Avete mai visitato la chiesa di San Samuele a Venezia?

Fondata intorno all’anno Mille, fu dedicata al profeta Samuele (secondo la tradizione, al suo interno ne sono conservate le reliquie), l’ultimo giudice d’Israele, col quale terminò il regime dei Giudici e si istituì la monarchia.
La missione di Samuele fu più di carattere sacro che politico, ma questo rispondeva alle esigenze del tempo, ed egli non esitò a raccogliere la richiesta del popolo e istituì la monarchia. Rimase capo religioso e nominò re prima Saul e poi David.
La chiesa di San Samuele venne interamente ristrutturata nel Seicento in quanto pericolante, rispettando comunque il disegno originario.
L’edificio a ridosso del campanile (in stile veneto-bizantino), come era in uso in altre chiese parrocchiali, ospitava un romitaggio per donne ritirate che si chiamava “Recluse”.

In questa chiesa aveva sede la Scuola dei Terrazzieri. Il termine “scuola” (o meglio “schola”) a Venezia assumeva il significato greco di “associazione”, pertanto non era un luogo dove si insegnava un mestiere, ma bensì il luogo di ritrovo dei praticanti quel determinato mestiere.
Nello specifico i Terrazzieri realizzavano i solai degli edifici. Questi erano fatti con travi di larice, poi tavoloni di abete, un impasto di calce e cotto macinato, infine il pavimento vero e proprio composto di pietrisco e piccoli frammenti di marmo, coccio, vetro e tenuto insieme da una sorta di malta cementizia, che veniva poi pressato e lucidato. Si tratta naturalmente del celebre terrazzo alla veneziana.
Nella chiesa di San Samuele, inoltre, si sposarono Gaetano Casanova (falegname) e Maria Farussi Zanetta (attrice), futuri genitori di Giacomo Casanova che sempre in questa chiesa venne battezzato. In realtà non è corretto dire che furono i genitori in quanto Giacomo nacque da una relazione della madre con il nobile Michele Grimani che dirigeva il vicino teatro San Samuele, dove Zanetta recitava.

Di Casanova il principe francese Ligne ebbe a dire: “Ama e desidera ogni cosa e dopo aver posseduto tutto sa come poter fare a meno di tutto”.
All’interno della chiesa di San Samuele troviamo, al primo altare, una tavola di Pietro Liberi raffigurante San Giuseppe, un bassorilievo con la “Nascita di Nostro Signore”, un crocifisso del XIV secolo di Paolo Veneziano, un ciclo di affreschi tardo quattrocenteschi che decora l’abside e la famosa Vergine Ortocosta, tavola venerata dagli imperatori bizantini e giunta a Venezia nel 1541.


La chiesa è oggi sconsacrata e utilizzata per eventi culturali.

Poco distante, in Salizada San Samuele, al n. 3338, si trova la casa dove visse il grande pittore Paolo Veronese che vi morì nel 1558.
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WALTER FANO
Nato da padre piemontese e madre veneta, ha vissuto per lo più tra Torino, Milano e Venezia, ma è in quest’ultima che si sente a “casa”. Appassionato di storia dell’arte decide di diventare guida turistica, ma con un’impronta meno accademica e più narrativa (le date e i nomi si dimenticano facilmente, le storie no). Crea l’associazione “L’altra Venezia” con l’intento di mostrare ai viaggiatori più sensibili e curiosi una Venezia meno turistica e più autentica.