Pochi luoghi al mondo hanno influenzato la storia dell’arte come il Sud-Est della Francia. In particolare, la Provenza e la Costa Azzurra hanno ospitato per periodi più o meno lunghi artisti celebri quali Renoir, Gauguin, Van Gogh, Cezanne, Picasso, Matisse e Chagall. Proprio questi ultimi due pittori saranno i protagonisti di questo articolo in quanto verranno presentate alcune realtà museali che si trovano nella località più importante della Costa Azzurra: Nizza.
Questa città diventò infatti una famosa meta turistica durante la seconda metà dell’Ottocento con la trasformazione del Camin dei Ingles nella prestigiosa Promenade des Anglais. Il microclima locale contribuì poi a rendere questa zona gettonata dai “potenti dell’epoca” che svernavano lungo la costa (nel 2021 Nizza è diventata patrimonio UNESCO proprio con la nomenclatura “Stazione invernale della Riviera”). Come vedremo nei prossimi paragrafi, in quegli stessi anni numerosi pittori iniziarono a frequentare la città, attratti dagli scorci paradisiaci dell’area.

Prima di raccontare la Nizza artistica è necessario dare alcune coordinate storiche sulla città. Nizza fu fondata dai coloni focesi attorno al 350 a.C. con il nome di Nikaia – dal nome della dea greca della vittoria Nike – e fu sempre apprezzata per il suo microclima mediterraneo. Come già anticipato, furono i francesi a sfruttare il cambiamento architettonico iniziato dai sabaudi a metà dell’Ottocento (con grande disappunto da parte del suo concittadino Giuseppe Garibaldi).
Questa trasformazione, unita alla bellezza naturale della regione, attirò numerosi artisti in città. Uno di questi è Henri Matisse, esponente di spicco della corrente dei Fauves, che si trasferì qui nel 1917 e dove lavorò fino alla morte avvenuta nel 1954. La sua tomba si trova proprio a pochi passi dalla sua casa-museo nel monastero francescano di Cimiez. Altre località limitrofe dove l’artista operò in quasi mezzo secolo furono Eze, Beaulieu-sur-Mer, Saint-Jean-Cap-Ferrat, Cagnes-sur-Mer (dove incontrò Renoir) e il monastero di Vence.

Un altro iconico artista legato a Nizza è l’ebreo russo naturalizzato francese Marc Chagall, il quale fu legato a doppio filo alla famiglia Matisse (conoscendo prima il figlio-gallerista Pierre negli USA durante la Seconda Guerra Mondiale e poi il padre-pittore Henri in Costa Azzurra). Non molto distante dalla casa-museo di Matisse si trova il Museo Nazionale Marc Chagall. Lo spazio riunisce 17 dipinti dedicati alla Genesi, all’Esodo e al Cantico dei Cantici insieme ad altri schizzi (stupendi quelli relativi alle favole di Esopo e Le Fontaine), sculture, mosaici, arazzi e vetrate.
Il museo venne inaugurato nel 1973 da Chagall stesso, il quale fornì anche le spiegazioni dettagliate per spiegare le sue opere al pubblico. Quest’ultimo dettaglio è decisivo perché fornisce informazioni e aneddoti che difficilmente sarebbero stati raccontati e aiuta a proiettare il visitatore nel mondo favolistico dell’artista. Chagall morirà poi nel marzo del 1985 e verrà sepolto nella vicina Saint-Paul-du-Vence alla veneranda età di 97 anni.

Se Matisse e Chagall non bastano, ci sono due altri musei nell’area che meritano una visita: il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (MAMAC) e il Museo Renoir nel vicino paese di Cagnes-sur-Mer. Il primo, inaugurato nel 1990, si presenta come uno meraviglioso edificio neoclassico affiancato da quattro torri quadrate ricoperte di marmo bianco di Carrara e ha lo scopo di presentare l’arte occidentale degli ultimi settant’anni. Nuovo Realismo, Assemblage Art e Pop Art sono le tre correnti artistiche maggiormente presenti in questo luogo che conta 1300 opere realizzate da oltre 300 artisti. Il Museo Renoir coincide invece con il luogo dove l’artista visse tra il giugno 1908 e il dicembre 1919 e che venne abitato dal figlio Claude fino al 1960. Dopo la morte di quest’ultimo, il comune acquistò la casa e la trasformò appunto in un museo aggiungendo alle opere già presenti alcune provenienti dal Museo d’Orsay di Parigi.

In conclusione, Nizza è una città costiera tutta da scoprire, capace di unire bellezze artistiche e paesaggistiche come pochi altri luoghi al mondo. Se vi avanza del tempo nella vostra visita passeggiate per la famosa Promenade des Anglais fino alla Cattedrale di San Nicola e fermatevi nei parchi limitrofi assaggiando alcuni piatti locali quali la ratatouille o la socca.
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Mi chiamo Francesco Munari e sono un giovane economista specializzato nell’ambito culturale e sostenibile. Mi piace ricercare le cose belle e lavoro per valorizzarle. Provengo da una famiglia di designers veneti e a questo background ho aggiunto gli studi universitari economici, artistici ed ambientali. Avere un profilo così ibrido mi consente non solo di analizzare ciò che mi circonda con occhi sempre nuovi ma anche di vedere sinergie dove altri non le vedrebbero. Sogno di gestire un sito UNESCO con impatto zero sull’ambiente.