
Il Père-Lachaise è sicuramente il cimitero più conosciuto al mondo. Ciò che lo rende così celebre sono le numerose personalità dell’arte, della musica, della politica, del cinema, che riposano in questo grande parco di 44 ettari, ad Est di Parigi.
Oscar Wilde, Jim Morrison, Fréderic Chopin, Honoré de Balzac, Eugène Delacroix… sono solo alcuni dei grandi nomi a cui i visitatori di tutto il mondo, ogni giorno, rendono omaggio al Père-Lachaise.
Ma la tomba in assoluto più visitata, e sicuramente la più fiorita, è quella di Hippolyte Léon Denizard Rivail, meglio conosciuto come Allan Kardec.
Se per alcuni il suo nome non evoca nulla, altri percorrono migliaia di chilometri per rendergli omaggio e portare un fiore sulla sua tomba.
Allan Kardec, difatti, è conosciuto per essere il fondatore dello Spiritismo moderno.

Scienza per alcuni, impostura e ciarlataneria per altri!
Ripercorriamo la storia di questo fenomeno che tanto affascinò la società dell’Ottocento e ancora oggi conta numerosi seguaci.
Qualche cenno storico sullo Spiritismo
L’avventura spiritica comincia negli Stati Uniti, in un borgo di Hydesville, nello stato di New York, dove due sorelle, Margaret e Kate Fox, cominciano ad avvertire dei rumori strani e inspiegabili nella loro casa. Passi sulle scale, battiti. La loro madre è convinta che la casa sia infestata, che sia abitata da delle presenze. Le giovani sorelle cominciano a rispondere ai rumori che sentono, cercando di comunicare con queste ‘entità’. Pian piano questa pratica si sviluppa in tutta l’America, dove cominciano ad emergere dei veri e propri Medium, persone particolarmente sensibili che riescono a comunicare con queste ‘presenze’. Ben presto il fenomeno dello Spiritismo giunge anche in Europa, dove trova molti adepti, tra cui grandi pensatori e scrittori come Victor Hugo, Théophile Gautier o Sir Arthur Conan Doyle.
Allan Kardec fondatore dello Spiritismo moderno
Hippolyte Léon Denizard Rivail alias Allan Kardec (1804-1869) nasce a Lione. Dopo aver seguito degli studi in Svizzera presso la celebre scuola di Johann Heinrich Pestalozzi, Hippolyte Léon Denizard Rivail si trasferisce a Parigi, dove insegna e scrive diversi metodi pedagogici.
E sono proprio le sue capacità pedagogiche e letterarie che lo porteranno a incontrare, per puro caso, il mondo dello Spiritismo. Un cerchio di amici scienziati, difatti, gli chiede di riordinare delle comunicazioni ricevute durante delle sedute spiritiche, eseguite in varie parti del mondo, attraverso dei medium. La sintesi di tutte queste comunicazioni avvenute con gli spiriti, diventeranno le due opere fondatrici dello Spiritismo moderno, che Allan Kardec scrive: il Libro degli Spiriti e il Libro dei Medium.


Nel 1858 Allan Kardec fonda La Revue Spirite, ancora oggi pubblicata. Anche se comincia a dedicarsi in età matura (sui 51 anni) a questi studi, Allan Kardec si consacrerà ad essi per tutto il resto della sua vita. E decide di adottare lo pseudonimo di Allan Kardec, dopo che un medium gli ha rivelato di essere la reincarnazione di un druido celtico vissuto nell’antichità.
Che cos’è lo Spiritismo?
Quando pensiamo allo Spiritismo, le prime immagini che ci vengono in mente sono le case infestate e le rappresentazioni malefiche. Lo Spiritismo oggi è vittima di tutti i cliché popolari, diffusi dai film dell’orrore, ed è legato alle immagini delle sedute spiritiche (pratiche che in realtà caratterizzano solo il primo periodo dello Spiritismo).


