Finestra sull’Arte – La Trasfigurazione di Raffaello Sanzio

La Trasfigurazione di Raffaello Sanzio
Raffaello, Trasfigurazione, 1518-1520, olio su tavola, Pinacoteca vaticana

Quando, nel 1517, il cardinale Giulio de’ Medici, decide di far eseguire due pale italiane da collocare nella cattedrale della città francese di Narbonne, si rivolse a Raffaello e a Sebastiano del Piombo, per stimolare, nella competizione che avrebbe inevitabilmente opposto i due artisti, la nascita di due opere di altissima qualità.

Mentre a Sebastiano, coadiuvato da Michelangelo, è affidata l’illustrazione della Resurrezione di Lazzaro, a Raffaello tocca la Trasfigurazione intesa come gloriosa esaltazione della figura di Cristo. Nonostante la mole di impegni, Raffaello completa quasi del tutto la monumentale tavola poco prima di morire.

Considerata una sorta di testamento visivo-spirituale, l’opera venne in seguito finita da Giulio Romano ed è tanto apprezzata da Giulio de’ Medici da indurre il futuro papa a non inviare l’opera a Narbonne. Egli la tiene presso di sé, donandola quindi nel 1523 al tempietto romano di San Pietro Montorio, dove rimarrà fino all’epoca napoleonica.

Inizialmente Raffaello è intenzionato a illustrare la sola scena della Trasfigurazione, ma in un secondo tempo decide di aggregare al tema principale la narrazione della guarigione del miracolosa operata da Cristo nei confronti di un bambino indemoniato che nessuno, nemmeno gli apostoli, era riuscito a risanare.

Ripartita la scena in due zone, Raffaello ambienta la Trasfigurazione sulla sommità del monte Tabor e colloca alle sue pendici gli apostoli, imbattutisi nel gruppo di famigliari disperati che accompagnano il bambino.

Mentre nella scena superiore la manifestazione del divino si svolge in un’atmosfera ultraterrena e pacificata, in quella inferiore un gran turbinare di gesti e di moti anima il primo piano, congiungendo i due gruppi contrapposti. Per raggiungere un risultato così complesso Raffaello studia la composizione in ogni dettaglio.

Egli si sofferma sulla rappresentazione dei movimenti, come si vede nel caso dei personaggi collocasti al centro, in secondo piano, nel cui disegno preparatorio si coglie una decisa dipendenza della figure di Eva che Michelangelo ritrae sulla volta della Cappella Sistina. Inoltre, elabora cartoni di grande sottigliezza per definire i gesti e le espressioni, dove la modulazione delle luci raggiunge livelli di altissima perizia.

Nonostante il meticoloso lavoro, i restauri hanno rivelato numerose variazioni apportate in corso d’opera, a testimoniare l’approfondita ricerca di drammaticità e di equilibrio.
Sviluppando effetti già progressivamente impostati negli affreschi delle Stanze vaticane, Raffaello colloca in primo piano due figure-cerniera tra lo spazio esterno, degli spettatori, e quello interno della rappresentazione: l’apostolo con il libro nell’angolo di sinistra e la donna inginocchiata svolgono appunto tale funzione, che è uno dei segnali di grande modernità della pala.

Oltre a impostare una composizione così attenta al conseguimento di effetti drammatici e trascendentali, Raffaello dipinge la scena con una cromia brillante e variegata, cui aggiunge studiate accensioni luminose, irrobustiste dal chiarore dell’alba o scatenate dalla trasfigurazione divina. lo splendore bianco della veste di Cristo si irradia nel cielo circostante per investire Mosè ed Elia apparsi al suo fianco, in una lettura visiva fedelissima al dettato evangelico.

Dettaglio della scena principale della Trasfigurazione di Raffaello Sanzio
Dettaglio della scena principale: Cristo, Elia e Mosè
Studio preparatorio: teste e mani di due apostoli, 1519, Oxford, Ashmolean Museum

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Alice Brivio
Una prima laurea in Scienze dei Beni culturali e una specializzazione in Storia e critica dell’arte. Convinta aspirante insegnante, milanese di nascita, amante di tutto ciò che è artistico!
La rubrica “Finestre sull’arte” nasce per raccontare e condividere con voi ciò che conosco su opere, artisti e correnti artistiche, raccontandole in brevi articoli di pochi minuti, come se fossero delle vere e proprie pillole da assumere una volta al giorno. Perciò, se siete interessati ad approfondire la vostra conoscenza su questi temi, date un’occhiata ai miei articoli sul blog!