Torino e Oltre – Il forte di Exilles in Valle di Susa

Risalendo la Valle di Susa, a pochi chilometri da Chiomonte, si erge sulla sua rocca il maestoso forte di Exilles. Il complesso militare che vediamo oggi, corrisponde alla ricostruzione post napoleonica, che ebbe inizio nel 1818 e che vide la fine dei lavori nel 1829, ma i documenti dโ€™archivio testimoniano lโ€™esistenza di un castello giร  nel 1155.

Con il passaggio dellโ€™Alta Valle al re di Francia nel 1349, il castello diventa francese e solo nel 1593 il duca di Savoia Carlo Emanuele I riesce ad espugnarlo per pochi mesi.

Con la guerra di successione al trono di Spagna, Exilles passerร  definitivamente ai Savoia e verrร  trasformato da Castello a Fortezza, con lโ€™intervento dei tanti architetti militari di Corte, da Willencourt a Antonio ed Ignazio Bertola.

Piantina del forte di Exilles
Pianta in rilievo del forte nel 1695 โ€“ Foto di Martin Leveneur

Con la Campagna dโ€™Italia, nel 1796 Napoleone Bonaparte attaccherร  il forte e con il Trattato di Parigi si procederร  allโ€™abbattimento.

Il percorso di visita comincia col la salita della Rampa Reale, un piano inclinato di circa 380 metri che arriva ad un ponte fisso ed alla Porta Reale. Un tempo questo ponte era levatoio ed era alzato ed abbassato attraverso un sistema di contrappesi.

Vista sul forte di Exilles

La Prima Tenaglia รจ caratterizzata da un percorso sinuoso che ci porta alla Seconda dove cโ€™รจ un pozzo Settecentesco profondo 70 metri e largo 6. Lโ€™acqua รจ di sorgente ed arriva con un sistema idraulico disegnato da Bertola.

Attraverso una scala si raggiunge la Piazza dโ€™Armi, centro della Fortezza. Eโ€™ lungo 95 metri e largo 20. Nel cortile cโ€™รจ la chiesa dedicata al Beato Amedeo e tutto attorno locali che erano adibiti a forno, cucine e, al primo piano i luoghi di comando.

Nel sottotetto del forte di Exilles cโ€™era la colombaia. Ad Exilles esisteva un telegrafo ottico per lโ€™invio di messaggi in codice Morse, ma i piccioni viaggiatori avevano il vantaggio di poter portare informazioni sempre, anche con poca visibilitร .

Dal piazzale si raggiunge il Cortile delle Galere e la Batteria Reale e attraverso una scala, detta del Paradiso, si scende di 20 metri nel cuore della montagna, per raggiungere il Grande Fossato e ammirare il Bastione di San Emanuele.

Si risalgono i 63 gradini della scala di Giacobbe e si arriva alla stalle e scuderie, per poi riguadagnare lโ€™uscita, che puรฒ essere fatta utilizzando un suggestivo ascensore ricavato nella roccia.

Il racconto piรน intrigante legato al forte di Exilles รจ il passaggio della Maschera di Ferro che รจ stato prigioniero qui dal 1681 al 1687.

Questo anonimo prigioniero era stato prima a Pinerolo e poi al forte di Exilles. Si dice indossasse una maschera (probabilmente di stoffa) per impedire a chiunque di riconoscerlo. Ci sono circa 48 ipotesi sulla sua identitร , e Voltaire scriverร  di questo personaggio identificandolo come il fratello gemello di Luigi XIV.

Tra i film piรน famosi, cโ€™รจ quello del 1998, che vede protagonista Leonardo Di Caprio.  E a proposito di film, il forte รจ stato set cinematografico del film di Mario Monicelli โ€œBertoldo, Bertoldino e Cacasennoโ€, del 1984.

Oltre alla visita in interno del forte di Exilles, รจ possibile fare una visita in esterno, per vedere il Basso Forte, la Caponiera San Bonifacio e la Blockhaus.

Anche una passeggiata nel borgo di Exilles รจ consigliabile, con una sosta allโ€™Azienda Agricola Isiya, dove รจ possibile fare una visita dei vigneti terrazzati e fare degustazioni di vini locali, come lโ€™Avanร , il Barbaroux, il Bianco dโ€™Isiya e il famoso Vino del Ghiaccio, che si produce con uve che vengono vendemmiate in gennaio, quando gli acini si sono naturalmente appassiti sulle viti.

Vigneti dei dintorni del forte di Exilles

Vi aspetto per scoprire insieme le bellezze di Torino e dintorni!


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Ciao, sono Donatella Ferraris. Avete sentito dire che Torino รจ una cittร  industriale, grigia? O che in Piemonte non cโ€™รจ molto da vedere, salvo le montagne? Allora il mio obiettivo sarร  quello di farvi innamorare del mio territorio, non solo con gli articoli che scrivo, ma anche con delle visite pensate ad hoc per ogni esigenza. Mi piacciono la storia, lโ€™arte, lโ€™enogastronomia, le curiositร  legate alla mia Regione e le lingue. รˆ per me fantastico lavorare con turisti di altre Regioni dโ€™Italia e con stranieri. Soprattutto quando tornano a casa con un poโ€™ di Piemonte nel cuore.

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