Portovenere & Muzzerone (SP): bianche scogliere tra Lord Byron e Walter Bonatti

Quasi cento chilometri di costa frastagliata ed aspra con rari ammorbidimenti in corrispondenza del Golfo del Tigullio separano Genova da La Spezia. Di questi, lโ€™ultima porzione dopo lo Spiaggione di Levanto sโ€™innalza imperiosa sopra i  mare segnando lโ€™inizio delle Cinque Terre.

Non racconteremmo qui delle Cinque Terre su cui si concentra una buona parte del flusso turistico in Liguria nonchรฉ biblioteche intere di pubblicazioni e mappe. Piuttosto ci concentreremo sulla parte di costa tra Riomaggiore e Portovenere, oggi compresa nellโ€™omonimo Parco Regionale (insieme allโ€™isola Palmaria, la maggiore del Mar Ligure)ย  che molti visitatori erroneamente inseriscono nelle Cinque Terre e invece, pur essendone continuazione morfologica, ha caratteristiche in parte proprie sia dal punto di vista ambientaleย  che storico.

Mentre le Cinque Terre sono rimaste decisamente isolate fino al 1874 (data di inaugurazione della ferrovia Genova-La Spezia) Portovenere ha avuto il vantaggio di un collegamento piuttosto agevole con La Spezia ed un porto ben protetto, tutti elementi che ne hanno consolidato il ruolo forte in termini insediativi e commerciali. Tuttavia, il tratto di costa tra Portovenere e Riomaggiore era del tutto inaccessibile se non con un difficile collegamento pedonale (oggi ricalcato dal Sentiero Verde-Azzurro).

Il Golfo di Venere, cosรฌ storicamente denominato ospita anche lโ€™unica isola del Mar Ligure permanentemente abitata, la Palmaria, che con il Tino ed il Tinetto forma il piccolo gruppo delle Isole di Portovenere. Lโ€™ormai strabordante traffico diportistico dellโ€™estate fa perdere di vista molto del fascino di questi luoghi che come spesso accade ha ceduto alle necessitร  commerciali una bella fetta dellโ€™identitร  originaria.

Basta una visita nelle stagioni intermedie (peraltro le migliori) ed uscire dalle rotte piรน usuali per ritrovare โ€“ ancora ben leggibili โ€“ i valori che hanno portato questa costa a divenire Parco Regionale insieme alle Cinque Terre. Nel 1999 le 5T sono divenute Parco Nazionale e lโ€™area di Portovenere riceve nel 1997 La Dichiarazione di Eccezionale Valore Universale (OUV)ย  e quindi lโ€™iscrizione al Patrimonio dellโ€™Umanitร  dellโ€™UNESCO. Nel 2016 viene redatto il Piano di Gestione (aggiornato nel 2020) che dovrebbe consentire agli Enti Locali una migliore governance del territorio e dei suoi valori mediante il coinvolgimento attivo degli attori locali.

Appena al di fuori delle Bocche di Portovenere il castello Doria con il piccolo cimitero e sotto la Grotta di Byron. Poco al di sopra si elevano le complesse pareti del Muzzerone

Siamo indubbiamente in una perla del Mediterraneo laddove il paesaggio ligure si fonde con la vicinissima dorsale appenninica nella solita โ€“ e straordinaria- complessitร  del paesaggio ligure che consente ogni possibile declinazione del viaggio: avventuroso, riflessivo, culturale, sportivo, di partecipazione.

Scendendo verso Portovenere, nei pressi di Rifugio Muzzerone, la placida Isola Palmaria chiude la vista verso il mare aperto

Portovenere e Isola Palmaria

Il porto sicuro di Portovenere, la flotta da pesca alle Grazie e la posizione commercialmente favorevole con un intorno decisamente aspro hanno reso lโ€™area meno caratterizzata dallโ€™incredibile trasformazione agricola dei versanti delle Cinque Terre. Tutti i nuclei ad ovest della falesia del Muzzerone (raggiungibili da Campiglia che perรฒ รจ una frazione dei La Spezia) erano rurali e mantengono ancora oggi tracce di questa vocazione ma con uno sviluppo piรน contenuto. Piuttosto, il granaio di Portovenere era rappresentato dallโ€™Isola Palmaria mentre le attivitร  marinare e lโ€™estrazione del prezioso marmo Portoro garantivano la ricchezza del borgo.

