Siviglia arte e passione – La Feria de Abril

Ogni anno Siviglia celebra una delle feste più attese della primavera, la Feria de Abril.

Due settimane dopo la Semana Santa (settimana di Pasqua), l’altra importante manifestazione sivigliana, migliaia di persone si riuniscono in un’area denominata Real de la Feria per vivere sette giorni di divertimento assoluto.

Talvolta i due eventi sono separati da una sola settimana, per fare in modo che almeno un giorno della Feria ricada nel mese di aprile.

La sua origine risale al 1846 quando due consiglieri comunali di Siviglia promossero una fiera del bestiame che venne organizzata nel Prado de San Sebastián situato, allora, nella periferia cittadina. Segnaliamo come curiosità che nessuno dei due consiglieri era sivigliano: uno era basco e l’altro catalano.
Quell’appuntamento si è gradualmente trasformato in una festa e ha perso il carattere tipicamente commerciale.

Nel 1980 la Feria de Abril è stata dichiarata dal Ministero del Turismo come festa d’interesse turistico nazionale.

Per più di un secolo, fino al 1972, la Feria mantenne la sua sede nel Prado fino a quando si decise di trasferirla nel quartiere di Los Remedios, sull’altra sponda del fiume Guadalquivir, in cui gli spazi a disposizione erano maggiori.

Su un’area di oltre un chilometro quadrato nasce, ogni anno, una “città effimera” con strade, battezzate con i nomi di toreri, e casette (casetas).

A gennaio inizia il rituale della costruzione di questa piccola “città” di amici, divertimento e relazioni sociali.

L’enorme portale, attraverso il quale si accede all’area della Feria (il primo risale al 1949) è dedicato ogni anno a un monumento o edificio della città o commemora qualche evento rilevante.

Quest’anno il progettista si è ispirato a due edifici dell’architettura regionalista sivigliana: Piazza di Spagna, progettata dall’architetto Aníbal González e il Teatro Coliseo, progettato dagli architetti José e Aurelio Gómez Millán.

La struttura, costruita con tubi di ferro e pannelli di legno, alta 40 metri e larga 48, ha celebrato, quest’anno, il cinquantesimo anniversario del trasferimento della Feria al quartiere di Los Remedios.
Allo scoccare della mezzanotte della domenica, la Feria è inaugurata con il tradizionale alumbrao, l’accensione di centinaia di migliaia di lampadine che illuminano il portale e il Real.

La domenica successiva gli attesi fuochi di artificio rischiarano il cielo sivigliano e sono l’epilogo di una settimana di frenetico divertimento.

La notte dell’alumbrao è conosciuta anche come la notte del pescaito, in allusione al piatto tipico che si mangia durante la cena del sabato che precede l’inaugurazione ufficiale della Feria. Questa frittura mista è a base di acciughe, pesce passera, calamari o seppie e dadi di merluzzo o baccalà.

Le oltre 1000 casetas che troviamo nel Real della Feria sono composte di strutture tubolari ricoperte da tendoni a strisce verdi e bianche o rosse e bianche. L’ingresso è adornato con un frontale triangolare in legno che presenta vari motivi decorativi e il nome della caseta. Una sorta di ringhiera di legno delimita lo spazio interno.

Le strade e le casetas sono abbellite con i tradizionali “farolillos”, lanterne di carta colorata. Il suolo è ricoperto da albero, una terra di colore giallo che arriva dalla vicina località di Alcalá de Guadaira, utilizzata tradizionalmente a Siviglia nei giardini e nell’arena.

La maggior parte delle casetas è privata, altre appartengono a società, a istituzioni o ad associazioni, mentre alcune sono pubbliche e di accesso libero, come quelle appartenenti ai partiti politici, sindacati o distretti cittadini. Negli ultimi anni, il crescente interesse nei confronti di questa manifestazione anche al di fuori dei confini di Siviglia, ha spinto l’amministrazione comunale a predisporre una caseta riservata ai turisti.

I sivigliani che sono proprietari di una caseta, la decorano in base al proprio gusto e v’invitano amici e familiari offrendo loro da bere e da mangiare. Gruppi musicali allietano i pomeriggi e le notti e le piste si riempiono di gente di ogni età che balla al suono della Sevillana o di musica latino-americana.

La Sevillana è la danza popolare tipica della città di Siviglia. Le origini risalgono al XV secolo, al periodo in cui regnarono Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, ma è nel 1884 quando il termine è stato inserito nel dizionario della lingua spagnola. Si balla in coppia ed è considerata un genere che fa parte del flamenco, anche se l’origine popolare è differente. Il canto segue una struttura di quattro blocchi ed è accompagnato anche da strumenti quali tamburelli e nacchere.

