Berlino ovest, l’altra metà del cielo diviso

In questo nuovo articolo vi racconterò l’altro lato del centro di Berlino, il cuore di quella che fu la parte Ovest che per tutti i berlinesi che hanno vissuto da quel lato e tutti i tedeschi dell’ovest, rimane a pieno titolo ancora il loro centro città.

Berlino ovest

Sicuramente, se si valuta la bellezza di una città basandosi sulla presenza di piazze storiche e monumenti antichi, non esiste paragone alcuno.

Con la divisione, la DDR ha avuto il centro storico di Berlino. Tutti i suoi monumenti e le sue piazze storiche dal medio Evo alla metà del diciannovesimo secolo sono lì, nel quartiere di Mitte, chilometri lontano.

Questo spesso fa credere ad alcuni turisti che non valga la pena passare una giornata dall’altro lato, shopping a parte, e invece , proveremo a spiegare che non è così.

Ancora una volta proveremo a raccontare sulla chiave dei ricordi e dei simboli di questa città così speciale, offesa dall’orrore nazista e dalle bombe e spezzata dal cielo diviso.

Ricordo il mio doppio arrivo a Berlino Ovest, nel 1985 da ragazzino con la mia famiglia e nell’estate del 1989 con viaggio Interrail.

La parte accessibile della città era ovviamente solo quella ovest ,per cui in un modo o nell´ altro ,pur frequentando altri quartieri come la mitica Kreuzberg,  il primo impatto con la città era la stazione dello Zoo di Berlino ed i suoi dintorni.

Ricordo i capelli colorati, i punks ,quel senso di decadenza ,se pure tra tanti negozi e ristoranti.

Del resto, quelle immagini erano già viste e riviste in televisione, le corse di Christiane F e dei suoi amici , la sua vita disperata dentro e fuori quella stazione, i locali, i concerti di David Bowie e poi gli angeli, il grattacielo dell´ Europa Center con l´ enorme cerchio pubblicitario della Mercedes.

Una Berlino Ovest tosta, dark, turca, tossica “un po’ triste e molto grande “ per dirla con le parole del grande Lucio Dalla.

Per provare a capire queste atmosfere, bisogna ritornare indietro alla storia della guerra fredda e della divisione, riportando alla memoria la cosa forse più importante di tutte da raccontare, cosa che sfugge alla memoria della stragrande maggioranza dei turisti non tedeschi:

BERLINO OVEST NON ERA GERMANIA OVEST; ERA UN’ISOLA DENTRO LA DDR.

Immaginiamola come una San Marino, con l´Emilia intorno, da ogni lato. Anche a ovest di Berlino Ovest c’era solo e soltanto la DDR.

Ci sono tante definizioni per capire il senso di questa parte di città.

Prigione dorata, città vetrina, paese dei balocchi, isola felice, isola dei pirati.

Una città che non aveva periferia, circondata, dove per uscirne bisognava percorrere centinaia di chilometri attraverso un paese nemico.

Difficili anche i rifornimenti, la crescita economica. E allora un mare di sovvenzioni e aiuti da Bonn e dall’occidente, prezzi agevolati e facilitazioni .

Chi prendeva la residenza a West Berlin, era dispensato dal servizio militare, per dirne una.

E allora tante comunità giovani e alternative, trovavano in questa prigione dorata un’accoglienza che altre città tedesche non davano : le comunità gay, gli artisti maledetti, i pirati, i sognatori , gli immigrati turchi.

Ecco perché David Bowie, Lou Reed, Nick Cave. Ecco perché l’eroina di Christiane F, il disagio sociale, le case occupate.

Queste descrizioni valgono ovviamente per tutti i quartieri di una Berlino Ovest già da sola enorme, quartieri molto diversi tra loro e sicuramente la zona di cui ci occupiamo qui non era la più caratteristica per questi aspetti.

Berlino ovest è anche Schöneberg, Kreuzberg, Neukölln, Wedding oppure i suoi quartieri nel verde e ancora tanto altro. Tutti luoghi che tratteremo magari in prossimi articoli.

 Torniamo allora al punto di partenza, la stazione dello Zoo di Berlino, appena rinnovata, e incominciamo a passeggiare nei suoi dintorni, ritornando ai giorni nostri.

