarchi, non sembra vi sia lo stesso consenso sull’individuazione dei singoli personaggi: si discute, infatti, se le due coppie rappresentino l’abbraccio tra i due Augusti e quello tra i due Cesari, oppure se ogni gruppo raffiguri un Augusto che cinge col braccio destro il proprio Cesare. In tal senso, nella lettura dell’opera, gioca un ruolo cardine proprio il singolare gesto dell’abbraccio che, se fosse vera la prima interpretazione, si farebbe simbolo della concordia augustorum (la cui iconografia è tuttavia più frequentemente espressa tramite una stretta di mano). Accogliendo la seconda tesi, forse la più valida, l’abbraccio sarebbe invece metafora confortante del sistema di continuità dinastica promosso da Diocleziano per la stabilità dell’impero.

Ma come mai questa scultura si trova proprio a Venezia? Come accennato, il gruppo approdò a Venezia soltanto in epoca medievale, e lo fece come bottino di guerra, quando venne trafugato dai veneziani da Costantinopoli durante la quarta Crociata del 1204. L’opera trasportata via nave fino a Venezia in tre grandi blocchi, non è però che una parte di un monumento molto più articolato. Si è infatti a lungo ipotizzato che i quattro fossero addossati alle colonne di un altrettanto monumento commemorativo di Costantinopoli posto in un’area urbana nota come Philadelphion, a ridosso della via Mese, la strada principale della città.

L’ipotesi è sostenuta dal ritrovamento nel 1965 del piede mancante di uno dei Tetrarchi, durante le indagini archeologiche condotte da Rudolf Naumann a Istanbul. Gli scavi vennero compiuti in un’area poco distante, detta Myrelaion, dove un tempo sorgeva il palazzo di Arcadia, sorella di Teodosio II. Ulteriori studi condotti sull’opera veneziana e sul frammento del piede hanno inoltre confermato l’appartenenza dei due porfidi allo stesso litotipo, indicando quali probabili cave di provenienza quelle del Gebel Dokhan in Egitto.

Dettaglio del viso
La scultura lungo le pareti esterne della basilica di San Marco

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Alice Brivio
Una prima laurea in Scienze dei Beni culturali e una specializzazione in Storia e critica dell’arte. Convinta aspirante insegnante, milanese di nascita, amante di tutto ciò che è artistico!
La rubrica “Finestre sull’arte” nasce per raccontare e condividere con voi ciò che conosco su opere, artisti e correnti artistiche, raccontandole in brevi articoli di pochi minuti, come se fossero delle vere e proprie pillole da assumere una volta al giorno. Perciò, se siete interessati ad approfondire la vostra conoscenza su questi temi, date un’occhiata ai miei articoli sul blog!

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