Borgo che ha le tradizionali caratteristiche insediative della costa ligure con vicoli ridotti, edifici tra loro collegati e comunicanti ed un sistema difensivo imperniato sulla compattezza del nucleo storico. In ogni caso allโ€™esterno dei nuclei marinari di Portovenere e Le Grazie le comunitร  umane si sono adattate a questo ambiente apparentemente aspro e inospitale, vivendo in nuclei o aggregati costruiti direttamente sulla roccia e caratterizzati da vie tortuose. La tendenza ad utilizzare la pietra naturale nel ricoprire i tetti conferisce a questi borghi un aspetto caratteristico. In genere i nuclei si raccolgono intorno agli edifici religiosi o a strutture medioevali fortificate. I terrazzamenti sono inoltre punteggiati da piccoli rifugi in pietra isolati o raggruppati (come Fossola, Tramonti, Monastiroli o Schiara), utilizzati come riparo temporaneo durante i periodi di raccolta.

Se si arrampica o si cammina intorno al Muzzerone non si puรฒ non transitare, comunque, dal borgo ed approfittare della visita alla Chiesa di San Pietro (ultragettonata per matrimoni ed eventi) da cui si puรฒ accedere alla scogliera ed alla Grotta di Byron (in stagione e con mare calma si puรฒ arrivare piuttosto comodamente) nonchรฉ al piccolo cimitero dove cโ€™รจ, perdonate la sottile e macabra ironia, una lunga lista dโ€™attesa per assicurarsi uno spazioโ€ฆ

 La dimensione internazionale di Portovenere รจ cresciuta in questi anni grazie alla possibilitร  di sosta, in rada, di natanti di grosse dimensioni e ciรฒ ha sicuramente deformato il carattere del villaggio nella stagione estiva. La presenza di stranieri รจ costante ed in estate sono proprio gli escursionisti esteri a percorrere piรน frequentemente i sentieri in alternativa ai sovraffollati itinerari delle Cinque Terre.

Il porticciolo di Portovenere con il nucleo storico che si protende verso la Chiesa di San Pietro

Trovare ospitalitร  a Portovenere non รจ del tutto agevole poichรฉ la capacitร  ricettiva รจ piuttosto limitata e cara anche se stanno aumentando le piccole strutture extraalberghiere. Per trovare condizioni non particolarmente impegnative si puรฒ fare riferimento allโ€™Ostello (gestito in convenzione con il Parco) in pieno centro e con una buona disponibilitร  di posti. Spartano ma economico. In alternativa il Rifugio del Muzzerone offre unโ€™ospitalitร  โ€œda rifugioโ€ ma con apprezzabile cucina ed a brevissima distanza dal sentiero principale 1 (Portovenere- Campiglia โ€“ Riomaggiore) e dalle principali aree di arrampicata. Parcheggiare a Portovenre รจ unโ€™impresa che puรฒ risultare disperata per cui consiglio di prendere in considerazione lโ€™uso del bus (ogni mezzโ€™ora) che parte nei pressi della stazione di La Spezia.

ย In una visita di Portovenere non si dovrebbe dimenticare unโ€™escursione alla Palmaria: il battello pubblico e di barcaioli privati in pochi minuti portano al minuscolo pontile del Terizzo. Si nota subito il passato (ed anche il presente) militare con il notevole โ€œForte Umberto Iโ€, noto anche come la โ€œFortezza del mareโ€. Costruito nel 1887, oggi restaurato ad uso convegnistico e per ricevimenti, aveva per allora un avveniristico sistema di cannoni nascosti.

Il giro dellโ€™isola si puรฒ effettuare sia in un senso che nellโ€™altro. I sentieri hanno qualche tratto in falesia esposto ma sono stati recentemente risegnalati. Includendo anche la salita al Semaforo Alto (sulla sommitร  dellโ€™isola) si effettua comunque un giro di circa quattro ore.  La Cala del Pozzale (ex cave di marmo Portoro) e la Cala della Fornace sono le insenature piรน interessanti ed iperfrequantate nei momenti clo della stagione balneare. Non di meno offrono la possibilitร  di una nuotata interrompendo momentaneamente la traversata.

