Cosa fare e vedere a Ferrara

Di Delizie a schivar noia

โ€œOr presso ai fonti, allโ€™ombra dei poggetti leggon dโ€™antigui gli amorosi dettiโ€

Orlando Furioso – canto VII 31 (Ludovico Ariosto)

Oggi parleremo di quella Ferrara che fu degna corte rinascimentale grazie a duchi di spicco come Borso, Ercole ed Alfonso e della sua enorme laguna resa riflesso di cultura.

Boschi, piccoli centri agricoli e isole lagunari, erano questi i tratti piรน evidenti della grande pianura ferrarese che da sempre sorge sul Delta del Po e che in pieno Cinquecento divenne un esempio unico di rete politico amministrativa con un tocco di eleganza e fasto. Navigare per fiumi e valli era allโ€™epoca il modo piรน facile per attraversare il territorio e permettere alla cittร  di Ferrara, patria dei Duchi dโ€™Este, di renderla specchio della loro magnificenza. Pellegrini, mercanti, nobili e popolani viaggiavano per la pianura in affari o commercio raggiungendo la splendida residenza ducale posta nel cuore del centro medievale e circondata essa stessa dal canale navigabile. Il castello estense, ancora oggi interamente conservato, era infatti il cuore della cittร  e il fulcro dal quale la grande bonifica ferrarese prese il via per il volere dei suoi Signori.

Ma questo tratto di pianura padana era sconvolta da continue inondazioni di fiumi e canali che lโ€™attraversavano e dallโ€™avanzamento del mare che per il fenomeno della subsidenza, invadeva lโ€™entroterra. Acque dolci e salate si mescolavano incessantemente formando cosรฌ unโ€™enorme palude sempre piรน difficile da attraversare e impossibile da coltivare. La grande bonifica ideata e portata avanti in pieno cinquecento divenne pertanto necessaria e fu firmata attraverso la stessa simbologia che identificava la casata: lโ€™unicorno che risana la palude simbolo di forza e purezza, il paraduro palizzata a sostegno degli argini fluviali, e infine lโ€™aquila imperiale. Un enorme progetto rinascimentale che gli estensi usarono come strumento per ampliare la forza politica sul territorio ed erigersi a livello delle altre importanti corti Italiane.

Ma il vero fiore allโ€™occhiello di tutto ciรฒ fu una costellazione di 53 Delizie le quali formarono nel tempo i punti nodali di un piccolo firmamento comeย  del resto in pieno Rinascimento tornรฒ a suscitare enorme interesse grazie al contributo di astronomi e uomini di scienza chiamati seco dai grandi Signori. Enormi residenze, veri e propri palazzi di campagna che divennero simbolo di piacere e diletto.

Delizie ferraresi

Da quel momento in avanti chiunque avesse attraversato il territorio ferrarese doveva sentirsi come arrivato nellโ€™Eden, circondato da magnifici giardini e straordinarie dimore tutte progettate secondo un obbiettivo ben definito e rigoroso: recuperare terreni produttivi attraverso un capillare controllo della rete idrica impiegando ingenti somme di denaro. La sofisticata corte itinerante sfruttava infatti lโ€™eccezionale percorso naturalistico architettonico, per trascorrervi gran parte dei mesi dellโ€™anno. I membri della corte si riunivano per lunghi periodi in queste fastose dimore per schivar la noia e indulgere nellโ€™arte, nella caccia e nella buona tavola.

Ogni Delizia, doveva accogliere la corte intera con i suoi ospiti i quali si spostavano tra lโ€™una e lโ€™altra in barca lungo i canali. Vere e proprie cittร  in miniatura fatte per ogni esigenza e munite di spazi dedicati: terrazzi, logge, giardini, sale, saloni, cappelle private e ricoveri per animali e provviste. Ognuna di esse, seppur con unโ€™anima diversa e un intento preciso, doveva rivelarsi un mondo incantato e completamente bastante a se stesso. Ma i veri gioielli delle Delizie risultarono essere i giardini i quali vennero progettati come autentiche opere architettonico botaniche fatte di boschi, broli, siepi, peschiere e fontane.

Ariosto cosรฌ ce le descrive:

โ€ฆE due e tre volte il dรญ mutano veste, fatte or ad una ora ad unโ€™altra usanza. Spesso in conviti, e sempre stanno in feste, in giostre, in lotte, in scene, in bagno, in danza

A partire dalla fine del โ€˜300 enei secoli seguenti prese corpo la grande ed elegante rete punteggiata di Delizie che avrebbe reso noto il ducato estense fino ai nostri giorni: Belriguardo, Diamantina, Mesola, Virginale e molte altre tra cui quella ai piรน conosciuta per schivar la noiaโ€ฆ. Palazzo Schifanoia a Ferrara!

