Finestra sull’Arte – Giorgio Morandi e la natura morta

La vita silenziosa delle cose

Giorgio Morandi, Natura morta italiana
Giorgio Morandi, Natura morta italiana, 1957, olio su tela, 35 x 45 cm, Roma, Pinacoteca Vaticana

Giorgio Morandi, pittore quanto mai schivo e solitario malgrado una vita trascorsa quasi interamente tra Bologna e Grizzana, localitร  dellโ€™Appenino emiliano, รจ una figura chiave del panorama artistico del Novecento, nonchรฉ uno dei pochi italiani ad aver raggiunto fama europea. Amico di artisti, critici e scrittori, Morandi arricchisce la propria formazione culturale sia attraverso la conoscenza delle riviste contemporanee, si visitando le Biennali veneziani, dove ammira le opere degli impressionisti.

Dallโ€™incontro con Cรฉzanne e con il Cubismo, mediato attraverso la lezione di Soffici e di Carrร , lโ€™artista ricava lโ€™interesse per i problemi dello spazio e per lโ€™uso di una tavolozza dai toni smorzati (azzurri pallidi, rosa e bianchi polverosi), che applica al genera artistico piรน antiretorico e perciรฒ prediletto: la natura morta. Tra il 1917 e 1918, osservando le fotografie delle opere di De Chirico e di Carrร  si avvicina alla pittura metafisica, occasione per unโ€™ulteriore meditazione su Cรฉzanne e sui piรน amati tra i pittori della tradizione: Giotto, Masaccio, Piero della Francesca, Chardin.

Assecondando la propria naturale inclinazione alla contemplazione, Morandi dipinge nature morte misteriose, intimiste e incantate, servendosi di un limitato repertorio formale di oggetti โ€“ brocche, bottiglie, fruttiere, bicchieri โ€“ disposti su un semplice piano in innumerevoli variazioni, in apparenza simili ma in realtร  frutto di unโ€™eccezionale fantasia coniugata al massimo rigore.

Questa natura morta รจ una delle opere che per volere di papa Pio XII, alla fine degli anni cinquanta vengono selezionate per essere esposte nella Pinacoteca Vaticana. Morandi realizza questa tela nel 1957 appositamente per i Musei Vaticani. Nella tela, gli oggetti sono disposti sul piano circolare di un tavolino. Il punto di vista ravvicinato esalta le qualitร  plastiche e costruttive delle forme.

Lโ€™unitร  del dipinto รจ garantita dalle tonalitร  basse dei colori (bianchi gessosi, grigi, bruni), stesi con una materia liscia e compatta, e dalla luce che crea morbide ombre.

Al di lร  di ogni interpretazione simbolica โ€“ il silenzioso dialogo tra gli oggetti come metafora della condizione umana e dei rapporto tra lโ€™Io e il mondo โ€“ lโ€™opera di Morandi รจ innanzitutto una raffinata riflessione sui valori del linguaggio, una monumentale e modernissima investigazione dello spazio plastico e delle infinite possibilitร  di combinazione tra gli elementi primari della grammatica pittorica: forma, colore, luce, spazio.

Giorgio Morandi, Natura morta
Giorgio Morandi, Natura morta, 1920 ca, Milano Pinacoteca di Brera
Giorgio Morandi, Natura morta
Giorgio Morandi, Natura morta, 1918 ca, Milano Pinacoteca di Brera

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Alice Brivio
Una prima laurea in Scienze dei Beni culturali e una specializzazione in Storia e critica dellโ€™arte. Convinta aspirante insegnante, milanese di nascita, amante di tutto ciรฒ che รจ artistico!
La rubrica โ€œFinestre sullโ€™arteโ€ nasce per raccontare e condividere con voi ciรฒ che conosco su opere, artisti e correnti artistiche, raccontandole in brevi articoli di pochi minuti, come se fossero delle vere e proprie pillole da assumere una volta al giorno. Perciรฒ, se siete interessati ad approfondire la vostra conoscenza su questi temi, date unโ€™occhiata ai miei articoli sul blog!

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