ย Dulcis in fundo anche alla Palmaria รจ possibile dedicarsi al nostro singolare biathlon hike+climb grazie alla presenza di diversi itinerari di arrampicata presso il Pozzale in ambiente bellissimo ma che dovranno essere a brevi riattrezzati a causa del degrado provocato dallโ€™atmosfera salmastra. Un giro alla Palmaria deve necessariamente prevedere una sosta alla storica Locanda Lorena che nei decenni ha visto un via vai molto singolare di militari, climbers, turistiโ€ฆ ed offre unโ€™ospitalitร  semplice e di qualitร .

Rientrati a Portovenere non si deve dimenticare di gettare un occhio ai manufatti piรน rappresentativi del centro storico, che vi illustrerรฒ qui di seguito.

La chiesa di San Pietro e la Grotta di Byron

In Liguria lโ€™infinito comincia dopo uno scoglio. Lร  dove โ€œsei alle origini / e decidere รจ stolto: / partirai piรน tardi / per assumere un voltoโ€ come scrive il poeta ligure Eugenio Montale. La Chiesa di San Pietro ha ispirato  Montale ed รจsenza alcun dubbio uno dei luoghi piรน spettacolari del Mediterraneo. 
La chiesa รจ stata costruita tra il V e il XIII secolo sulle rovine del luogo di culto pagano dedicato alla dea della bellezza Venere, che dร  il nome al borgo. La decorazione di San Pietro รจ quella tipica dello stile gotico genovese, con l’alternanza di strisce orizzontali bianche e nere. Per poterla visitare, la chiesa รจ aperta tutti i giorni dalle 8 del mattino fino alle 18.30, la Santa Messa si celebra, invece, nella vicina chiesa di San Lorenzo

Dai muri esterni che proteggono il complesso di San Pietro si accede alla scogliera ed alla vicina Grotta di Byron. Chiamata localmente Grotta Arpaia, le venne attribuito questo nome in seguito allโ€™affissione di una lapide bilingue che diceva che Byron si ispirรฒ a questo luogo per la descrizione della caverna de Il Corsaro, suo celebre poema.

Sulle pareti e nelle sue acque sono presenti tantissime specie marine: per questo รจ un paradiso per gli amanti dello snorkeling e per gli esperti di biologia marina. Secondo cronache non confermate egli trovรฒ nella grotta il suo rifugio creativo, e che partendo da questa nuotรฒ per ben 8 chilometri fino a raggiungere il suo amico Shelley.  Byron fu un grande nuotatore, tutti ricordano la sua impresa nella stretto dei Dardanelli, effettuata come omaggio a Leandro, che ogni notte lo attraversava per raggiungere la sua amata Era. Lโ€™immersione nella Grotta Byron Puรฒ essere affrontata sia dai nuotatori piรน esperti che dai neofiti delle immersioni, in quanto non รจ molto difficoltosa. Si inizia ai piedi della falesia, dove la profonditร  non supera i 5 metri e si prosegue costeggiando la roccia fino ad arrivare al punto massimo di 20 metri di profonditร . Tutta la roccia รจ ricca di cavitร  in cui trovano rifugio moltissime specie da osservare con la maschera: crostacei, blennidi, nudibranchi multicolore o ancora minuti gamberi ed anemoni. Il fondale รจ roccioso in alcuni punti ma per la maggior parte รจ sabbioso.

La targa in memoria dei soggiorni di Lord Byron, amante dellaย  Liguria e del nuoto, come da tradizione anglosassone

Il Castello Doria

Per secoli ha difeso il borgo di Porto Venere dalle incursioni dei pirati. Nel XIII secolo fu conteso tra Genova e Pisa. All’inizio del XIX secolo Napoleone lo trasformรฒ in un terribile carcere. Imponente, maestoso, inespugnabile, il Castello Doria di Porto Venere, con la sua poderosa struttura di muraglie cieche a scarpata e di possenti volte in pietra locale, รจ una delle piรน imponenti architetture militari della Repubblica di Genova. Non รจ casuale unโ€™architettura cosรฌ rilevante a Portovenere ed anche questo รจ un segno di unโ€™evoluzione del territori molto diversa da quanto avvenuto nelle contigue Cinque Terre. La sua pianta pentagonale con il bastione a sud che si protende verso il mare permetteva di tenere sotto controllo ogni lato del golfo. Il sentiero 1\AVG che collega Portovenere con il Muzzerone (e si dirige verso Riomaggiore) permette di apprezzarne la struttura nonchรฉ la ridotta cura dei luoghi che contrasta con il valore dei luoghi.

