Galleria Borghese a Roma offre sempre numerose occasioni per rifarsi un poco gli occhi, per ammirare eccelse opere d’arte che non hanno eguali come i capolavori in marmo del Bernini. E proprio vicino alla sala che ospita il David del genio del Barocco, è visibile invece un’altra meraviglia, ottocentesca in questo caso, capace di stupirci a distanza di secoli. Sto parlando della scultura raffigurante Paolina Bonaparte, su opera del Canova.

Nomi eccellenti, non c’è che dire, per un capolavoro dell’arte ineguagliabile. Innanzitutto partiamo con il dire che Paolina Bonaparte era sorella del celeberrimo Napoleone. Ma come mai una sua scultura qui, in quella che fu la villa seicentesca del cardinal Scipione Borghese?
Perché un suo erede, Camillo Borghese, sposò proprio Paolina. Si può comprendere come le nozze furono particolarmente importanti nel panorama politico dell’epoca, poiché nel 1803, quando il matrimonio fu celebrato, Roma era sotto il dominio dei francesi, e il papa era lontano della Città Eterna.
Non a caso, considerando che parliamo di due famiglie particolarmente nobili, fu scelto il Canova per commemorare, grazie alla propria arte, questo lieto evento. Il maestro del Neoclassicismo fu coinvolto da Camillo Borghese, il quale gli chiese un regalo di nozze che fosse degno del rango della sua nuova moglie. Canova non se lo fece ripetere due volte, e da buon neoclassicista si ispirò alle opere del passato.
La scultura di Paolina Bonaparte, nell’atteggiamento e nella posa soprattutto, si ispira alla celebre tela del Tiziano denominata Venere Dormiente. Un ponte storico e artistico, dunque, riunifica il Rinascimento e il Neoclassicismo, e il punto di fusione è proprio una scultura in marmo che omaggia la bella Paolina. A quanto pare, però, oltre a essere famosa per la sua bellezza era anche celebre per il suo caratterino, molto sofisticato, diciamo così. Pare che fosse sempre accompagnata da uno stuolo di servitori e dame (ben 12), nonché da ben 6 ciambellani. Tutti pronti a esaudire ogni suo piccolo desiderio.


Ma l’opera è molto di più, è un omaggio all’avvenenza della giovane donna, ricordata da tutte le cronache. Non a caso, dunque, Canova scelse di raffigurarla come una Venere. La mela che tiene in mano, infatti, non è altro che uno degli attributi iconografici classici assimilati a Venere, sin dai tempi dell’antica Grecia. Ricorda, infatti, l’episodio mitologico in cui Paride scelse proprio Venere come la dea più bella di tutte, dandole appunto questo pomo. Vediamo anche come Paolina viene qui raffigurata.
Il petto senza alcun velo, il volto quasi distaccato ma allo stesso tempo sensuale, la leggiadra che emana non solo il corpo, che sembra leggerissimo, ma anche il meraviglioso materasso e gli straordinari cuscini, sempre in marmo, che donano una grandiosa leggerezza a tutta la scultura. Tra l’altro Paolina aveva 25 anni quando fu raffigurata come una Venere, e non è un caso, visto che tutti la consideravano bellissima.
Questo, però, fu anche un problema. Si narra, infatti, che la scultura del Canova divenne talmente tanto famosa che in molti si affollarono fuori la villa per poterla vedere, anche solo per pochi secondi. Ovviamente stiamo parlando di un edificio in cui solo pochi e selezionati ospiti potevano entrare. Per questo, sembra, in molti cominciarono a pagare i servi della villa per poter rimanere, soprattutto di notte, da soli con Paolina. Non potevano avere quella in carne e ossa, e dunque si accontentavano di quella in marmo.
Da una parte sicuramente possiamo considerarlo come un plauso alla maestria del Canova, dall’altra parte, però, Camillo Borghese non fu certo contento della piega che presero gli eventi. Tanto che decise di rinchiudere la statua in una cassa sigillata, così che mai più nessuno potesse vederla. Per fortuna, dopo anni, tutti i visitatori della Galleria Borghese possono, invece, ammirare il frutto del lavoro del Canova e della grazia di Paolina Borghese.
Vi aspetto per scoprire insieme questa e altre chicche di Roma!
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Mi chiamo Gianluca Pica e sono una guida turistica ufficiale di Roma. Il motivo di questa scelta? La mia passione per una città incredibile come Roma! Per questo il mio percorso di studi e le materie che più amo, come storia dell’arte o archeologia, hanno come unico scopo quello di approfondire la conoscenza di questa città. Volete farlo anche voi? Vi aspetto!