La scultura come sintesi ed essenza della realtร

Dopo i primi anni di apprendistato in patria, nel 1907 il romeno Costantin Brancusi si trasferisce a Parigi per seguire i corsi di scultura allโaccademia di Belle Arti. Frequenta per breve tempo lโatelier dello scultore Aristide Maillol e quello del grande Auguste Rodin, caposcuola della scultura francese. Benchรฉ a questโultimo riconosca il valore di una ricerca fondata sullโesplicitazione dellโenergia plastica dei corpi, lโinteresse di Brancusi si orienta ben presto su altri versanti, che includono le tradizioni popolari della propria terra, cui rimarrร sempre profondamente legato.
A Parigi, vive e lavora pressochรฉ in solitudine, frequentando pochi amici: Modigliani, Duchamp e il musicista Erik Satie. Come i cubisti, di cui perรฒ non condivide la tendenza a dissolvere lโoggetto nello spazio, studia la scultura primitiva e africana, ammirandone la geometrica essenzialitร , lโenergia plastica e la purezza formale.
La scultura negra e lโarte popolare della Romania indicano a Brancusi che lโesteriore naturalismo della tradizione ottocentesca puรฒ essere oltrepassato, eliminando ogni approccio mimetico bassato sullโosservazione diretta, e ricercando invece una forma che sia insieme sintesi ed essenza della realtร . Nelle fiabe popolari romene la Maiastra รจ un magico uccello parlante, una figura mitica che scongiura gli effetti maligni, capace di trasformarsi e di proteggere gli eroi nelle loro impossibili imprese.
Lโartista, che di questo tema ha creato numerosi varianti in materiali diversi immagine il mitico uccello in posizione eretta e in riposo, con le ali ripiegate e la testa protesa verso lโalto.
Le meditazione sulla plastica negra e sulle fonti piรน remote della cultura artistica occidentale (lโaraldica, lโarte bizantina e quella romanica) spiegano lโelementaritร della figura, il cui slancio maestoso รจ armonicamente addolcito dallโovoide purissimo della gabbia toracica. La sacralitร dellโopera, che si erge nello spazio come un idolo antico, come lโidea stessa della leggerezza e del volo, รจ sottolineata dal gioco della luce che scivola sulle superfici levigatissime, rendendo la materia pura sostanza luminosa.
Il basamento, che in Brancusi non รจ mai semplice piedistallo ma parte integrande dellโopera, รจ in pietra grigia e arricchisce la forma di ulteriore valori plastici, ritmici e coloristici.


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Alice Brivio
Una prima laurea in Scienze dei Beni culturali e una specializzazione in Storia e critica dellโarte. Convinta aspirante insegnante, milanese di nascita, amante di tutto ciรฒ che รจ artistico!
La rubrica โFinestre sullโarteโ nasce per raccontare e condividere con voi ciรฒ che conosco su opere, artisti e correnti artistiche, raccontandole in brevi articoli di pochi minuti, come se fossero delle vere e proprie pillole da assumere una volta al giorno. Perciรฒ, se siete interessati ad approfondire la vostra conoscenza su questi temi, date unโocchiata ai miei articoli sul blog!