Walter Bonatti

Inserisco tra i luoghi storici di Portovenere/Muzzerone una persona, Walter Bonatti, scomparso qualche anno fa allโ€™etร  di 81 anni. Anche i non alpinisti conoscono questo leggendario e fortissimo alpinista e poi, prematuramente lasciata lโ€™attivitร  alpinistica, esploratore, fotografo e giornalista. Oggi riposa nella tomba di famiglia della compagna Rossana Podestร  nel piccolo cimitero di Portovenere. Questa vicenda, apparentemente di scarso interesse per i piรน รจ in realtร  un curioso gioco della storia poichรฉ Bonatti รจ stato una pietra angolare dellโ€™alpinismo nel senso piรน completo del termine, ovvero non solo lโ€™avventura sportiva ma anche l’esplorazione, la testimonianza giornalistica e la trasmissione dellโ€™esperienza attraverso lโ€™arte fotografica. Eโ€™ singolare che questo angolo di Liguria costiera in qualche modo legato alla montagna attraverso lโ€™arrampicata e lโ€™escursionismo abbia stretto un legame con un personaggio che non รจ eccessivo definire leggendario .Recentemente il CAI di La Spezia ha inaugurato un sentiero ad anello commemorativo che utilizza la salita iniziale fino al M.Muzzerone e gli altri sentieri esistenti e censiti nella REL (Rete Escursionistica Ligure) per rientrare al villaggio toccando anche il piccolo cimitero e gli accessi di diversi settori di arrampicata. Un modo per ricordareย  e per rifletter sui valori dellโ€™andare per monti.

Le falesie ed i sentieri del Muzzerone

In tempi non sospetti quando lโ€™outdoor era del tutto assente nella promozione turistica e le attivitร  sportive condotte nellโ€™ambiente (meglio se in contesti piuttosto malagevoli) erano considerata una trascurabile nicchia per pochi appassionati, Portovenere e le sue isole significavano soprattutto mare e nautica minore, similmente agli altri borghi del Levante ligure.

I sentieri dellโ€™area Spezzina erano giร  piuttosto frequentati ma complessivamente quasi ignoti al visitatore straniero. Ancora oggi gli incontrollabili flussi di camminatori interessano in particolare le Cinque Terre sono concentrati in gran parte tra Riomaggiore e Vernazza. Basta spingersi sui ripidi collegamenti a pettine verso monte per vedere scomparire di colpo la ressa.

La traversata Riomaggiore โ€“ Portovenere, raramente percorsa, restava sconosciuta ai piรน ed anche un po’ temuta per i tratti esposti e lโ€™aggressivitร  della vegetazione costiera. Tuttavia questo percorso, a tuttโ€™oggi uno dei piรน avvincenti dellโ€™Italia costiera.

Lโ€™alta costa a falesia compresa tra la Grotta di Byron e la cosiddetta spiaggia delle Rocce Rosse (sotto il nucleo di Tramonti) รจ riconosciuta con il toponimo di Muzzerone.

Paradossalmente un impulso alle attivitร  sportive su questo tratto di costa arriva da unโ€™esigenza di tipo militare: ad est del piccolo Golfo di Venere ila piccola punta del Varignano protegge lโ€™omonimo forte, edificato nel 1724 dalla Repubblica di Genova come ospedale e deposito merci e successivamente, dalla Marina francese, convertita in Arsenale e nei primi anni del โ€˜900 sede dei Palombari della Regia Ma. Li oggi รจ la sede degli Incursori della Marina Militare evoluzione dei nuclei speciali attivi nellโ€™ultimo conflitto.

