โ
โQual pare a riguardar la Garisenda
Dante Alighieri Inferno canto XXXI
Sotto โl chinato, quando un nuvol vada
Sovrโessa sรฌ, ched ella incontro penda:
Tal parve Anteo a me che stava a bada
Di vederlo chinareโฆ“
Immaginate di svegliarvi una mattina in pieno 1200โฆa Bologna, o Bononia che dir si voglia, cielo azzurro e sole che splende, il brusio di carri, cavalli e il vociare della gente che passeggia in strada per diletto o per affariโฆe poi vi affacciate alla finestra e quello che scorgete รจ un prototipo di cittร del futuro con grattacieli che baciano le nuvole. In pieno medioevo a Bologna si contavano oltre 100 torri, simbolo evidente del potere delle famiglie facoltose, con una funzione difensiva e di avvistamento, una gara edilizia tra chi poteva erigersi alle alte vette. Insomma la Dubai italiana del tempo andato!
Asinelli, Garisenda, Artemisi, Guidozagni e Riccadonna erano solo alcuni dei nomi piรน facoltosi nei pressi di Porta Ravegnana e che oggi potremmo immaginare essere i nomi delle splendide signore di mattoni. Andiamo a conoscerle da vicino attraverso una speciale passeggiata.
A proposito, ricordare di guardare dove mettete i piediโฆ anzi, il naso rivolto allโinsรน!


Partiamo dal centro di Piazza Ravegnana, incipit di Via Rizzoli. La Sig.ra piรน nota in cittร รจ sicuramente lโAsinelli che svetta indomita da un’altezza di 97,20 metri con una pendenza di 1.3 gradi essendo anche la torre pendente piรน alta dโItalia. La leggenda sulla sua costruzione รจ ben nota a Bologna e ci narra che due asinelli, appartenenti a un umile contadino, trovarono in un campo una montagna di monete dโoro. Il figlio del contadino, innamoratosi di una fanciulla nobile, chiese la mano al padre di lei, che, in tutta risposta, gli disse che lโavrebbe potuta sposare solo se avesse costruito la torre piรน alta di Bologna. Grazie ai soldi trovati dagli asinelli, il ragazzo potรฉ costruire la torre e coronare il suo sogno dโamore. Qualche secolo dopo, nel 1790 Giovanni Battista Guglielmini scelse di gettare una palla di cannone dallโalto della torre, misurando la deviazione della traiettoria durante la caduta, per dimostrare la rotazione della terra. Oggi 498 gradini sono la sola sfida per poterla scalare!
Eccellente dama di compagnia di questa regina indiscussa รจ invece la pendente e mozza Torre Garisenda alta 48 metri con inclinazione di ben 4 gradi. In pieno 1400 la torre fu acquistata dalla Societร dei Drappieri, proprietari dellโomonimo palazzo antistante dimostrando il potere economico raggiunto nel commercio dei tessuti da questi facoltosi artigiani. Quando Dante Alighieri la vide per la prima volta ne fu ispirato e per la sua pendenza la paragonรฒ al gigante Anteo colto nellโatto di chinarsi.
Il resto delle superstiti signore eleganti e curiose dellโantica cittร medievale, tutte abbigliate con abiti di mattoni rossi, dobbiamo andare a cercarle tra i vicoli, i palazzi e i portici bolognesi. Molte di loro hanno infatti storie incredibili di famiglie, amori e molto altro da raccontarciโฆcerto allโepoca dovevano fare un bel baccano tutte assieme a chiacchierare e sfoggiare la loro altezza, oggi ne restano circa venti di cui alcune veramente degne di nota.
La Signora Prendiparte la potete trovare nascosta nei pressi dellโantico ghetto ebraico, indossa una magnifica corona come cappello ed รจ alta 59,5 metri. Fu eretta intorno al 1150 dalla ricchissima famiglia omonima e dalla sua sommitร , si gode di una vista spettacolare sul centro storico strizzando lโocchio alle due inseparabili amiche vicine Asinelli e Garisenda. Oggi invece dei soldati a suo presidio, ha deciso di diventare un B&B (forse unico al mondo) e se avete sempre desiderato sentirvi โnobile per un giornoโ trascorrendo una notte in unโantica torre tutta per voi, questa รจ senza dubbio la signora che fa al caso vostro!
Sulla strada che conduce verso Piazza Santo Stefano abita invece la Signora Alberici esattamente dove un tempo esisteva la vecchia dogana cittadina, e dove ora si trova il Palazzo della Mercanzia. Assieme ai superstiti antichi palazzi dai portici in legno, la torre venne eretta nel XII secolo in ben 27 metri dโaltezza, rimasti per lungo tempo soffocati da un modesto edificio, ma che oggi hanno ritrovato lโantico respiro.
Lo splendido abito di mattoni รจ ancora oggi decorato con fori da ponte, tipici della Bologna medievale, che servivano da ancoraggio per le impalcature del cantiere di costruzione, o per incastrare travi di legno per il labirinto di ballatoi, scale e solai che mettevano in comunicazione i vari piani della torre, o la torre stessa con le case e le torri vicine, di consorti o famiglie amiche. Proprio ai suoi piedi rimane la suggestiva bottega con serraglia di legno a forma di ribalta, la piรน antica di Bologna, risalente al 1273.

