La magia di Lione tra esoterismo, musei e luci

La città del leone. Ecco il soprannome con cui è conosciuta Lione, terza metropoli francese e capitale culinaria del Paese. Ma che cosa lega questa località al re degli animali?

Secondo la storiografia romana, Lugdunum fu fondata nel 43 a.C. sui resti di un precedente sito gallico e il suo nome significa città di Lug. Costui era il dio celtico del Sole e aveva come totem proprio il leone. Lione mantenne poi un profondo legame con il mondo esoterico essendo un famoso centro di culto della dea Cibele, la Magna Mater Virgo adorata sotto forma di pietra nera.

Nel punto dove sorgeva il suo monumentale tempio romano, si erge oggi la nota Basilica di Notre Dame di Fourvière dove si venera la statua di una Madonna Nera. Lione poi è una delle tre città del triangolo della magia bianca in quanto sorge tra due fiumi, il Rodano e la Saona, caratterizzati da forze energetiche opposte ma vitali che rappresentano il dualismo maschile e femminile. Ma la magia di questa città non finisce qui. Come vedremo, esistono numerose peculiarità capaci di “stregare” i visitatori che ogni anno vengono a scoprire questa città.

Veduta panoramica di Lione dalla Basilica di Notre Dame di Fourvière

Passeggiare tra le vie di Lione è un’esperienza unica in quanto si possono ammirare le diverse fasi di sviluppo urbano che si sono succedute in oltre duemila anni di storia. Per questo, dal 1998 i quartieri cittadini di Fourvière, Vieux Lyon, Croix Rousse e Presqu’ile sono tutelati dall’UNESCO. Il primo quartiere si staglia ad ovest lungo le colline di Fourvière e racchiude i resti romani e la Basilica di Notre Dame. Il secondo si trova tra i colli occidentali e il fiume Saona ed è l’area più caratteristica con la cattedrale di Saint Jean e Saint Etienne e i traboules, stretti passaggi pedonaliche collegano le strade passando dentro agli edifici. Il terzo è invece il quartiere operaio e deve la sua fama ai canuts – gli operai della lavorazione della seta – e al Mur de Canuts, il più grande murales d’Europa. Infine l’ultima area comprende la penisola tra i due fiumi e qui si trovano alcune dimore rinascimentali e numerose piazze imponenti (in particolare Place Bellecour e Place Terraux). Tuttavia, come vedremo, due dei più importanti musei cittadini si trovano in altri quartieri che non sono sotto l’egidia dell’UNESCO.

Interno della Basilica di Notre Dame de Fourvière costruita tra il 1872 e il 1884

Il primo museo è forse quello meno conosciuto, eppure è molto importante in quanto collega la città alla nascita del cinema. I fratelli Auguste e Louis Lumière erano originari proprio di Lione e a tre chilometri ad est di Place Bellecour si trova la loro casa-museo di quattro piani. Qui sono raccolte in una ventina di stanze le principali invenzioni cinematografiche che hanno segnato la storia a partire dalla fine dell’Ottocento. Sono da vedere le telecamere d’epoca, i prototipi delle primissime pellicole e alcune riprese inedite realizzate dai fratelli Lumière. Lungo la confluenza tra i fiumi Rodano e Saona si trova invece il Musèe des Confluences. Questo edificio è stato inaugurato nel 2014 ed è un famoso esempio europeo di rigenerazione urbana e culturale. Con il termine “confluenza” non si fa riferimento solo al collegamento tra i due fiumi ma anche all’unione dei saperi scientifici e umanistici che qui sono mescolati per creare percorsi interdisciplinari. Lo scopo dichiarato è quello di stupire i visitatori e di lasciare un ricordo duraturo nelle loro memorie raccontando con creatività la storia dell’umanità.

Interno del Musèe del Confluences, prima sala sezione archeologica

Un altro aspetto che rende magica la città di Lione è il cosiddetto Fête des Lumières o Festa delle Luci. Si tratta di uno dei festival più conosciuti al mondo che si tiene annualmente per festeggiare l’Immacolata a dicembre come pegno per la protezione della città durante la peste del Seicento. Dal 1852, gli abitanti decorano le finestre delle loro case con vetrate variopinte e candele dalle ore 19 fino alla mattina seguente. Negli ultimi trent’anni si sono aggiunti altri giochi di luce realizzati da artisti di fama internazionale nel weekend prossimo all’8 dicembre, trasformando le pareti degli edifici in vere e proprie opere d’arte grazie al laser 3D e ad altre tecnologie avveniristiche. Ogni anno le installazioni diventano più elaborate e magnifiche e circa 1,8 milioni di visitatori passeggiano incantati per il centro storico, ammirandone la bellezza sfavillante e i riflessi lungo il Rodano e la Saona. Un’esperienza da provare!

Place Bellecour durante la Festa delle Luci

In conclusione, Lione è una città che ha molto da offrire unendo peculiarità storiche, culturali, paesaggistiche e “magiche” in un mix sempre stimolante. Se ciò non bastasse a convincervi a visitare questa metropoli può riuscirci la cultura gastronomica locale. Tra i piatti da provare ci sono la salade lyonnaise, la rosette e il jèsus de Lyon (salami tipici della zona), l’andouilette (salsiccia) e infine il coussin de Lyon (un dolce quadrato di pasta di mandorle candita).


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Mi chiamo Francesco Munari e sono un giovane economista specializzato nell’ambito culturale e sostenibile. Mi piace ricercare le cose belle e lavoro per valorizzarle. Provengo da una famiglia di designers veneti e a questo background ho aggiunto gli studi universitari economici, artistici ed ambientali. Avere un profilo così ibrido mi consente non solo di analizzare ciò che mi circonda con occhi sempre nuovi ma anche di vedere sinergie dove altri non le vedrebbero. Sogno di gestire un sito UNESCO con impatto zero sull’ambiente.

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