Destinazione Capo Verde, per un viaggio all’insegna dell’avventura

Esploratori, giramondo, viaggiatori, pellegrini e avventurieri, questo mese vi portiamo #inviaggiocondeustour alla scoperta delle isole più incontaminate di Capo Verde, immersi nella natura selvaggia e ancestrale e avvolti dall’energia vulcanica che alimenta le sue terre.

Fogo, Maio, Brava, São Nicolau, Santa Luzia

La prima tappa di questo viaggio passa per Fogo, l’isola che possiede la vetta più alta di tutto l’arcipelago: si tratta del vulcano attivo Pico do Fogo (l’ultima eruzione risale al 2014), che tocca i 2.829 metri di altezza. Pensate, ha una caldera larga ben 9 chilometri e la sua sagoma domina imponente tutto il territorio isolano che si espande ai suoi piedi, con macchie di spiagge di sabbia scurissima come Fonte de Vila, Ponta da Salina e Porto de Vale de Cavaleiros.

La città principale dell’isola è São Filipe, che conserva ancora eleganti case coloniali e un bellissimo punto panoramico, l’Alto de Aguadinha. Sapete per che cosa è famosa Fogo? Per il suo vino, il Manecom, che viene esportato anche all’estero. Un bicchiere ne vale veramente la sosta!

Il #viaggiocondeustour si sposta poi sull’isola di Maio, che prende il nome dal mese in cui gli esploratori portoghesi giunsero sulle sue coste (nel maggio del 1460). A differenza delle sviluppate e frenetiche Sal e Boa Vista, l’isola di Maio sembra essersi fermata nel passato: qui la vita scorre a ritmo lento e rilassato. Non ci sono resort di lusso né numerosi gruppi di turisti, ma una popolazione sorridente, pacifica e disponibile. Un soggiorno su quest’isola è l’ideale per chi volesse apprezzare in piena libertà l’ambiente circostante, selvaggio e incontaminato.

Discorso simile vale anche per Brava, l’isola più piccola fra quelle abitate di Capo Verde. È chiamata anche “l’isola dei fiori”, perché qui crescono specie vegetali che sulle altre isole sono inesistenti, grazie alla sua maggiore piovosità. È una delle mete meno turistiche in assoluto, sia perché non ha spiagge (la costa è molto frastagliata) ma soprattutto perché dal 2004 non è più possibile raggiungerla in aereo: gli unici collegamenti sono via mare, dalla vicina isola di Fogo. Diciamo che è sicuramente l’isola perfetta per chi vuole godersi le ultime località davvero capoverdiane e ama la tranquillità più assoluta.


C’è poi l’isola di São Nicolau, davvero una perla assoluta, imponente e maestosa. Non è per tutti: i suoi panorami sono mozzafiato, fatti di rilievi molto accidentati, valli strette e profonde, con zone costiere molto difficili da accedere. Per questo motivo è sicuramente molto più adatta agli amanti della natura e del turismo attivo piuttosto che a coloro che vogliono semplicemente una vacanza di relax in spiaggia.


La piccola isola di Santa Luzia, invece, è l’unica isola disabitata di Capo Verde. Si racconta che intorno al Settecento fosse abitata, ma che venne successivamente abbandonata a causa della perenne siccità. Oggi gli unici visitatori di questi luoghi sono i pescatori di São Vicente e i turisti più temerari affascinati dal mistero di luoghi inesplorati. Se fate parte di questa categoria, sappiate che l’unico modo per raggiungere l’isola è rimediando un passaggio da qualche pescatore di Calhau a São Vicente.

Pastel de milho: lo street food tradizionale di Capo Verde

Se tra un’escursione e l’altra dovesse venirvi fame, sappiate che tra le leccornie più tipiche e facilmente reperibili per le strade capoverdiane ci sono i pastel de milho. Si tratta di golosi scrigni di sfoglia fritta (preparata con farina di granoturco) a forma di mezzaluna, farciti con un ghiotto ripieno di pesce, saporito e speziato. Dorati e ancora caldi, croccanti e dal cuore morbido, questi fagottini sono tentazioni irresistibili.


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