Visitando i Musei Capitolini di Roma ci si può davvero rendere conto di quanto sia affascinante la storia, la cultura e l’arte dell’antica civiltà romana. E tra le strabilianti meraviglie che è possibile vedere in questo angolo di Roma ci sono anche dei blocchi, dei resti, apparentemente anonimi, posti a pochissimi distanza dalla celebre Statua Equestre di Marco Aurelio o dalla Lupa Capitolina.
Quei blocchi, però, appartengono al tempio forse più importante della Roma antica: il tempio di Giove Capitolino (definito anche della Triade Capitolina). Scopriamolo assieme!

Tutto inizia nel VI secolo a.C., al tempo del quinto re di Roma, Tarquinio Prisco. Sarebbe stato lui ad avviare i lavori di costruzione di un nuovo edificio religioso posto sulla sommità del Capitolium, indubbiamente tra i colli più importanti della Città Eterna. Interessante notare come per erigere l’edificio sacro, secondo la tradizione, con l’avvento di Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma, i romani furono quasi resi schiavi. Il sovrano voleva un tempio che fosse, in qualche modo, a sua immagine e somiglianza, simbolo del potere indiscusso del monarca. Peccato che, proprio per la sua tendenza alla tirannia, Tarquinio il Superbo fu cacciato e il tempio fu inaugurato da Marco Orazio Pulvillo, uno dei primi consoli della neonata Repubblica di Roma (siamo nel 509 a.C.).
Indubbiamente, essendo questo uno dei templi più antichi di Roma, originariamente realizzato in legno, va da sé che numerosissime volte esso fu ristrutturato, restaurato, ricostruito o distrutto a causa di incendi o saccheggi. Non è un caso che, a quanto pare, alcuni dei suoi marmi pregiati, recuperati nel corso dei secoli, furono riutilizzati per realizzare decorazioni di pregio in chiese o edifici privati.
Non finisce qui, poiché la storia del tempio, il quale aveva tre celle al suo interno ospitanti le sculture sacre raffiguranti Giove, Giunone e Minerva (da qui il toponimo triade capitolina), è intrecciata intimamente con quella degli Etruschi. Loro furono gli ultimi tre re di Roma, da loro i romani importarono molto a livello culturale (il concetto di triade divina è etrusca) ma anche artistico. Infatti, secondo le cronache, nel corso di uno dei primissimi restauri, il tempio fu abbellito con una straordinaria quadriga in terracotta posta sulla sommità dell’edificio. Un manufatto realizzato dalla bottega di Vulca, forse il più celebre artista etrusco mai esistito. Ma questi blocchi ci raccontano anche altro…
La domanda che ci si pone è la seguente: perché un tempio dedicato, in particolare, proprio a Giove? Nelle arcaiche comunità latine dell’epoca (e parlo sempre delle origini della civiltà romana, a cavallo tra l’VIII e il VI secolo a.C.), Giove era considerato il padre degli Dei, il più potente tra essi. Molte comunità della regione pregavano Giove, nelle sue diverse declinazioni.
Nel corso dei secoli, quando Roma cominciò pian piano ad espandersi dalla primigenia cornice del Palatino, i romani compresero come non bastasse ottenere un dominio prettamente militare o commerciale. Serviva altro, e quest’altro era proprio l’appropriazione di Giove. Realizzare un tempio, immenso e impressionante per l’epoca, proprio sulla sommità di un colle centrale nella neonata Roma, significava portare fisicamente Giove dai romani, rendere Giove il dio prediletto dei romani, renderlo il protettore di Roma. Stava nascendo, a tutti gli effetti, la Caput Mundi, la città che per il volere di questa specifica divinità aveva tutto il diritto di governare su tutti i territori che desiderava.
Vicino a questi blocchi bianchi oggi visibili, i quali non sono altro che i resti delle fondamenta del tempio (e già dei resti si percepisce la grandiosità dell’edificio), vi sono anche alcune rimanenze delle antiche decorazioni policrome in terracotta. Un modo come un altro per comprendere quanto importante e fastoso fosse il magnifico Tempio di Giove Capitolino a Roma.
Vi aspetto per scoprire insieme questa e altre chicche di Roma!
Vorresti organizzare una visita guidata qui?
Seguici sui canali social per non perdere novità, eventi, consigli e idee per il tuo tempo libero:
Mi chiamo Gianluca Pica e sono una guida turistica ufficiale di Roma. Il motivo di questa scelta? La mia passione per una città incredibile come Roma! Per questo il mio percorso di studi e le materie che più amo, come storia dell’arte o archeologia, hanno come unico scopo quello di approfondire la conoscenza di questa città. Volete farlo anche voi? Vi aspetto!