Lavoro eย  sport si incontrano allaย  Parete Striata dove unaย  galleria di Cava mette in comunicazione la parete a picco sul mare con lโ€™ombroso versante opposto raggiungibile a piedi

Lโ€™impervio e severo tratto di costa tra Portovenere e le Cinque Terre diventa dunque il luogo ideale per lโ€™addestramento di questo corpo ad alta specializzazione nel cui protocollo operativo lโ€™arrampicata su roccia e la capacitร  di muoversi velocemente in aree assai disagevoli sono competenze indispensabili. Le alte pareti che sโ€™innalzano al di sopra del Castello Doria e che si dirigono verso ovest erano un terreno ideale e dalla fine degli anni โ€˜70 del precedente secolo furono utilizzate con lโ€™attrezzatura dei primi itinerari e lโ€™esplorazione di alcuni settori grazie anche ad alcuni accessi facilitati da esplorazioni estrattive che hanno lasciato in ereditร  grotte artificiali, gallerie e sentieri vertiginosi ancora oggi visibili e spesso percorsi per accedere ai siti di arrampicata. La convivenza tra incursori ed arrampicatori sportivi รจ inizialmente non del tutto scontata soprattutto perchรฉ gli approcci allโ€™attrezzatura degli itinerari ed il senso stesso della scalata erano piuttosto differenti. In seguito la dimensione sportiva ha preso il sopravvento avviando la definiva esplorazione di tutte le pareti meglio esposte e con la roccia di qualitร  migliore arrivando allโ€™estensione attuale.

La mappa dei sentieri principali tra Parco Nazionale delle Cinque Terre ed area di Portovenere e Muzzerone

Il primo settore ad essere stato individuato โ€“ per la comoditร  di accesso- รจ la Parete Centrale dove a partire dalla seconda metร  degli anni โ€˜80 รจ esplosa lโ€™apertura di nuovi itinerari sullโ€™onda di ciรฒ che stava accadendo nel ponente, a Finale Ligure, e nella Provenza francese che rappresentava per lโ€™arrampicata del tempo una regione guida. In breve molti altri settori vengono attrezzati e saliti compresi quelli dove vi sono vie di piรน lunghezze di corda quasi sempre poste sulle pareti piรน alte affacciate direttamente sul mare e che offrono uno scenario assolutamente unico.

Tra la fine degli anniโ€™80 e la metร  degli anni โ€˜90 vengono scoperti praticamente tutti i settori oggi conosciuti per lโ€™arrampicata. Si incrementano le visite degli stranieri che ovviamente trovano pazzesco questo paesaggio di alte pareti bianche incastonate tra il blu del mare ed il verde della macchia. Il lavoro del CAI e di altre associazioni locali restituisce chilometri di sentieri che diventano un collegamento primario tra il Golfo di Venere e le Cinque Terre nonchรฉ con alcuni piccoli nuclei rurali letteralmente โ€œappesiโ€ sulla linea di costa dove resistono coltivazioni eroiche di vite non meno pregevoli di quelle delle Cinque Terre. Persico, Schiara, Costa, Monesteroli sono i nomi di questi nuclei salvati dallโ€™abbandono definitivo grazie a questo intenso lavoro di recupero. Non particolarmente stimolato, ahimรจ, dalle amministrazioni locali.

Nel giro di un paio dโ€™anni si moltiplicano le visite e lโ€™attivismo del Club Alpino di La Spezia favorisce anche un nuovo interesse per gli itinerari escursionistici che vengono gradualmente riscoperti, puliti e segnalati. Si scopre cosรฌ un nuovo Eldorado che si affianca ai piรน noti sistemi di sentieri costieri come, ad esempio, nellโ€™area di Portofino. Lโ€™aspetto interessante di questi itinerari e la possibilitร  di collegamento trasversale verso le prime valli interne alle spalle del Golfo dei Poeti. SI aprono cosรฌ possibilitร  molto interessanti di collegamentiย  anche di piรน giorni proprio negli anni in cui stava nascendo il sistema dellโ€™Alta Via dei Monti liguri e del primo itinerario costiero di ampio respiro: il Sentiero Verde Azzurro (che sarร  poi in parte ripreso dal Sentiero Italia).

La possibilitร  di camminare ed arrampicare sospesi sul mare avvicina cosรฌ il territorio di Portovenere alle piรน significative destinazioni del genere in Europa: Calanques, Croazia e Grecia ed in Italia le falesie costiere del Circeo, della Sardegna, della penisola Sorrentina.ย  In una lunga giornata primaverile รจ possibile scalare, camminare, nuotare; in un contesto multisport che ha ben pochi paragoni in Europa.