Molte cose sono rimaste uguali. A cambiare di più in questi trenta anni sono state le zone a ridosso del muro e molti quartieri dell’est.

I Grandi Magazzini Kadewe, gli Arrows Berlinesi sono sempre là, i chioschi con i Currywurst pure.

Le bacheche di vetro che espongono gli oggetti in vendita dei tanti negozi disseminati lungo il celebre viale Kurfüstendamm, ci sono sempre, cosi come c’è sempre lo storico  Kaffe Kranzler e l’Europa Center, e ,naturalmente la piazza centrale, la Breitscheid Platz con la Chiesa della Rimembranza: il campanile storico e le due costruzioni anni sessanta ai lati. Negli ultimi anni però anche qui alcune cose si stanno trasformando . La Siluette dietro la Chiesa ha acquistato nuovi motivi molto fotogenici con i due nuovi grattacieli bianchi dell’Hotel Astoria e del Motel One.

Uno dei punti più belli per osservare dall’alto questo paesaggio urbano è dalle terrazze panoramiche al primo piano del Bikini Center, un nuovo centro commerciale di una decina di anni fa appena dietro la chiesa, un centro diverso dai soliti con all’ interno architetture speciali, offerte gastronomiche e di shopping innovative.

Oltre alla siluette dei grattacieli, si possono ammirare anche i babbuini dello Zoo, appena sotto.

Sulla Budapester Strasse poi, appena dopo il Bikini, una chicca da non perdere : da una piazzetta con ristoranti all´ aperto, si entra attraverso un vetro seguendo la scritta “Hotel 25 Hours” e si prende un ascensore psichedelica  fino al decimo piano.

Lì  si trova il Mitico Monkie Bar, uno dei miei luoghi preferiti a Berlino che regala un panorama mozzafiato grazie alle fantastiche vetrate.

Non lasciatevi poi sfuggire le toilette, ancora più panoramiche, da Capogiro . Si lasciano ricordini con Berlino sotto i piedi dall’alto.

Dall’altro lato del bar c’è anche un ristorante, il Neni, con cucina innovativa e molte offerte vegane.

Poi, naturalmente, non si può non fare due passi per il celebre viale Kurfüstendamm, il viale dei negozi, delle facciate storiche dei palazzi residenziali di fine secolo ,dei tanti ristoranti.

Certo, percorrerlo tutto a piedi non è facile. È lungo tre  chilometri e mezzo. Normalmente ne si fa qualche centinaio di metri, fino al celebre Hard Rock Cafè.

La parte più esclusiva del viale è però molto più in fondo. Lì, si moltiplicano le facciate storiche molto eleganti e le grandi marche di moda italiane e francesi: non ne manca una.

Il viale, con un nome per noi cosi ostico, fu ampliato all´ epoca di Bismarck, quando improvvisamente dalla foresta fuori città e da un vecchio sentiero con ponti di legno sulla palude (il terrapieno del principe elettore) nasce la nuova Berlino ricca e residenziale.

C’è un motivo, provato storicamente per il quale alcuni quartieri del lato ovest già nacquero come zone ricche per l’alta borghesia.

Erano zone sottovento, che non prendevano il fumo delle fabbriche della Berlino, capitale mondiale della seconda rivoluzione industriale. Incredibile ma vero.

Il viale però diventa famoso in tutta Europa nei giorni intorno al 9 novembre 1989 , la caduta del muro di Berlino ,quando tutta la gente dall´ Est si riversa a festeggiare nel viale del “paese dei balocchi”. Un tappeto di Trabant, di lattine di Coca-Cola e di bucce di banana. Ebbene sì, le banane andarono a ruba in quei giorni uno degli oggetti del desiderio, patrimonio solo dei privilegiati nell’est.

Ora però è tempo di staccarci dai percorsi più turistici e di scoprire tante traverse, sia a sud sia a nord del viale, per scoprire un quartiere pieno di sorprese e di angoli molto affascinanti. Intendiamoci : stiamo parlando di una Berlino diversa, esclusiva e da sempre gentrificata. Non certo la Berlino amata dai ragazzi, non certo la città dei clubs tecno e dei kebab, un altro mondo rispetto a quartieri come Neukölln, adesso tanto di moda, ma forse anche per questo interessante, proprio perché poco conosciuta anche dai tantissimi giovani italiani che vivono qui.