Nel 1929, anno in cui è stata celebrata a Siviglia l’esposizione Ibero-americana, il traje de flamenca, indossato inizialmente dalle donne andaluse delle classi più basse, è diventato l’abito ufficiale della festa. Questi abiti, che colorano le strade del Real, s’ispirano a una moda in continua evoluzione.

Gli uomini si recano alla Feria in giacca e cravatta. Solo i cavallerizzi indossano l’abito tipico maschile, chiamato corto, portato un tempo dai mandriani, corredato dal caratteristico cappello a falde larghe.

Le carrozze sono l’unico mezzo di trasporto permesso nel Real della Feria. In origine i partecipanti raggiungevano l’area in calesse e quest’usanza è stata mantenuta fino ad oggi.

Verso l’ora di pranzo una moltitudine di cavalli e carrozze oltrepassa il portale e percorre, come in una sfilata, le strade principali, ritirandosi prima dell’imbrunire, per ritornarvi il giorno successivo.

Ettolitri di vino scorrono nel Real, Fino di Jerez de la Frontera o Manzanilla di Sanlúcar de Barrameda. Dagli anni ’80 si è diffuso il rebujito, una bevanda a base di vino manzanilla e gazzosa. La minore gradazione alcolica permette di mantenersi sobri più a lungo, anche se dopo le numerose caraffe, sono molti quelli che cadono vittima degli effetti dell’alcol.

Un enorme parco di attrazioni è dedicato ai più piccoli, che si recano entusiasti alla Calle del Infierno (chiamata così per l’alto volume della musica), una sorta di città nella città con oltre 400 attività, dalla ruota panoramica, all’autoscontro, alle montagne russe.

Chi aspira a un premio si cimenta per colpire il bersaglio con le pistole ad aria compressa o per catturare i piccoli anatroccoli di plastica.

Il circo, amato da adulti e bambini, arricchisce l’offerta di svago nell’area della Feria.

Migliaia sono i sivigliani che raggiungono il Real. Qui incontrano gli amici e trascorrono le ore del giorno e della notte mangiando le tradizionali tapas, bevendo vino e rebujito e cantando e ballando fino alla mattina successiva.

Durante la settimana della Feria, la colazione con cui siamo abituati a iniziare le nostre giornate, diventa l’ultimo pasto prima di tornare a casa per riposare e riprendere le forze per una nuova giornata.
La scelta è ampia: dai churros (pastella fritta di forma allungata) con la cioccolata, ai buñuelos (pastella fritta di forma sferica), alla tradizionale colazione con caffè e tostada (pane tostato condito con vari ingredienti).

Non ci sono parole per descrivere l’atmosfera che si vive in questi sette giorni magici, in cui sembra di fare un salto nel passato.

Durante questa settimana speciale, i sivigliani sperimentano la massima espressione del concetto di divertimento. La città si mobilita per la sua festa grande, accompagnata da spettacoli taurini giornalieri che richiamano alcuni dei toreri più rinomati.

I mezzi pubblici funzionano ininterrottamente ed esiste un orario di Feria in molti negozi e uffici, che prevede la chiusura pomeridiana.

Vuoi vivere anche tu questa esperienza? Non esitare a contattarmi! Sarò felice di accompagnarti!

P.S. Un ringraziamento speciale va a Pedro Clavijo, un bravissimo fotografo che nei suoi scatti è riuscito a cogliere l’essenza della Feria.


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Sono Giusy Serraino, guida accreditata dalla Junta de Andalucía. Nel 1994 ho iniziato la mia carriera professionale lavorando come accompagnatrice turistica in giro per la Sicilia. Nel 2008 mi sono trasferita a Siviglia. Qui, grazie alla mia professione, continuo a coltivare le mie più grandi passioni, l’arte e la storia. Accompagno gruppi e clienti individuali alla scoperta di questa splendida città, di cui mi sono innamorata fin dal primo istante. Per me sarà un piacere farti conoscere la Siviglia più autentica!

2 commenti

  1. Siviglia è una destinazione che mi attira molto ma che ancora non sono riuscita a visitare; grazie mille per i consigli, questo evento deve essere fantastico!

  2. Credo che l’Andalusia (e Siviglia) sarà una delle mie prossime destinazioni, m’incantano le architetture arabeggianti, i colori, il modo di vivere in generale degli spagnoli. Le architetture di luci le ho viste in Puglia, sono davvero impressionanti e suggestive, mi piacerebbe scoprire la versione spagnola e capire anche l’origine di questa tradizione. Il fatto che sia che in Puglia che in Andalusia siano arrivati gli arabi, mi porta a credere che fosse una loro usanza, magari con le candele. Tu hai qualche info in merito?

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