Tornando allโ€™arrampicata si deve notare che la roccia รจ un ottimo calcare caratterizzato da tacchette e gocce d’acqua a volte assai dolorose, ma che determinano un tipo di arrampicata molto tecnica ed elegante dove l’uso corretto dei piedi diventa fondamentale. Non mancano comunque gli strapiombi. Punti come la Polveriera possono tranquillamente soddisfare gli amanti della continuitร  su canne, mentre quelli dello Specchio di Atlantide necessitano oltre che di forza di dita di una buona dose di coraggio per la presenza di un vuoto che non ha nulla da invidiare a quello del Verdon. Per gli amanti delle vie di piรน tiri la Parete Striata rappresenta un angolo incontaminato di assoluta bellezza in un ambiente veramente selvaggio ed un pizzico di avventura alpinistica data dallโ€™accesso complicato e dalla roccia talvolta non perfetta.  Il Muzzerone perรฒ si presta bene anche per i principianti nonostante la verticalitร  delle falesie in particolare nella comoda parete Centrale e nel piรน scomodo e solitario pilastro di Cayenna (lungo il sentiero 1 che scende verso Portovenere).

Accessi  al settore del Muzzerone e connessioni ai sentieri

Il Muzzerone รจ situato a 5 km da Portovenere. Alla frazionedelle Grazie s’imbocca una diramazione (cartello palestra di Roccia) sulla destra e si segue la strada  fino alle ultime case sul monte. Ad un bivio si prende a sinistra in discesa e dopo pochi tornanti via via piรน dissestata si giunge al Muzzerone (al primo tornante cโ€™รจ uno degli accessi al Rif. Muzzerone โ€“ 20 min). Il posteggio per la Parete Centrale ed i settori Forte, Meraviglie  e Polveriera รจ sul penultimo tornante presso un intaglio di roccia. La strada prosegue poi per circa 500 m fin ad esaurirsi al Forte Muzzerone (Poligono della Marina) punto panoramico notevole.  Al tornante precedente si dirama il sentiero nยฐ1 che porta in circa 40 min. direttamente nella piazzetta di Portovenere lungo un panoramico crinale poi, ripidamente, contorna la vecchia cava Striata Accesso alla Parete Striata โ€“ nei pressi, diramazione verso sinistra al rifugio Muzzerone 10 min) e quindi al Castello Doria.

Attraverso questo tracciato si puรฒ arrivare alle pareti partendo direttamente dal centro storico di Portovenere: se si sceglie lโ€™opzione hike and climb ring si puรฒ arrivare in piazzetta con il bus di linea (circa 20 min da La Spezia), quindi salire alle pareti. Dopo la scalata si scende lungo la strada asfaltata fino ad una larga curva che si affaccia (slargo) direttamente sul mare (sella Derbi 190 mslm): qui sโ€™incrocia la prosecuzione del sentiero 1 in direzione Campiglia e Riomaggiore (50 min per Campiglia 399 mslm, 2 h per Riomaggiore attraverso il Santuario di Montenero). Arrivati a Riomaggiore si torna agevolmente in treno a La Spezia in circa 10 min.

Il panoramico Rifugio Muzzerone
Sul pilastro delย  Bunker uno dei luoghi piรน selvaggi del Muzzerone

I principali settori di arrampicata

Garimpo โ€“ circa 8ย vie dal 6c allโ€™8a+, da 15m a 20m (richiodato)
Specchio di Atlantide โ€“ circa 12ย vie dal 7a allโ€™8b, da 10m a 25m (richiodato)
Atlantide โ€“ circa 26ย vie dal 6a+ allโ€™8a, da 15m a 75m
Lโ€™intaglio โ€“ circa 11ย vie dal 5a al 6a+, da 10m a 15m (richiodato, consigliato per i bambini)
Parete centrale – circa 70ย vie dal 4c al 7c+, da 10m a 35m (richiodato)
Cava degli anelli โ€“ circa 6ย vie dal 4b al 6a, 10m (recentemente chiodato, consigliato per i bambini)
Parete delle meraviglie/poveriera – circa 35ย vie dal 3ย al 7a, da 15m a 115m (richiodato)
Polveriera – circa 11ย vie dal 6a al 7c+, da 15m a 30m (richiodato)
Parete dimenticata โ€“ circa 5ย vie dal 6a+ al 7b, da 15m a 20m (parzialmente richiodato)
Pilastro del forte โ€“ circa 22ย vie dal 4c al 7b+, da 10m a 55m (parzialmente richiodato)
La cajenna โ€“ 6ย vie dal 5b al 7a+, da 15m a 30m (richiodato)
Pilastro del bunker โ€“ 6ย vie dal 5c al 7a+, da 18m a 220m
Parete striata โ€“ย  13ย vie dal 5c al 7a+, da 20m a 200m
Lโ€™oratorio โ€“ circa 8ย vie dal 6b al 7c, da 15m a 20m
Pilastro della discordia โ€“ circa 3ย vie dal 6a+ al 6c, da 40m a 120m
Mandrachia alta โ€“ circa 16ย vie dal 5b allโ€™8a, da 10m a 70m (richiodato)
Mandrachia bassa – circa 17ย vie dal 5a al 7a, da 20m a 60m (richiodato)

