La Sale Leopardiane di Villa Colloredo Mels a Recanati (MC)

Recanati รจ nota per ospitare alcuni dei luoghi leopardiani piรน significativi; monumenti, strade e paesaggi della cittร  hanno ispirato i piรน celebri componimenti del poeta recanatese, e ancora oggi raccontano la sua storia, a partire proprio dal Palazzo di famiglia, Casa Leopardi.

Meno nota, ma non meno importante, รจ la Collezione Leopardiana ospitata presso il piano nobile del Museo Civico di Villa Colloredo Mels, dove รจ possibile ammirare preziosi documenti, cimeli, manoscritti, lettere autografe e opere d’arte che appartengono alla collezione del Comune di Recanati. La nascita di questa importante collezione risale al 1881 quando il Comune creรฒ una biblioteca leopardiana in concomitanza del primo centenario della nascita del poeta (1898).

La sezione รจ stata riallestita nel 2018, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Lorenzo Lotto dialoga con Giacomo Leopardi”. I curatori del riallestimento sono stati Laura Melosi, docente di letteratura presso l’Universitร  degli Studi di Macerata e Direttrice della Cattedra Giacomo Leopardi e Lorenzo Abbate, docente presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Universitร  di Macerata.ย  Una parte di ciรฒ che possiamo vedere esposto รจ stata donata dall’editoreย Felice Le Monnierย al Comune di Recanati nel 1881: in particolare i materiali preparatori dell’edizione complessiva di Leopardi, leย Opere, eseguita nel 1845 da Le Monnier su pressione di Antonio Ranieri e Pietro Giordani. Un pezzo fra i piรน importanti รจ rappresentato poi dalย Saggio sopra gli errori popolari degli antichi,ย un testo poco conosciuto ma dal contenuto molto significativo dove Leopardi affronta il tema della pericolositร  delle superstizioni e approfondisce la loro influenza sullo sviluppo culturale e civile dei popoli antichi e moderni. Questo รจ uno dei due manoscritti esistenti e si tratta di una copia fatta preparare da Giacomo con l’intento di inviarla all’Editore Stella nel 1815, lo scopo era quello di vedere subito pubblicato il lavoro che purtroppo perรฒ vedrร  la luce solo nel 1846 a cura di Prospero Viani. Si tratta di un prezioso manoscritto caratterizzato da correzioni autografe di Leopardi. Sempre parte della donazione di Le Monnier รจ laย maschera funebreย fatta realizzare da Antonio Ranieri il 14 giugno 1837 direttamente sulla salma di Leopardi. Ranieri inviรฒ successivamente il calco a Le Monnier affinchรฉ quest’ultimo lo prendesse a modello per realizzare un’incisione che adornasse l’edizione delleย Opereย del 1845.ย 

Questa importantissima e ricca donazione valse a Le Monnier una medaglia d’oro e la cittadinanza onoraria.

Un’altra importante donazione che ha consentito di raccogliere preziosi cimeli e opere legate a Leopardi, รจ stata quella legata al lascito testamentario diย Teresa Teja, seconda moglie di Carlo Leopardi, fratello minore di Giacomo, che nel 1898 donรฒ al Comune di Recanati una piccola galleria di ritratti di famiglia realizzati dal pittore anconetano Giovanni Gallucci intorno al 1860 su diretta indicazione e sorveglianza di Carlo Leopardi. I ritratti presenti raffigurano Adelaide Antici, madre di Giacomo, Monaldo Leopardi, padre del poeta, Giacomo e i fratelli Carlo, Luigi, Pierfrancesco e Paolina. Il ritratto di Giacomo fu ricavato dallo schizzo eseguito qualche anno prima da Luigi Lolli, i ritratti di Monaldo e Adelaide furono realizzati a partire dai medaglioni conservati dalla famiglia, quelli di Carlo e Paolina furono dipinti dal vivo mentre quelli degli altri fratelli furono realizzati sotto la direzione di Carlo che, attraverso i suoi ricordi, ha guidato la mano di Giovanni Gallucci con “memoria prodigiosa e sensibilitร  d’artista” al fine di rendere autentica la fisionomia dei volti raffigurati. In questa sala รจ poi possibile ammirare un’altra significativa e suggestiva opera d’arte:ย Giacomo Leopardi sul letto di morte, olio su tela realizzato da Giuseppe Ciaranfi nel 1898, su commissione del senatore Filippo Mariotti e successivamente donato al Comune di Recanati. Per la realizzazione del dipinto il pittore si รจ avvalso della maschera funebre di Leopardi che all’epoca era giร  conservata presso il Comune di Recanati.

All’interno di una bacheca sono poi esposte tre importanti lettere autografe di Leopardi. La prima venne inviata all’editore milanese Antonio Fortunato Stella nel marzo del 1818 e accompagnava l’invio dell’opera Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, saggio destinato a una rivista dell’editore Stella che rimase perรฒ inedito. La seconda lettera รจ sicuramente la piรน toccante e la piรน bella: si tratta di una lettera scritta da Giacomo al padre Monaldo che risale al luglio del 1833 dove il poeta racconta il difficile periodo che ha dovuto attraversare a causa di un’infezione agli occhi che ne pregiudicรฒ significativamente la capacitร  di lettura e scrittura. L’ultima lettera รจ invece del 1819 ed รจ destinata a Bartolomeo Borghesi, famoso erudito e archeologo a cui Leopardi inviรฒ un esemplare dei primi testi dei Canti, le canzoni All’Italia Sopra il Monumento di Dante che sono state edite per la prima volta a Roma alla fine del 1818. Sempre all’interno di questa bacheca si trova esposta una miniatura in avorio che ritrae Giacomo Leopardi, eseguita da Maria Farina, pittrice del secondo Ottocento che ha donato quest’opera al Comune di Recanati nel 1898, in occasione del centenario della nascita del poeta.