Cosa dire della Signora Galluzzi, piuttosto riservata in veritร , ha preferito rimanere allโinterno dellโomonima Corte essendo anche la piรน giovane delle gentilizie costruite a Bologna (1257). Competรฉ in altezza con lโAsinelli poichรฉ doveva essere in grado, non solo di migliorare la difesa della potente e litigiosa famiglia guelfa dei Galluzzi, ma fungere anche da limite della Curia di SantโAmbrogio, lโantico tempio del Comune di Bologna, con il quale confinava. Tuttavia lโelevazione della torre si fermรฒ agli attuali 31 metri, altezza sufficiente per proteggere la famiglia dai Carbonesi, i vicini ghibellini coi quali i Galluzzi spesso venivano alle mani. Ma รจ la triste e piรน nota storia dโamore di Bologna accaduta nel 1258 che ancora oggi la Galluzzi ci racconta: โun amore impossibile quello tra Virginia Galluzzi e Alberto Carbonesi destinato a finire male, con Alberto ucciso dai familiari di Virginia e la povera ragazza impiccata, โfatta suicidareโ al balcone della casa di famiglia, accanto alla torreโ Vera e propria tragedia shakespiriana! La porta originaria, posta a poco piรน di sei metri dโaltezza si nota ancora oggi per la soglia di pietra che presenta un evidente avvallamento, frutto di 800 anni di continuo calpestio. Questa era direttamente collegata alla casa, come confermano i fori sotto nei quali erano fissate le travi di sostegno dei ballatoi.

Sempre molto difficile scorgerla tra i palazzi delle vie Nazario Sauro e Montegrappa e quasi impossibile da riconoscere, la Signora Ghisilieri dal 1532 รจ diventata il campanile della chiesa di San Gregorio e Siro con una storia davvero affascinante ma anche sanguinosa. Nel 1445 rischiรฒ infatti di scomparire a seguito del cosiddetto โfattaccioโ ovvero, lโassassinio a tradimento di Annibale Bentivoglio per colpa di Francesco Ghisilieri. Non correva buon sangue tra Ghisilieri e i Bentivoglio cosรฌ il giorno del battesimo del figlio, Francesco Ghisileri attirรฒ Annibale Bentivoglio, chiedendogli di fargli da padrino, per poi condurlo allโagguato dove trovรฒ la morte. La reazione dei Bentivoglio e dei bolognesi fu terribile: le case dei Ghisilieri vennero rase al suolo e molti dei cospiratori uccisi. Francesco scappรฒ, ma nel 1451 venne catturato e impiccato tra le macerie delle sue proprietร , passate alla storia come il โguastoโ dei Ghisilieri. La torre venne risparmiata, e nel 1532, utilizzando proprio le pietre del guasto, fu il punto dal quale partรฌ la costruzione della chiesa di San Gregorio e Siro, oggi diventata campanile รจ alta 22 metri.

Intonacata, dipinta e con lโaltana, se salendo al quarto piano del negozio di abbigliamento Benetton di via Rizzoli, scoprirete chi era un tempo la Signora Ramponi. Costruita nel lontano 1120 dallโomonima famiglia di parte guelfa, era una delle piรน potenti a Bologna. Negli anni ha voluto seguire la moda e cosรฌ oggi veste un abito di intonaco bianco, dipinto di un elegante giallo tenue, con tanto di altana sulla sommitร , restando pur sempre una delle torri piรน antiche e importanti di Bologna. Alta 20 metri puรฒ raccontarci molti fatti clamorosi che coinvolsero la potente famiglia guelfa la quale diede i natali a consoli, podestร , maestri universitari, cavalieri, uomini dโarmi e pure un vescovo. Si ricorda infatti lโuccisione di Nicolรฒ Asinelli per mano di Baruffaldino Ramponi nel 1161, omicidio che scatenรฒ una vera e propria battaglia tra le due famiglie. In seguito, tra i tanti proprietari della torre le suore di San Guglielmo, il mercante di tessuti francese Sibaud, un anonimo barbiere, la Libreria Rizzoli e infine lโattuale Benetton.