Tre itinerari escursionistici da non perdere

Da Portovenere a Campiglia

Dal lato a monte di Piazza Darsena (la piazza principale del paese; quota 11) si imbocca la scalinata che costeggia le mura del castello (segnavia bianco-rossi dell’Alta Via del Golfo e dell’Alta Via delle Cinque Terre). Si imbocca poi un marcato sentiero che risale il ripido contrafforte sovrastante tra i lecci e gli arbusti tipici della macchia. Giunti presso alcuni edifici di cavatoriย  si percorre un breve tratto in piano e si incontra un importante bivio (quota 172). Si lasciano a destra i segnali AVG e AV5T per imboccare a sinistra il sentiero 516: esso si inerpica nella macchia, che ogni tanto si apre offrendo bei panorami sulla Palmaria e sul Tino. Con percorso faticoso si raggiunge infine l’anticima sud del Monte Muzzerone (301 m).

Il Muzzerone culmina con tre vette distinte, ma le altre due (entrambe quotate 325 m) non sono accessibili agli escursionisti, a causa della presenza del Forte Muzzerone su una e di vecchie cave di marmo portoro sull’altra. In ogni caso, l’anticima su cui transita il sentiero offre un panorama spettacolare: da un lato si vedono dall’alto le impressionanti falesie che precipitano direttamente sul mare, e l’impervia costa di Tramonti; dall’altro invece la vista spazia sul Golfo di La Spezia, sul promontorio di Montemarcello e sulle Alpi Apuane.

Il sentiero prosegue ora in piano e in breve va ad incontrare una stradina presso un tornante (seguendola verso sinistra si giunge in breve all’ingresso dell’ottocentesco Forte Muzzerone, recintato e non visitabile). La si prende verso destra in discesa, e presto si trova, sempre sulla destra, un comodo sentiero che scende piรน direttamente tagliandone i tornanti. Si giunge quindi ad un tornante dove si ritrovano l’AVG e l’AV5T (quota 249); da qui si segue la stradina verso sinistra, se ne taglia un altro tornante con una scorciatoia e in breve si arriva alla Sella dei Derbi (190 m). Si riprende a sinistra il sentiero segnalato, che passa accanto ad un cippo commemorativo di un incidente aereo del 1937 e tocca un tornante della stradina per il forte del Monte Castellana. Si prosegue in diagonale lungo un ripido versante arbustivo a picco sul mare; voltandosi indietro si ha una splendida vista sull’impressionante falesia del Muzzerone. Tagliando tra vegetazione e affioramenti rocciosi si raggiunge la Bocca dei Cavallin (358 m), piccolo valico sul crinale su cui transita la strada asfaltata per Campiglia. Continuando su sentiero, si scavalca un dosso, poi si tocca nuovamente la rotabile presso un ampio piazzale; si riprende poi il sentiero segnalato che sale verso sinistra fino ad un crinale. Piegando bruscamente a destra si percorre il crinale, superando un’area picnic (tavoli e panche) ed un antico mulino a vento; si scende quindi in breve alla chiesa di Campiglia (399 m).

Ritorno: Si ritornaย  lungo il percorso dell’andata fino al tornante di quota 249. Qui si continua dritti lungo l’ampia mulattiera dell’AVG e dell’AV5T, che aggira in piano il Monte Muzzerone incrociando i sentieri 516 (diretto a Le Grazie) e 518 (diretto a Sant’Antonio). Dopo una breve discesa, si abbandona il sentiero principale per prendere a sinistra la breve diramazione che guida al Rifugio Monte Muzzerone (202 m).
Subito a valle rispetto al rifugio ha inizio il sentiero 519, che scende ripidamente con brevi svolte tra fasce terrazzate ormai abbandonate. Si percorre quindi una bella mulattiera in parte scalinata, tra muri a secco, che incrocia il segnavia 517 e passa accanto alle prime case isolate. Ad un bivio si va a sinistra e, dopo una ripida discesa tra la fitta boscaglia, si entra nel paese di Portovรฉnere; con un’ultima scalinata ci si riporta a Piazza Darsena, da cui si era partiti.

