L’aquila e dintorni con Carla – Le ferratelle, tradizione abruzzese

Cari lettori di Posti e Pasti, oggi vi porto alla scoperta delle tradizioni culinarie della mia città e dell’intero Abruzzo raccontandovi la storia di un dolce: le ferratelle.

Si tratta di un dolce a me molto caro perché, quando faceva freddo e ancora vivevo a casa dei miei genitori, mia madre era solita svegliarmi con il suo profumo che si propagava in tutta la casa fin su alle camere da letto, e allora sapevo che una dolce e saporita colazione mi attendeva.

Ma cosa sono le ferratelle?

Le ferratelle abruzzesi – Foto da visitareabruzzo.it

Sono cialde cotte all’interno di un “ferro”, appena incavato e a doppia piastra, che gli da una caratteristica forma, solitamente rettangolare, tondeggiante o a ventaglio, contrassegnata dalla forgiatura in rilievo con la tipica trama a rombi o cancello.

Il ferro per preparare le ferratelle

L’origine di questo dolce si perde nella notte dei tempi e numerose fonti vogliono che l’origine del più celebre dolce abruzzese risalga addirittura al tempo dei romani, quando era in uso preparare il Crustulum, un biscotto molto simile alla moderna ferratella, per celebrare occasioni speciali.

Nel ‘700, i ferri per la preparazione delle ferratelle venivano personalizzati da fabbri e artigiani, che oltre al decoro usavano inserire su richiesta le iniziali del committente del lavoro. In questo modo, le ferratelle una volta realizzate potevano vantare una sorta di marchio di fabbrica, e i ferri essere rintracciati con facilità, dal momento che era molto comune prestarli a famiglie amiche.

Al tempo, il ferro era considerato un oggetto di valore al pari del corredo nuziale, tanto da essere sovente inserito tra gli oggetti portati in dote dalla sposa al momento del matrimonio.

I ferri tradizionali, quelli usati dalla mia mamma, hanno un’apertura “a forbice”, in quanto vengono utilizzati nel camino, e questo sistema permette di rilasciare la ferratella in maniera più agevole.

L’estrema notorietà di questa ricetta ne permise negli anni la diffusione anche in molte zone del Molise (che fino agli anni ’60 era appunto parte della Regione Abruzzo) e nel basso Lazio.

Ed ora la ricetta per preparare questo dolce dove potrete spalmarci sopra la nutella, la marmellata o il miele.

Foto da mindcucinaegusto.com

La ricetta delle ferratelle abruzzesi

La preparazione delle ferratelle è molto semplice, e forse anche per questo molto apprezzata.

Per l’impasto di quelle morbide occorrono:

  • 6 uova
  • 6 cucchiai di zucchero
  • Qualche goccia di succo di limone
  • 500g di farina
  • 50g di latte
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
  • 50g di olio di semi

Una volta preparato l’impasto lo dovete far riposare per il tempo necessario a far scaldare la piastra, ben unta con un po’ di olio d’oliva. La porzione utile per ogni ferratella è quella di un cucchiaio di impasto che, secondo la tradizione, deve restare in cottura il tempo necessario per recitare un “Ave Maria” da un lato, e un “Pater Noster” dall’altro (in caso di cottura a gas).

La preparazione di questo dolce è ancora oggi, non a caso, motivo di condivisione e convivialità delle donne nella tradizione popolare abruzzese, che un tempo coglievano l’occasione dettata dal momento per un quotidiano esercizio spirituale.

All’impasto ovviamente potrete aggiungere anice, vaniglia e altre spezie…

E  ora non vi resta che preparare questo dolce e… buon appetito. Vi aspetto a L’Aquila per scoprire bellezze e prelibatezze cittadine!


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Carla Ciccozzi
Sono Carla, archeologa e guida turistica della regione Abruzzo e della provincia di Roma. Sono nata a L’Aquila nel 1975 in pieno centro storico, in una delle strade più belle di questa meravigliosa città. L’Aquila mi ha formato, ha sviluppato il mio gusto per il bello e il piacere di scoprire l’antichità. È proprio questo mio amore che mi ha fatto decidere di diventare archeologa e poi guida turistica prima della regione Abruzzo e poi della provincia di Roma.
Alla mia città, a volte antipatica, a volte madre tenera, a volte respingente come quella notte di 11 anni fa che ha cambiato per sempre la mia vita e quella di tutti gli aquilani, ho promesso che avrei contribuito alla sua rinascita e fedele a questo impegno da quest’estate ho deciso di farla conoscere ai turisti ma soprattutto agli aquilani organizzando, almeno due volte a settimana, tour di un’ora circa che mi permettono di scoprire ogni giorno la ricchezza non solo storico-artistica ma anche gastronomica.
Che tipi di passeggiate organizzo? Cerco sempre di mostrare palazzi o monumenti difficili da visitare se non si è in compagnia di una guida amante dell’inedito; oltre alle passeggiate cittadine organizzo anche quelle nei dintorni non solo a piedi ma anche in bicicletta perché, da un paio di anni, ho deciso di abbandonare la macchina per i due pedali e io, il mio cagnolino Gerry, e la mia bici Guendalina andiamo ovunque alla ricerca del particolare.

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