Alla scoperta della Pianura del Dogi (VR)

Forse non tutti sanno che a Sud della provincia di Verona esiste un luogo ricco di fascino: la “Pianura dei Dogi”, un tempo chiamata la “Bassa Veronese”.

La Pianura dei Dogi è innanzitutto la Terra del Riso.

Solcata dal fiume Adige e da tanti piccoli corsi d’acqua e di risorgive, è caratterizzata dall’alternarsi di campi coltivati, aree verdeggianti come parchi e siti naturalistici, ma anche corti rurali, chiese romaniche, ville e castelli.

È un territorio con una forte vocazione contadina con ampie aree dove si coltivano il riso di Isola della Scala, il radicchio veronese, la patata di Cologna Veneta, il cavolo di Castagnaro, la mela di Zevio, giusto per citarne alcuni.

Oltre alla vocazione contadina nella Pianura dei Dogi troviamo anche un’antichissima tradizione legata alle attività dell’artigianato e in particolare alla produzione di mobili, un tempo infatti la pianura era ricoperta da fitti boschi e i suoi abitanti impararono a sfruttare il legno e a diventare abili intarsiatori, intagliatori, impagliatori e lucidatori, divenendo i maestri nella creazione di oggetti d’arredo.

Elemento importante di questo territorio è l’Acqua.

Troviamo infatti Risorgive e Fontanili che affiorano abbondanti permettendo la coltivazione del riso. È grazie alla purezza e limpidezza di quest’acqua, che scorre in un terreno di limo e sabbia, che la qualità del riso è tra le più pregiate che troviamo in Italia.

Vi sono percorsi dedicati alle Vie dell’Acqua partendo dal fiume Adige e che arrivano ai canali artificiali costruiti dall’uomo.

Vi è la possibilità di visitare l’Ecomuseo Valli Bussè con il suo manufatto idraulico, un museo fra acqua e terra che permette un itinerario di valorizzazione dedicato alla bonifica.

La Pianura dei Dogi è però rinomata per essere la Terra del Riso con il suo prodotto più popolare: il Riso Vialone Nano Veronese I.G.P.

Il riso, è arrivato a Venezia dall’ Oriente, è divenuto simbolo di ricchezza, abbondanza e fertilità.
In Veneto, il riso è sempre stato il piatto di buon auspicio sia sulle mense dei poveri, che sulle tavole dei nobili: il piatto tipico dei Dogi nel giorno di San Marco, patrono di Venezia, era il tuttora famosissimo risi e bisi. La sua coltivazione nella pianura veronese, che risale ai primi anni del Seicento, influenzò notevolmente il paesaggio agrario e modificò le tradizioni della zona.
(Cit. Strada del Riso Vialone Nano Veronese).

Il riso è anche il simbolo delle grandi feste di fine raccolto, quando proprietari terrieri e contadini si riunivano nei cortili per pranzare.

Tutti gli anni tra settembre e ottobre si tiene la Fiera del Riso, nata nel 1967 a Isola della Scala. Un concorso per ristoratori e gente comune per aggiudicarsi il premio per il miglior risotto. Il riso è ovunque, anche nei dolci. Ovviamente il re dei risotti è il riso Vialone Nano, varietà tipica della Pianura dei Dogi, perfetto per risotti mantecati, che assorbono tutto il sapore del sugo. È così perfetto che ha ricevuto lo status di IGP (Indicazione di Protezione Geografica).

Il risotto più diffuso è con il Tastasal, fatto con una salsiccia morbida e saporita.

Lungo il percorso della Strada del Riso non può mancare la visita ad una riseria per vedere le vecchie Pile da riso, costituite da pestelli di legno di melo, messi in moto da ruote alimentate dalla corrente dei fiumi; oggi questo sistema è sostituito da moderni sistemi più tecnologici.

È possibile ancora oggi poter visitare alcune pile a pistoni che risalgono al 1650.

Percorrendo la strada è sicuramente consigliata una sosta presso uno dei vari ristoranti tipici dove si potranno degustare ottimi risotti preparati con carne, pesce, verdure, ma anche dolci a base di riso.

Spostandoci dalla Strada del Riso il nostro itinerario di scoperta della Pianura dei Dogi prosegue nel piccolo paese di Zevio, famoso per la coltivazione della Mela, ma anche per essere stata la città di Maria Callas e pertanto per avere uno stretto legame con l’Opera Lirica.

Maria Callas è stata cittadina di Zevio dal 1949 al 1959. Dal Comune di Zevio, infatti, è stata rilasciata la prima carta d’identità della cantante da cittadina italiana, qui si sposò con Giovanni Battista Meneghini.

Proprio in onore di Maria Callas a Zevio è stata inaugurata un’esposizione permanente che racchiude la vita della Divina, indiscutibilmente una dei più grandi soprani di tutti i tempi.

Parlando ancora di prelibatezze culinarie il paese di Cologna Veneta è il paese dove nasce il Mandorlato, confezionato nelle inconfondibili scatole di latta, una tipologia di torrone preparato con mandorle, miele, albume d’uovo e zucchero.

È un dolce divenuto tipico durante le festività natalizie, famoso il Festival del Mandorlato che si svolge tutti gli anni nel mese di dicembre.

Proseguendo il nostro viaggio ci spostiamo a Legnago, una delle città del Quadrilatero durante il periodo di denominazione Austriaca insieme a Mantova, Verona e Peschiera del Garda.

Legnago sorge sulla riva destra del fiume Adige ed è nota per essere la città del compositore di musica sacra, lirica e classica Antonio Salieri a cui è dedicato un Teatro.

Dopo una visita della città è d’obbligo una sosta presso il ristorante che è stato allestito dentro una chiatta. Si tratta di un ristorante che viene indicato come ristorante atipico e il cui nome richiama alla lunghezza del fiume Adige, il ristorante è allestito dentro e sopra una chiatta ancorata sul letto del corso d’acqua: una lunga imbarcazione a chiglia piatta, costruita agli inizia degli anni ’40, la nave venne arruolata durante la Seconda Guerra Mondiale come porta cingolati.

Un territorio poco conosciuto, ma ricco di molteplici attrattive, di tradizioni contadine e culinarie; il connubio perfetto per scoprire luoghi insoliti e meno turistici che permettono anche di praticare attività all’aria aperta grazie a siti naturalistici percorribili in bici o a piedi, questa è la Pianura dei Dogi!

Vi aspetto per scoprire insieme questa fantastica zona e i suoi sapori!


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Mi chiamo Albina Durante, sono Sommelier professionista Fisar e Wset Certificated, amo profondamente il mondo del vino e il suo territorio. Non sono cresciuta in una cantina, ma vivo in Valpolicella, terra per la quale ho una grande passione e che mi ha permesso di sviluppare la mia esperienza lavorativa nel settore del vino e del turismo enogastronomico.
Negli anni ho acquisito competenze professionali e tecniche per approcciare e comunicare il vino in modo efficace . Ho seguito corsi e master di degustazione, marketing e comunicazione del vino. L’aspetto emozionale nel degustare il vino è quello che più cerco. Sono membro dell’associazione Donne Del Vino, di Fisar e di Slow Food, collaboro con la Strada del Vino Valpolicella e la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. Sono certificata con l’Organizzazione Mondiale del Turismo UNWTO con il Mastering Wine Tasting.

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