Da Campiglia a Monesteroli (sentiero 4d)

Tempi percorrenza: ore 0.45 (1ยฐ parte 4b)   difficoltร : E

Il sentiero si sviluppa quasi interamente su unโ€™antica mulattiera che testimonia lโ€™importanza di tale antico collegamento che insieme al tracciato 4 collegava i terrazzamenti di Schiara con il versante interno del Golfo (Tramonti di Biassa). Il sentiero si distacca dal 4 CAI e dopo breve tratto si ricongiunge al 4b che segue per un tratto attraversando un tratto pianeggiante coltivato a terrazzamenti. In seguito invece di seguire la linea di costa prosegue in direzione del mare con una spettacolare e vertiginosa scalinata che conduce fino al nucleo Monesteroli. Un gruppetto di case letteralmente aggrappato al rocce a picco sul mare. La scalinata di Monesteroli รจ uno dei piรน interessanti collegamenti tra monte  e mare dellโ€™intera Liguria e considerata la ripidezza del versante e la sua morfologia รจ un vero capolavoro di ingegneria spontanea.

Da Campiglia a Riomaggiore attraverso Fossola (Monesteroli) (sentiero 4d)

4b Campiglia – Fossola (Monesteroli) – Campi (Riomaggiore)
Tempi percorrenza:ย  oreย  1,50 Difficoltร : E

Collegamento in costa tra Campiglia e Riomaggiore che puรฒ essere utilizzato per chiudere un anello molto interessante anche provenendo da Portovenere ed includendo sempre il pazzesco nucleo di Monesteroli.

 La traccia parte dallโ€™abitato di Campiglia: allโ€™imbocco del Vico Codemรฌn  nei pressi della Locanda Tramonti, si lascia alle spalle le ultime case e si avvia verso la localitร  chiamata Lama. Giunge quindi ai terrazzamenti vignati del Francanese da dove si gode un bel panorama sia sul sottostante spiaggione di Persico e Navone. Il sentiero sfocia quindi nella carrozzabile Telegrafo-S.Antonio-Schiara, dove incrocia il 4 CAI che dalla Sella di S.Antonio scende a Schiara, per giungere nel fosso di Nozzano, presso la storica Fontana di Napoleone. Lasciata la lecceta di Nozzano, il 4b si distacca dal sentiero 4 CAI e torna ad attraversare fasce vignate sino ad incontrare il sentiero 4d CAI che scende a Monesteroli.

La vertiginosa scalinata di Monesteroli

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HIKE & CLIMB โ€“ FABIO PALAZZO
Sono Guida Alpina UIAGM e Dottore Agronomo, docente a contratto di Pianificazione del Paesaggio presso lโ€™Universitร  di Genova. Vivo a Genova ma nel lavoro di Guida mi divido tra la Liguria, la Toscana, lโ€™arco alpino e qualche bella esplorazione fuori dallโ€™Europa.
Nelle due professioni, ormai da molti anni, cerco di unire le esperienze lavorative e personali in una sintesi che contribuisca ad arricchire chi entra nel mondo complesso ed emozionante delle montagne. Praticamente tutta la mia vita lavorativa รจ stata finora spesa nelle aree interne italiane. Che non sono solo montagne ma anche cultura materiale e comunitร .
Accompagnando e formando come Guida o contribuendo al percorso dei giovani paesaggisti spero di condividere la consapevolezza per il valore e la sensibilitร  del territorio montano ed il suo riscatto attraverso la conoscenza e la pratica sportiva. Mai fine a se stessa.
Sono un Tecnico del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico ed un membro del Club Alpino Accademico Italiano nonchรฉ un socio ordinario dellโ€™Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio e della Societร  Italiana dei Territorialisti.
ย Spero di condividere con tutti Voi non solo esperienze ed informazioni ma anche una presa di posizione nei confronti del mondo che cambia attraverso un modo responsabile e partecipativo di esplorarlo. Anche dietro la porta di casa!

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