Mantova: Manhattan padana tra sale, zucchero e gabbie

In un tempo lontano Mantova era una Manhattan padana, circondata dall’acqua e disseminata di torri che comunicavano all’esterno la potenza delle famiglie importanti della città.

Il profilo della città visto da Ponte S. Giorgio sembrava il tracciato di un elettrocardiogramma. Di quella miriade di Torri, poche sono quelle sopravvissute alle invasioni, guerre, pestilenze e trasformazioni urbanistiche subite dalla città nel trascorrere dei secoli.

Quelle rimaste sono, in alcuni casi, più basse di prima a causa di crolli, fulmini o semplicemente per decisioni politiche.

Torre di Sant’alò

La Torre di Sant’Alò, detta anche Torre Nuova, deve il suo nome alla traslitterazione di Sant’Egidio, protettore dei maniscalchi, del quale spiccava un’effige su un gonfalone nel periodo dei Comuni. Era l’edificio che storicamente chiudeva la prima cerchia di mura. Venne eretta nella seconda me

Torre dei Gambulini

Risalente all’epoca medievale, è una delle tre torri più alte della città e deve il suo nome alla famiglia che nel 13° sec. ne volle la costruzione. I Gambulini però non furono sempre i proprietari della torre che passò dalle mani dei Ripalta per poi diventare nel 1249 proprietari dei Da Oculo. Nel 1289 la Torre dei Gambulini divenne dei Gonzaga quando Ludovico I° sposò Tommasina di Ottobuono da Oculo. In seguito Rodolfo Gonzaga la lasciò in eredità al figlio Aloisio che dopo essersi sposato ne fece abbellire gli interni con affreschi del Falconetto. Nel 1526 la Torre fu teatro della morte di GIOVANNI DALLE BANDE NERE. La torre rimase di proprietà dei Gonzaga fino al 1584 quando venne annessa al collegio dei Gesuiti. Dal 1883 è parte integrante dell’Archivio di Stato

Torre della Gabbia

È la torre più alta della città. Fu di proprietà della famiglia Acerbi fino al 1281, quando venne acquistata da Pinamonte Bonacolsi che mise a punto un piano che vedeva come punto fiscale lo sfruttamento di alcune Torri della città per contrastare l’affermarsi del Comune. Nel 1328 i Gonzaga conquistarono il potere della città e la proprietà della Torre della Gabbia.

Torre dell’Orologio

Edificio rinascimentale che si affaccia su Piazza Erbe. Il progetto del 1473 è riconducibile all’architetto fiorentino Luca Fancelli che lavorò su commissione di Ludovico II° Gonzaga, sulle preesistenze di un edificio del 13° secolo. La Torre deve il nome all’Orologio Astronomico che si può vedere sulla facciata, opera del meccanico, matematico e astrologo Bartolomeo Manfredi. Il quadrante, anticamente detto estensorio, segna le ore contrassegnate da numeri romani e indica ore planetarie, segni zodiacali, posizione degli astri e giorni della luna.

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Eleonora Scacchetti
Ciao, mi chiamo Eleonora e sono una Guida Turistica abilitata per Mantova e Provincia. Sono nata e cresciuta a Mantova, innamorata della mia piccola ma bellissima città e vi porterò a conoscerne le bellezze i piccoli tesori, anche nella provincia, come Sabbioneta, la Città Ideale San Benedetto con il Complesso Polironiano di matildica fondazione. Mantova, “La bella addormentata” vi aspetta per accogliervi con le sue eccellenze artistiche ed enogastronomiche che, sono sicura, non vi lasceranno indifferenti!

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