Una delle strade più belle è la Fasanenstrasse, sia a sud che a nord del viale. A sud ci si può sedere nel giardino del celebre Literatur Café, per assaggiare belle torte ma anche per respirare quell’aria tipica  del vecchio ovest fatta di intellettuali, artisti, signore settantenni con cappellini colorati e cagnolini, coppie gay ,  di una certa età , sessantottini , cultura, eleganza West Berlin Style.

Appena oltre, splendidi cortili nel verde e tante gallerie d’arte.

Negli ultimi anni, infatti, la Fasanenstrasse si riempie sempre più di nuovi Atelier ed insieme alla August Strasse (nel quartiere di Mitte) è forse l’indirizzo più importante per le gallerie.

Il complesso di strade più carine però lo si trova a nord del viale, in direzione della splendida Savigny Platz.

Specialmente nelle sere di estate, è davvero splendido passeggiare per la Leibnitz Strasse, la Knesebeck, la Grollman Strasse.

Lì in un’atmosfera molto rilassata, s’incontrano innumerevoli ristorantini con cucina di ogni nazione.

A me, personalmente piace molto  Repke Spätzlerei , locale con cucina del Sud Ovest con le Spätlzel e le Flammküchen, le tipiche prelibatezze della Svevia, ma ce ne sono tantissimi e a volte è bello anche sedersi a bere un bel calice di vino fresco ed osservare il passeggio.

Anche nella Savigny Platz stessa, ci sono innumerevoli locali, così come nelle sue strade dal lato nord : famosa è la “Dicke Wirtin “ con cucina molto popolare o lo Schwarzes cafè sulla Kant Strasse.

Anche la zona più a sud del viale è però tutta da scoprire. Oltrepassata la grande parallela, lo stradone chiamato Lietzenburger (non proprio entusiasmante), incomincia un tessuto di strade intorno la Ludwigkircksplatz con una splendida chiesa, un parco giochi, tavoli da ping pong, continuo passeggio di famiglie con bambini.

E’ molto bello sedersi in uno dei tanti bar e osservare i movimenti rilassati dei suoi frequentatori: quasi sempre persone che vivono nei dintorni e che amano il loro “kietz”, quella parola che a Berlino, specialmente d’estate suona sempre un po’ magica: Il kiez, dove la gente si conosce e si saluta, nei tanti spazi nascosti di una immensa metropoli.

Vi aspetto per scoprire insieme questa meravigliosa città!


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Guten Tag, sono Luca Cittadini, napoletano, a Berlino da 26 anni!
Già prima di venire a vivere qui, sognavo di lavorare come guida turistica nella mia meravigliosa Napoli dove sono nato ed ho vissuto fino al mio trentesimo anno di età. Poi, il destino, sotto forma di studentessa berlinese approdata a Napoli, mi ha portato qui ed il mio sogno di diventare guida si è spostato di latitudine. Guido da ormai 24 anni turisti italiani a Berlino portandomi dentro tante cose della mia Napoli.
Empatia, passione, emozioni forti sono il sale per un Napoletano, ma una città come Berlino, è fondamentale raccontarla proprio così, anche perché, se a prima vista può sembrare agli antipodi, in verità invece, presenta molti punti in comune che scopriremo insieme in questa rubrica. A Napoli ho frequentato il liceo classico e poi la facoltà di scienze politiche all’Istituto Orientale. Parlo italiano, tedesco, portoghese, un po’ di russo, francese e spagnolo. Adoro viaggiare, scoprire le tante regioni disseminate in Europa, le tante culture popolari.
Adoro la storia di ogni paese, l’urbanistica, le dinamiche sociali e politiche. A Berlino mi ci trovo molto bene, nei momenti invernali di „apucundria “(nostalgia in napoletano), scappo con il primo volo, ma la mia vita qui è altrettanto piena di emozioni e continue scoperte. Abito con la mia famiglia in un quartiere di periferia con tanto verde e tanti giardini. Uno di questi giardini adesso è anche nostro e passiamo primavere ed estati tra fiori ed alberi di frutta, lontani dalla vita della metropoli.
Nel tempo libero mi piace molto presentarmi in rete, comunicando con i miei turisti attraverso tante foto, racconti, podcast, video, dirette online. Vi aspetto per scoprire insieme la città!

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