Belriguardo

Non esisteva nessun controllo militare del territorio estense poichรฉ erano proprio le Delizie a rappresentare una specie di traguardo indicante la presenza autoritaria della signoria.

Seppur progettate per un unico intento alcune Delizie tuttavia hanno storie atipiche, come quella del Vergineseย regalata da Alfonso I dโ€™Este a Laura Dianti, la Deliziaย si presenta come un castelletto ornato di merli e circondato da unย magnifico giardino, il Brolo. Nรจ ilย Duca dโ€™Esteย che la volle,ย nรฉ la sua corte vi abitarono mai.ย Se vi capiterร  di visitarla e camminare tra i viali alberati, circondati da melograni, peri, meli, noccioli, coglierete appieno la perfezione geometrica delle simmetrie, con poche aiuole ornamentali impreziosite da roseti e da spazi aperti di praterie fiorite.

Delizia del Verginese

Belriguardo invece fu iniziata per volere di Niccolรฒ III dโ€™Este nel 1435. Fu la prima delle delizie ad essere costruita fuori dalle mura cittadine e divenne una Reggia utilizzata come residenza estiva per tutta la Corte con splendidi giardini allโ€™italiana tra i piรน belli mai esistiti. Il luogo inoltre, di innegabile bellezza, come suggerisce il nome stesso โ€œBelriguardoโ€ permette di allungare lo sguardo sull’ampio orizzonte della pianura, tra vie d’acqua, campi coltivati e boschi.  Vi soggiornรฒ sovente Lucrezia Borgia e nella seconda metร  del Cinquecento anche Torquato Tasso.

Ma fu il 1469 un anno importantissimo, quando il primo Duca di Ferrara Borso dโ€™Este commissionรฒ agli artisti della scuola ferrarese, tra i quali Cosmรจ Tura e Francesco del Cossa, la decorazione pittorica del salone dei mesi di palazzo Schifanoia, Delizia delle Delizie! Pellegrino Prisciani fu ideatore in qualitร  di Astronomo di corte del ciclo pittorico: segni zodiacali, personificazioni astrali, trionfi degli Dei e infine scene della vita e del governo del Duca. Il maggior documento dellโ€™epoca attestante la vita dei principi e dei contadini in un affresco sociale per eccellenza. Inutile sottolineare come tale testimonianza artistica fosse rivolta anche ai piรน sapienti e conoscitori dellโ€™ermetismo alchemico. Numerose le simbologie definite dietro gli affreschiโ€ฆma questa sarร  unโ€™altra storia!

Banchetto estense delle meraviglie – Schifanoia

Se visiterete Ferrara col suo enorme castello e palazzo Schifanoia non dimenticate quindi che la grandezza degli Estensi prendeva da qui solo il suo incipit poichรฉ di Delizie ed opere ingenti fu interamente caratterizzata la loro opera politico ambientale che ancora oggi ci stupisce tanto da essere stata riconosciuta dallโ€™UNESCO in questi termini:

Le residenze dei Duchi dโ€™Este nel Delta del Po illustrano in modo perfetto il riflesso della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale rendendo il Delta unโ€™eccezionale paesaggio culturale pianificato pur conservando la sua forma originale. ย 

E se vi annoiateโ€ฆschivate noia in bici o in auto alla scoperta delle meraviglie estensi. Magari portando con voi un bel cestino colorato per un picnic rinascimentale con le cinque specialitร  ferraresi: la salama da sugo,ย  cappellacci di zucca, pasticcio ferrarese, coppia (pane fatto con due pani dalla forma di unicorni o piccoli croissant attaccati sul dorso e quindi accoppiati) e per finire una torta tenerina. Una DELIZIA per OCCHI E PALATO!

Coppie ferraresi

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Ciao a tutti, sono Silvia, appassionata viaggiatrice da sempre, lo faccio con il corpo e i cinque sensi e quando sono ferma viaggio con la fantasia. Ciรฒ che pensi diventi e ciรฒ che sogni arriva. Nel viaggio da soli o con gli altri puoi usare tutto questo e anche di piรน. Nasco in Umbria, cresco e passo la gioventรน in Toscana, vivo in Emilia Romagna dove svolgo la professione di Guida Turistica e di Tour Leader in tuttโ€™Italia. Amo condividere e chiacchierare. Scrivere e mangiare. Mi ritengo fortunata perchรฉ vivo e lavoro in un Paese Unico e Ricchissimo di tutto e ne sono ambasciatrice in qualche modo con chi viene a conoscerlo. Viaggio per passione e per vivere in ogni senso. A chi visita i miei luoghi cerco di rubare un pezzo dei loro cuori. Un mosaico incredibile si arricchisce ogni volta.ย  Con questa mia rubrica desidero condividere una PASSIONE e ricordare che a volte lโ€™essenza del viaggio รจ invisibile agli occhi.ย  Quando cambi evolvi e quando viaggi vivi!

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