In un’altra bacheca รจ possibile ammirare una rara e preziosa edizione delle Poesie di Leopardi aperta sulla poesia A se stesso, commovente lirica dei Canti di Leopardi che si conclude con il riconoscimento dell'”infinita vanitร  del tutto”. Il manoscritto collocato accanto รจ l’autografo del discorso di Giordani Al piรน caro degli amici che doveva apparire come recensione alle Canzoni leopardiane stampate a Bologna nel 1824 dove viene celebrata l’importanza di questa edizione dei canti e dove Giordani rivendica di essere stato uno dei primi ad aver intuito e segnalato l’importanza letteraria delle opere leopardiane. Questo importante manoscritto รจ stato donato al Comune di Recanati da Antonio Gussalli, erede delle carte di Pietro Giordani. L’ultimo pezzo esposto nella bacheca รจ uno dei cimeli piรน importanti della mostra e anche uno dei piรน significativi da un punto di vista emozionale, si tratta di un foglio di album ottocentesco che i padroni di casa dei piรน importanti salotti letterari dell’epoca usavano mettere a disposizione dei loro ospiti per lasciare una dedica, un commento, un pensiero o piรน semplicemente una firma. Sul foglio esposto (non sappiamo chi sia il proprietario dell’album al quale era originariamente attaccato) troviamo una dedica di Leopardi che fa parlare in sua vece Petrarca trascrivendo alcuni versi del Canzoniere che esplicitano la profonda sensibilitร  e l’intimo tormento di Leopardi: ยซE le cose presenti e le passate / Mi danno guerra, e le future ancora; E โ€˜l rimembrar e l’aspettar m’accoraยป tratto da Rerum Vulgarium Fragmenta, 272 “La vita fugge e non s’arresta un’ora”.

Un’intera bacheca contiene materiali che attestano il forte riconoscimento del Comune di Recanati e del Senato italiano alla tutela e alla divulgazione delle opere leopardiane. I manoscritti appartenuti a Leopardi, infatti, dopo la sua morte, furono conservati da Antonio Ranieri il quale, prima di morire, lasciรฒ detto che in seguito alla sua scomparsa, le carte sarebbero dovute passare alla Biblioteca Nazionale di Napoli ma solo dopo la morte delle due domestiche a cui erano stati lasciati in custodia. Giosuรจ Carducci e Filippo Mariotti si mobilitarono subito al fine di sensibilizzare le autoritร  ministeriali ad una rapida e veloce risoluzione della questione e alla salvaguardia dei manoscritti. Le carte furono quindi sottoposte a una commissione presieduta dallo stesso Carducci grazie al quale si scoprirono testi fondamentali come loย Zibaldone, di cui la prima edizione uscรฌ tra il 1898 e il 1900 per cura dello stesso Carducci: nella bacheca รจ esposta una prima e preziosa edizione delloย Zibaldoneย leopardiano, realizzata in soli venti esemplari e donata da Mariotti al Comune di Recanati.

Per informazioni

Museo Civico Villa Colloredo Mels, Via Gregorio XII, Recanati
Siti internet:ย https://www.infinitorecanati.it/;ย http://www.myrecanati.it/
Tel: 0717570410
E mail: recanati@sistemamuseo.it


Vorresti organizzare una visita guidata qui?

Clicca qui e compila il form: selezioneremo per te la giusta Guida turistica, escursionistica o esperienziale che possa accompagnarti alla scoperta del territorio secondo le tue preferenze e il tuo budget!

Seguici sui canali social per non perdere novitร , eventi, consigli e idee per il tuo tempo libero:


La societร  cooperativa Sistema Museo dal 1990 fornisce servizi e competenze specializzate per la gestione e la valorizzazione di musei e beni culturali. In oltre trentโ€™anni di attivitร  lโ€™azienda รจ diventata una tra le prime realtร  italiane di settore e un solido punto di riferimento per molte amministrazioni e per un significativo numero di utenti e visitatori.
A Recanati Sistema Museo gestisce โ€œInfinito Recanatiโ€, un circuito che unisce le risorse culturali, museali e turistiche e che fa leva sulla forte identitร  cittadina legata allโ€™arte, alla poesia e alla musica.
Con un biglietto unico รจ infatti possibile visitare il Polo museale ed espositivo di Villa Colloredo Mels, il Museo dellโ€™Emigrazione Marchigiana, la Torre del Borgo e il Museo โ€œBeniamino Gigliโ€. Lโ€™Ufficio di informazione turistica garantisce infine lโ€™accoglienza e lโ€™assistenza dei tanti visitatori, oltre a proporre molteplici attivitร  ed esperienze da vivere in cittร .

Rispondi