
Forse non tutti sanno che il Parco Lombardo della Valle del Ticino non è formato solo dal fiume e dalla sua zona limitrofa, il bosco, ma è composto da tutti e 46 i Comuni situati lungo il corso del Ticino, dal lago Maggiore alla confluenza nel Po (248 km), nella loro totalità. Quindi la maggior parte del Parco è occupata da zone agricole che sono la grande ricchezza di questo territorio.
Qui l’agricoltura è fondamentale e occupa di più di 50.000 ettari su circa 90.000 di superficie totale del Parco. Questo fa capire il grande impatto dell’agricoltura sul paesaggio, sull’ambiente, sulla biodiversità e anche sui valori sociali come la cultura contadina, le tradizioni, le feste e più in generale sulla storia.

La zona agricola è una fascia importantissima che mette in comunicazione e fa da tampone, fra le aree naturali e le aree urbane. Se invece di guardare il territorio del Parco Lombardo del Ticino seguendo il fiume da nord a sud, ne guardiamo una sezione, vedremo prima l’acqua del fiume, poi i boschi e infine, dopo una salita (il terrazzo fluviale) si apre la vallata con i coltivi, il piano della campagna.

La campagna è tutto un susseguirsi di prati, campi coltivati, risaie, marcite, stradine sterrate, pioppeti, canali, canaletti e fossi irrigui, disposti come in una scacchiera eterogenea.
È una campagna ricca e bellissima quella che si apre davanti ai nostri occhi, un paesaggio costruito e plasmato nel corso di secoli, con tanta fatica e tanta dedizione.
Immaginare quegli uomini antichi che impararono a bonificare la palude, a incanalare quell’acqua per farne irrigazione per rendere la terra produttiva è un’emozione che tocca profondamente.

Oggi queste strade bianche, sterrate, che si snodano fra i campi possono essere percorse a piedi o in biciletta per godere della natura e del paesaggio, lasciandosi trasportare in un mondo che è rimasto un po’ fermo nel passato, finché non si incontra qualche trattore di ultima generazione che ci riporta al presente di una campagna viva, produttiva e più attuale che mai.

Le zone coltivate sono aree tampone che proteggono e allo stesso tempo collegano le aree naturali a quelle urbane, ma inoltre arricchiscono la biodiversità dando vita ad ambienti adatti ad altre specie animali e vegetali non presenti nella fascia boschiva più vicina al fiume e neanche nei paesi e nelle città.

Molti sono i paesini nel Parco ancora strettamente legati all’agricoltura. Sono luoghi bellissimi da visitare e ricchi di storia, spesso sono proprio i luoghi più antichi, dove sono nati i primi villaggi.
Una passeggiata nei dintorni dell’Abbazia di Morimondo, dove furono soprattutto i monaci nel XII secolo a portare tante innovazioni in campo agricolo, oppure nella campagna dell’Abbiatense e del Magentino possono essere esperienze sensoriali altamente rigeneranti.

Sono tante le ricerche che mostrano come stare nella natura anche solo per pochi minuti porti importanti benefici sull’organismo, aiutando a rilassarsi e a combatte lo stress. Infatti poter camminare in campagna senza guardare l’orologio, senza fretta, respirando l’aria buona e i profumi della natura è un toccasana per il corpo, lo spirito e fa bene all’umore.
E poi la campagna del Parco del Ticino e per la maggior parte pianeggiante, quindi i percorsi sono facili e adatti veramente a tutti.

Se poi vogliamo aggiungere una bella pausa gastronomica c’è l’imbarazzo della scelta! La quantità di agriturismi di ottima qualità è ampia. Situati in vecchie cascine o antichi mulini ristrutturati alla perfezione offrono pranzi, cene, pernottamenti, agrigelato, corsi di cucina e una varietà di prodotti a km0 di propria produzione in vendita.

Esiste anche Il marchio “Parco Ticino – Produzione Controllata” che viene dato alle aziende agricole del Parco che adottano buone tecniche di gestione dal punto di vista agronomico ed ambientale. Per ottenere il marchio vengono valutati diversi parametri di sostenibilità basati sulla diversificazione di colture ed allevamenti, sull’utilizzo di concimi e diserbanti, sulla gestione e presenza di boschi, siepi, filari, ma anche sulla trasformazione dei prodotti agricoli.
Oggi sono circa 50 le aziende aderenti al marchio e sono produttrici di salumi, carne, latte, formaggio, yogurt, miele, riso, cereali, ortaggi e frutta, che trasformano e commercializzano direttamente.
Chi acquista un prodotto a marchio contribuisce a salvaguardare e rispettare l’ambiente, privilegiando le aziende e gli agricoltori che tutti i giorni pongono l’attenzione sull’uso rispettoso del territorio.

La campagna lombarda offre moltissimo al turismo di prossimità che uscendo dalla città può trovare natura, buon cibo, passeggiate all’aria aperta e tradizioni più vive che mai!

Informazioni utili e contatti
Cliccando qui potrete trovare l’elenco dei produttori a marchio “Parco Ticino”.
Cliccando qui potrete invece scaricare la mappa “la mia dei prati iemali”, un itinerario per conoscere il sistema del paesaggio dei prati iemali del Ticino (prati irrigati in inverno grazie all’acqua di risorgiva). L’itinerario in parte sterrato e per brevi tratti asfaltato, si snoda nella campagna tra Robecco, Abbiategrasso e Ozzero.
Vi aspetto per una passeggiata nel Parco Lombardo del Ticino e per scoprire le bellezze naturalistiche lombarde!
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Ciao, mi chiamo Claudia Tramarin e sono una Guida Naturalistica ed Escursionistica del Parco Lombardo della Valle del Ticino. Sono nata e cresciuta in un paesaggio d’acqua, in un lembo di terra fortunata, stretta tra il Ticino e il Naviglio Grande. Scoprilo con me, con i miei occhi e con le mie parole: qui l’acqua ride e scorre insieme alle stagioni e al lavoro in campagna. I campi coltivati sono come tessere di un mosaico, verdi e gialle, separate dalle linee d’acqua dei fontanili. Poi arriva il bosco, silenzioso ma attento, e infine il fiume Ticino con la sua maestosità.
Io sono così: sono come tutte quelle tessere coltivate, come tutte le foglie del bosco, con i colori dell’estate e dell’autunno, diverse tra loro ma tenute insieme dall’esuberanza dell’acqua.
Il paesaggio in cui vivo mi ha resa simile a sé e per questo amo raccontarlo e farlo conoscere… come fa un cantastorie!