Un centro culturale ante litteram
Nelle terre che hanno dato i natali al grande Andrea Mantegna sorge una delle ville più affascinanti del territorio veneto. Villa Contarini a Piazzola sul Brenta racchiude tesori artistici di grande valore e racconta ancora oggi come un antico castello sia stato trasformato nel tempo in una stupefacente villa.

La presenza del castello che fu dei Da Carrara, signori di Padova, si può ancora notare nella parte bassa rastremata dell’edificio. Nel XVI secolo ci fu l’ormai provato intervento di Andrea Palladio che rese l’antico complesso, posto a difesa tra i territori di Padova e Vicenza, una villa, sicuramente di dimensione inferiori rispetto all’attuale, ma pur sempre testimone dello sviluppo di quel “vivere in campagna” di cui l’architetto fu uno dei maggiori interpreti.
Fu Marco Contarini, membro della famiglia veneziana che acquisì la villa successivamente, a iniziare un ambizioso progetto di espansione ed ampliamento. Il desiderio del Contarini era quello di fare della propria dimora di campagna un luogo di delizie, un punto di ritrovo e di aggregazione in cui, insieme agli ospiti, trascorrere allegramente e spensieratamente le giornate di villeggiatura. Ma non solo di quella. Nel nuovo complesso era prevista la presenza di una scuola di canto e musica, di un teatro e persino di una stamperia in cui produrre tutto il materiale necessario alla realizzazione di spettacoli e intrattenimenti. Insomma, un vero e proprio centro culturale ante litteram!
Tra gli eventi più singolari e frequentati si ricordano le naumachie, le battaglie navali, allestite nelle vasche del parco della villa, e alle quali gli ospiti assistevano salendo sulle terrazze esterne poste tutto intorno all’edificio.
Molte sono le stanze della villa, alcune affrescate, alcune solo ammobiliate, alcune vuote, ma l’intero complesso conserva il fascino di secoli di storia e permette al visitatore di immergersi nell’atmosfera di un edificio che, nonostante il trascorrere dei secoli, ha saputo conservare la propria vocazione all’accoglienza. Basti pensare all’abbraccio della barchessa che, dal corpo centrale dell’edificio, arriva a contenere il vasto parcheggio che, in un certo senso, è anche la piazza della cittadina e in cui ogni quarta domenica del mese si tiene il frequentatissimo mercato d’antiquariato.
Al centro della villa sorge la famosa Sala della Musica, detta anche “Sala della Chitarra Rovesciata”, per la forma che ricorda la cassa armonica di una chitarra. L’acustica perfetta ne fa ancora oggi una delle stanze migliori per assistere e registrare concerti. Il percorso di scoperta dell’edificio ci conduce poi alla Sala da Ballo, alla Sala delle Conchiglie e al vastissimo parco, circa 45 ettari, concepito in stile inglese e arricchito da un lago, da peschiere e da canali.



Nel XVII secolo la villa viene utilizzata principalmente per scopi agricoli. È con la metà dell’Ottocento, grazie al sensibile intervento della famiglia Camerini, che la villa torna allo splendore originale. Con la fine della presenza dei Camerini (1955), l’intero complesso viene di nuovo abbandonato fino all’acquisizione da parte del professor Giordano Emilio Ghirardi (1969), figura di spicco nell’industria farmaceutica del XX secolo. Iniziano così sia gli importanti lavori di ripristino dell’edificio sia la sistemazione del parco circostante. Dagli anni ‘70 del 1900, la villa di Piazzola sul Brenta è un centro culturale, una sede prestigiosa in cui è possibile organizzare simposi, congressi, mostre d’arte, concerti, mostre di artigianato ed altre manifestazioni.
Nel 2005 l’intero complesso è stato acquisito dalla Regione del Veneto.
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