Sorella minore della summenzionata Signora Prendiparte , la Guidozagni รจ lโunica ancora in piedi delle quattro torri che la famiglia eresse a Bologna nel corso dei secoli. Il merito di questa sopravvivenza lo si attribuisce alla Compagnia telefonica di Bologna che, nel 1926, si chiamava Timo (poi Sip e Telecom) la quale grazie alllโintervento della Sovrintendenza, impedรฌ la sua scomparsa. Seguรฌ un attento restauro che la trasformรฒ in porta dโaccesso dellโallora nuova sede della Compagnia telefonica. Alle cronache del tempo invece risale la figura ambigua di Guglielmo Guidozagni, una sorta di dottor Jekyll e mister Hyde a volte malvagio e a volte puro e indomito. La confusione in realtร nasceva dal fatto che quasi tutti i Guidozagni si chiamassero allora Bartolomeo o Guglielmo. Il Guglielmo bipolare in realtร erano due uomini distinti, entrambi figli di Bartolomeo che in comune avevano solo il cognome. Il Guglielmo malvagio (ghibellino) salรฌ alle cronache nel 1303, per aver piรน volte tentato di โsovvertire il pacifico stato di Bolognaโ, con lโobiettivo di dare la Cittร in mano al signore di Ferrara. Catturato, finรฌ multato e al confino. Quello buono (guelfo), nobile dโanimo, rifiutรฒ piรน volte lโincarico di Podestร (a Reggio e Siena) fino a quando il Comune di Bologna gli concesse lo status di cavaliere.
La nostra passeggiata in visita alle signore medievali bolognesi non puรฒ infine tralasciare un ultimo importante incontro quello con la cosiddetta Altabella degli Azzoguidi.
La torre di questa famiglia guelfa รจ infatti conosciuta dai piรน come Altabella, per via dellโelegante risega che a 28 metri dโaltezza la slancia dritta e snella verso la cima. Tanti gli Azzoguidi passati alla storia, tra i quali il retore Pietro, amico del Petrarca. Ma gli Azzoguidi, alleati dei Pepoli erano soprattutto noti per essere opposti ai Bentivoglio, Gozzadini e Bianchi, sul finire del โ300 e marcati come traditori della patria. Il piรน celebre di loro resta invece Baldassarre, il primo tipografo bolognese che, nel 1470, introdusse la stampa a caratteri mobili a Bologna, inventata qualche anno prima da Gutenberg. Una curiositร : appena sopra la base della torre, composta da dieci file di blocchi di selenite, si trova unโapertura murata, che allโinterno cela una piccolissima cappella privata, decorata e affrescata.

Siamo cosรฌ giunti al termine della nostra speciale passeggiata a Bologna in cerca delle slanciate figure di mattoni che un tempo ne resero unico lo skyline. Ovviamente non le abbiamo incontrate tutte e molte altre ce ne sarebbero, ma ora che sapete di poterle trovare in giro, tra portici, palazzi e magari anche dentro un confortevole hotel del centro cittร โฆbhรจ lascio a voi la fine della storia!
Buona passeggiata bolognese: vi aspetto!

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Ciao a tutti, sono Silvia Fornacini, appassionata viaggiatrice da sempre, lo faccio con il corpo e i cinque sensi e quando sono ferma viaggio con la fantasia. Ciรฒ che pensi diventi e ciรฒ che sogni arriva. Nel viaggio da soli o con gli altri puoi usare tutto questo e anche di piรน. Nasco in Umbria, cresco e passo la gioventรน in Toscana, vivo in Emilia Romagna dove svolgo la professione di Guida Turistica e di Tour Leader in tuttโItalia. Amo condividere e chiacchierare. Scrivere e mangiare. Mi ritengo fortunata perchรฉ vivo e lavoro in un Paese Unico e Ricchissimo di tutto e ne sono ambasciatrice in qualche modo con chi viene a conoscerlo. Viaggio per passione e per vivere in ogni senso. A chi visita i miei luoghi cerco di rubare un pezzo dei loro cuori. Un mosaico incredibile si arricchisce ogni volta. Con questa mia rubrica desidero condividere una PASSIONE e ricordare che a volte lโessenza del viaggio รจ invisibile agli occhi. Quando cambi evolvi e quando viaggi vivi!