Catanzaro antica e il museo archeologico MARCH

Catanzaro, cittร  di fondazione bizantina, nata presumibilmente tra la fine dellโ€™800 e lโ€™inizio del 900, ha perso il suo volto medievale in seguito a drastici mutamenti che hanno riguardato il suo tessuto urbano alla fine del XIX secolo. Le tracce del suo antico passato, perรฒ, possono essere ripercorse ancora oggi, mediante la visita agli antichi quartieri e soprattutto alle aree che furono teatro dei primi insediamenti. Inoltre, varcando le soglie del Museo Archeologico e Numismatico Provinciale โ€“ MARCH, si puรฒ ammirare una collezione di reperti archeologici di grande pregio che documenta, dallโ€™etร  preistorica a quella tardo-antica, le ricerche archeologiche condotte nellโ€™area dellโ€™ex Provincia di Catanzaro.

Lโ€™attuale capoluogo di Calabria sorge su unโ€™altura denominata Triavonร , composta da tre colli: il San Giovanni, il Vescovado e il San Trifone (oggi San Rocco). Questโ€™ultimo รจ quello che accolse i primi insediamenti dei profughi provenienti dalle coste, infestate dai saraceni. Proprio in questi luoghi, a sud della futura cittร  antica, sorse la Grecรฌa, che rappresenta il nucleo originario della primitiva cittร  bizantina e che conserva lโ€™originario impianto urbanistico. รˆ facile accorgersene, passeggiando tra i suoi vicoli fioriti, i cui nomi richiamano gli antichi fasti dellโ€™arte della seta, introdotta dai bizantini e poi sviluppatasi fino a raggiungere livelli di eccellenza, al punto da rendere la cittร  di Catanzaro ricca e rinomata in tutta Europa per la straordinaria qualitร  dei suoi tessuti serici.

Esistono nella Grecรฌa, ben cinque vicoli denominati โ€œGelso Biancoโ€, probabilmente perchรฉ in questโ€™area crescevano rigogliose queste piante che sono alla base della filiera della seta. Anche il quartiere Santa Barbara, attiguo alla Grecรฌa, ricorda la lavorazione della seta con il suo โ€œSpiazzo del Soleโ€, un ampio cortile, circondato da basse casette, un tempo utile allo svolgimento delle attivitร  seriche (forse il processo di trattura, ovvero lโ€™estrazione del filo di seta dai bozzoli) e denominato cosรฌ per la presenza persistente del sole.

Tra la Grecรฌa e Santa Barbara esiste unโ€™area denominata โ€œVallottaโ€. Anchโ€™essa, il cui nome significa โ€œpiccola valleโ€, suggerisce la presenza, in passato, in questi luoghi di aree coltivate, ricche di alberi da frutto e giardini fioriti, attivitร  favorite anche dalla cospicua presenza di fonti dโ€™acqua sotterranee. Caratteristica di Catanzaro antica era, infatti la presenza, allโ€™interno delle mura cittadine, di ampie zone coltivate. Un fatto rilevante, in quanto permetteva alla cittร  di resistere agli assedi, attuando un regime di autarchia.

Il โ€œviaggioโ€ alla scoperta di Catanzaro antica รจ suggellato dalla visita al museo MARCH. Fondato nel 1879, esso sorge allโ€™interno di Villa Margherita, un rigoglioso giardino pubblico che รจ il piรน antico della cittร  e presenta una collezione di reperti che documentano la frequentazione umana del territorio di quella che un tempo era la Provincia di Catanzaro tra la preistoria e lโ€™Alto medioevo.

Il percorso museale si apre con la collezione Foderaro, che comprende moltissimi reperti di epoca preistorica (quasi tutte asce in pietra levigata rifinite), molti dei quali sono stati recuperati dallโ€™ingegnere Giuseppe Foderaro durante le sue attivitร  lavorative e poi donate al museo. La collezione preistorica comprende anche utensili dell’etร  del Ferro e del Neolitico, e armi. Tra le aree piรน popolate durante lโ€™etร  del Ferro, cโ€™รจ quella di Tiriolo, che ha restituito anche uno splendido elmo da parata in bronzo (IV secolo a.C.), impreziosito da unโ€™elegante decorazione a sbalzo.

Il percorso prosegue con la documentazione della presenza greca a Crotone e poi nellโ€™istmo di Catanzaro, a partire dallโ€™ VIII secolo a. C. Tra i reperti di questo periodo spiccano due tegole in marmo provenienti dallโ€™area di Capo Colonna (attuale provincia di Crotone) e originariamente parte del tetto in marmo del celebre tempio dedicato ad Hera Lacinia e costruito nel V secolo a.C.

Tra i reperti di epoca romana, ci sono i cosiddetti โ€œbronzi di Peteliaโ€ riconducibili essenzialmente ai resti di una statua equestre dedicata a Manio Megonio Leone, illustre cittadino dellโ€™antica Petelia (attuale Strongoli, in provincia di Crotone). La statua equestre, parzialmente ricostruita grazie a dei lavori di restauro, doveva far parte di un intero gruppo statuario onorario costituito ben cinque sculture dedicate alla famiglia dei Megoni. Tutto questo si deduce dal ritrovamento di frammenti bronzei e di cinque basi iscritte, rinvenuti nellโ€™arco temporale compreso tra il XV e il XIX secolo in localitร  Pianette di Strongoli. Una teca apposita ospita altri frammenti della statua equestre e alcuni resti delle sculture dedicate agli altri componenti della influente famiglia.ย ย 

Ai reperti relativi al passato magno greco e romano, si aggiungono quelli che documentano la frequentazione del territorio dellโ€™ex provincia di Catanzaro nel periodo compreso tra la tarda antichitร  e lโ€™alto medioevo. Si tratta essenzialmente di oggetti in marmo, metallo e ceramica.

รˆ da segnalare, infine, la presenza di una delle piรน preziose testimonianze della Calabria bizantina: una lamina in oro di forma circolare caratterizzata da una decorazione a stampo e raffigurante il tema dellโ€™Epifania o Adorazione dei Magi, datata dagli esperti tra il VI e il IX secolo d.C.

Il percorso allโ€™interno del Museo MARCH termina con una straordinaria collezione di monete risalenti ad epoca antica, greca, romana e anche al periodo medievale e moderno. Attualmente la collezione รจ composta da oltre 7000 monete.

Come di consueto, il tour termina con un momento dedicato alla convivialitร  da vivere in uno dei locali situati nel cuore antico della cittร .


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Angela Rubino
Sono nata a Catanzaro il 15 ottobre del 1976. Grazie ai miei studi sulla storia, la cultura e le tradizioni locali ho compreso quanto di sommerso ci sia nella storia e cultura della terra di Calabria, eccellenze poco conosciute dagli stessi abitanti del luogo, ma che meritano di essere conosciute, studiate e raccontate a tutti e in piรน lingue possibili! Ho raccontato la Calabria come giornalista e blogger per poi passare a farlo come guida. In seguito al progetto didattico โ€œTrame di Setaโ€, nel 2016 ho fondato insieme ad altri appassionati lโ€™associazione CulturAttiva e nel 2018 ho conseguito lโ€™abilitazione ad esercitare la professione di guida turistica. Il mio sogno รจ quello di incrementare sempre di piรน questa mia professione e di pari passo la mia associazione.

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