Quando penso alla Basilicata, la mia mente insieme alle papille gustative ed alle emozioni mi rimandano alla bontà del vino prodotto in questa antica regione, infatti come direbbe Orazio, poeta latino nato a Venosa, cuore del Vulture e patria dell’Aglianico:
“Nunc est bibendum” (“ora si deve bere”)
Odi, I, 37, 1
Il vino in Basilicata è importante berlo in famiglia, nei banchetti di festa e nelle tipiche trattorie, nelle sagre e nelle feste legate ai riti arborei di primavera o ai riti delle propaggini di carnevale; insomma il vino scandisce la vita della gente, va accompagnato alle grigliate estive o alle caldarroste in autunno, è legato strettamente ai ritmi del lavoro, delle feste o della pausa serale.
Inoltre in questa sorprendente regione sono molte le varietà dei vini, grazie anche alle caratteristiche geo-morfologiche dettate dalle colline, dalla presenza di vulcani spenti e alla vicinanza del mare.
Basilicata: le strade dei vini
Se ci trovassimo per strada e volessimo veramente percorrere delle strade seguendo le produzioni vinicole, avremo l’imbarazzo della scelta, e possiamo così fare un elenco in base alle denominazioni riconosciute: Aglianico del Vulture DOC e DOCG, il Vino Terre Dell’alta Val D’agri DOC, il Grottino di Roccanova DOC, il Matera DOC.

Aglianico del Vulture DOC e DOCG


La parola Aglianico deriva da <<ellenicum>> perché furono i greci a portare in questa area della Basilicata i vitigni dove fa da sfondo il vulcano spento del Vulture. L’Aglianico DOC è di colore rosso rubino intenso con un sapore vellutato, caldo e deciso. La tipologia “Superiore” di vino Aglianico è divenuta nel 2010 DOCG, ha avuto la denominazione di origine protetta e garantita che indica l’origine geografica del vino.
Questa denominazione è riservata ai vini che sono già DOC da almeno 10 anni e che siano pregiati, in base alle caratteristiche qualitative in rapporto ai tradizionali fattori naturali, umani, storici e che abbiano acquisito una importanza commerciale a livello nazionale e internazionale. Per un migliore consumo del prodotto, è consigliato bere l’Aglianico almeno invecchiato di un anno, ma ancora meglio se sono passati cinque anni dall’imbottigliamento. I posti migliori per berlo? Sicuramente nei paesi di produzione: Rionero, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania, Montemilone.
Il vino terra della Val D’Agri DOC
Il Vino Terre dell’Alta Val d’Agri comprende gli interi territori comunali di Viggiano, Grumento Nova e Moliterno e i vigneti coltivati fino alla quota massima di 800 mt s.l.m. Le forti escursioni termiche estive di questa zona, proprio quando le uve sono in piena maturazione, contribuiscono al carattere del vino, il quale è ottenuto da due vitigni internazionali, il Merlot e Cabernet Sauvignon. Le tipologie di vino qui prodotte sono il “Rosso”, il “Rosso Riserva” e il Rosato ottenuto insieme alla Malvasia Bianca di Basilicata. Il riconoscimento della Doc per il “Terra dell’Alta Val D’Agri” ha reso possibile migliorare il prodotto sotto due punti di vista: la gestione delle produzioni e la professionalità delle aziende vitivinicole.

Il Grottino di Roccanova DOC
Tale denominazione è stata istituita nel 2009 e riguarda come area di produzione quella di Potenza, in particolare Sant’Arcangelo, Castronuovo di Sant’Andrea e Roccanova. Da un punto di vista geografico l’area collinare è situata tra le montagne dell’Appennino meridionale e ciò promuove le condizioni per coltivare i vitigni.
Le tipologie dei vini sono rossi, bianchi e rosati.
Anche quest’area vanta radici antiche riguardo la produzione dei vini, infatti in particolare a Roccanova, gli scavi archeologici hanno portato alla luce tombe indigene risalenti al IV – V secolo a.C. che ospitavano all’interno contenitori utili al consumo e alla conservazione del vino; tali reperti sono esposti nel Museo Nazionale della Siritide di Policoro.
Un’altra particolarità di questo vino: la conservazione avviene all’interno di grotte-cantine, cioè una serie di cunicoli scavati nella roccia delle “tempe arenarie”, dove grazie ai livelli costanti di temperatura e umidità le caratteristiche organolettiche del vino si mantengono inalterate nel tempo. Tali grotte risalgono al 1700 e si si trovano alla periferia dell’abitato di Roccanova (nelle contrade Prato, Piscicolo, Manca, Carazita, Mannara), inoltre nel periodo invernale ed estivo si organizzano eventi dedicati al Grottino di Roccanova DOC.

Il Matera DOC
La denominazione del vino Matera Doc è stata istituita nel 2005 e comprende sei tipologie di vino: “Matera Rosso “, “Matera Primitivo”, “Matera Rosso Jonico”, “Matera Greco”, “Matera Bianco”, “Matera Spumante”. La denominazione prende il nome sia dalla città dei Sassi sia dalla provincia che si estende lungo la costa ionica fino alla Murgia. La denominazione MATERA DOC comprende i territori comunali di Bernalda, Calciano, Cirigliano, Colobraro, Craco, Ferrandina, Garaguso, Gorgoglione, Grassano, Grottole, Irsina, Matera, Miglionico, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Oliveto Lucano, Pisticci, Policoro, Pomarico, Rotondella, Salandra, San Giorgio Lucano, San Mauro Forte, Scanzano Jonico, Stigliano, Tricarico, Tursi,
Valsinni. Il Matera Doc può avere un lieve sentore di legno, in quanto elaborati secondo pratiche tradizionali in contenitori di legno, inoltre il colore ed il sapore varia a seconda della tipologia.

Dopo questo excursus sulle strade dei vini in Basilicata vi lascio con la curiosità per i prossimi articoli e soprattutto sui percorsi guidati culturali ed esperienziali da poter fare in questa regione del Sud Italia così bella, unica e piena di storia!
Vorresti organizzare una visita guidata qui?
Seguici sui canali social per non perdere novità, eventi, consigli e idee per il tuo tempo libero:
Ciao, sono Vita Picerno. Svolgo la professione di Guida turistica nella bellissima e suggestiva Matera con i suoi Sassi e il Parco delle chiese rupestri (sito UNESCO dal 1993), nella mia città Altamura famosissima per il suo Pane in tutto il mondo e nella città di Gravina in Puglia rinomata per i suoi vini, per l’habitat rupestre e per il suo ponte che attraversa il torrente Gravina.
Grazie al mio lavoro, promuovo le eccellenze del territorio e mi impegno per far innamorare i visitatori dei luoghi, delle tradizioni e della storia che li caratterizzano!
Il mio target di riferimento sono i turisti italiani, che siano famiglie, studenti, gruppi organizzati ed individuali, e per dare un servizio ottimale non supero le 20 persone. Vi aspetto!