Ma secondo gli adepti si tratterebbe di una scienza, o filosofia, codificata da Allan Kardec nel 1857, al fine di rispondere alle domande fondamentali dell’esistenza: perché siamo sulla terra? Qual è il fine della nostra esistenza? Che cos’è la morte?
E soprattutto è l’esplorazione del mondo dell’invisibile, degli spiriti. Chi sono gli spiriti? Quale ruolo hanno nell’universo? Perché comunicano con i mortali?
Secondo la filosofia spiritica sarebbero delle anime che hanno vissuto sulla terra e che dopo essersi liberate dal loro involucro materiale, il corpo, percorrono lo spazio.
Quindi il corpo muore ma non lo spirito!
L’anima, sarebbe lo spirito incarnato, che riveste temporaneamente il suo involucro carnale al fine di progredire e purificarsi. Per riuscirci lo spirito deve passare attraverso tutte le vicissitudini dell’esistenza corporale, al fine di raggiungere la perfezione. Questo aspetto ci ricorda molto l’idea dei cicli di reincarnazione che ritroviamo anche nel Buddhismo.
Difatti, il Libro degli Spiriti di Allan Kardec, sviluppa proprio questo principio di reincarnazione, cioè i vari gradi di evoluzione dello spirito: più il numero di vite di uno spirito è elevato (cioè più ha esperienze), più è evoluto.
La tomba di Allan Kardec al Père-Lachaise


Allan Kardec si è ‘disincarnato’ il 31 marzo del 1869 a 64 anni. Il suo corpo è inumato al cimitero del Père-Lachaise in una tomba a dolmen di granito, in omaggio al druido che avrebbe incarnato in un’altra vita. Sul suo busto in bronzo leggiamo Allan Kardec, fondatore della filosofia spiritica. Sulla pietra orizzontale che forma il dolmen, in alto, vi è scritto il suo epitaffio, che è anche il motto della filosofia spiritica: nascere, morire, rinascere e progredire senza sosta. Questa è la legge.


Ancora oggi, la tomba di Allan Kardec, è la più fiorita e la più visitata del Père-Lachaise. Sono i visitatori provenienti da tutto il pianeta che gli rendono omaggio. In particolare dal Brasile, dove lo Spiritismo è molto popolare. Ma anche in Francia dove ancora esistono dei circoli spiritici.
La credenza popolare vuole che toccando il busto di Allan Kardec al Père-Lachaise, si possano esaudire dei desideri. Ma la Comunità Spiritica mette in guardia contro questi atteggiamenti superstiziosi, prendendone le distanze. Difatti in una nota sulla tomba possiamo leggere “si accusa la tomba di Allan Kardec di essere il luogo di atti d’idolatria come appoggiare le mani sulla pietra del monumento o sul busto del Maestro, oppure la posa di candele o di oggetti, come se fosse un altare. Le persone coscienziose e la comunità spiritica non fanno queste azioni. Sono atti che danno l’occasione ai detrattori dello Spiritismo di scagliarvisi contro e di assimilarlo alla magia e alla stregoneria.”
Lo Spiritismo non è una religione, né una setta, o altra forma di culto; è una scienza che parla dell’anima e dell’interazione tra il mondo materiale e quello spirituale. Secondo questa filosofia non esistono fenomeni paranormali, fenomeni inspiegabili o miracoli, è solo la volontà di dare un senso all’esistenza dell’uomo.
Visitare la tomba di Allan Kardec al Père-Lachiase non vi darà la possibilità di esaudire i vostri desideri, ma sarà l’occasione di scoprire (o riscoprire), un gran pensatore che ha marcato la società del 19° secolo. È l’incontro con un grande ‘spirito’ che ci invita a riflettere sulla grande avventura che è l’esistenza.
Opera, vero inno alla gioia e al progresso.
Lo si può ammirare al museo d’arte moderna di Parigi (MAM): vi aspetto per visitarlo insieme!
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STEFANIA MONACO
Mi chiamo Stefania, sono emiliana e vivo a Parigi da più di vent’anni. Dopo essermi laureata in Lettere moderne all’università di Bologna, ho scelto la capitale francese per proseguire i miei studi in museologia e storia dell’arte. Il mio lavoro di guida turistica mi porta da anni a percorrere i luoghi più emblematici di Parigi e della sua regione. Amo particolarmente far scoprire ai visitatori le collezioni del Louvre e del museo d’Orsay, ma anche accompagnarli nei quartieri più caratteristici – il Marais, Saint-Germain-des-Prés, Montmartre – girovagando tra le strade e i vicoli, per riviverne la storia o ammirare semplicemente lo scorrere della vita quotidiana. Non c’è quartiere della città che non custodisca il ricordo dell’artista o dello scrittore che lo ha abitato. La bellezza e l’arte qui sono onnipresenti: a Parigi anche i cioccolatai si trasformano in scultori, creando vere e proprie opere d’arte!