La Villa Medicea della Petraia (FI)

È possibile ammirare il riflesso dello splendore della famiglia Medici al potere a Firenze e nel Granducato di Toscana nel sistema delle Ville Medicee: ville e fattorie granducali a presidio del territorio, per il controllo del territorio, create per  finalità diverse.

Pensiamo al Barco Reale del Montalbano,  la  villa di Cerreto Guidi veniva raggiunta  dai membri  della famiglia per dedicarsi alla passione della caccia. Lorenzo il Magnifico, invece, si recava alla villa di Careggi e alla villa di Poggio a Caiano per dedicarsi agli otia, contornandosi delle menti più eccelse, i grandi pensatori e filosofi neoplatonici Marsilio Ficino, Landino, Pico della Mirandola.

La villa di Coltano, vicino Pisa, era utilizzata, come molte altre, per l’attività agricola. Nel giardino della villa di Castello, l’architetto il Tribolo crea l’allegoria del potere mediceo, su commissione di Cosimo I de’ Medici. Con la villa di Seravezza si controllano le cave di marmo; all’Ambrogiana a Montelupo il fiume Arno. Francesco I de’ Medici, con la villa di Pratolino esprime l’essenza stessa del lusso e dei fasti della famiglia.

Il fiammingo Iustus van Utens, su commissione di Ferdinando I, realizza la serie delle lunette delle Ville Medicee per la villa di Artimino.

Questa serie è  custodita nella Villa della Petraia, al pianterreno, dal 2013, quando le ville sono divenute parte del  Patrimonio Mondiale dell’ Umanità UNESCO.

La Villa della Petraia è ubicata in località Castello, tra Sesto Fiorentino e Careggi. Fin dall’antichità, le pendici del Monte Morello si configurano come un locus  amoenus, ricco di acque; sono belle e numerose le ville che vi si costruiscono come luoghi di delizia.

Villa medicea della Petraia
Villa medicea della Petraia – Foto da beniculturali.it

Cosimo I de’ Medici acquista il palagio da signore nel 1544, dopo che era appartenuto ai Brunelleschi, a Palla Strozzi e ai Salutati. Sarà il figlio Ferdinando I a renderla una residenza principesca, ristrutturando con massimo riguardo in special modo il giardino,  sfruttando l’esperienza acquisita a Villa Medici a Roma, sul Pincio. I vari membri della famiglia, nel corso dei secoli, vi apporteranno modifiche, così come cambierà l’arredamento nell’epoca del governo lorenese. Petraia sarà la residenza preferita da Rosa Vercellana, la moglie morganatica di Vittorio Emanuele, durante gli anni di Firenze capitale.

Il fulcro della villa è il cortile interno, con I fasti medicei affrescati dal Volterrano, in queste opere sono appunto  raffigurati i momenti salienti delle gesta della famiglia. Il cortile fu ricoperto in ferro e vetro nel 1872, quando vi furono le nozze di Emanuele di Mirafiori, figlio di Vittorio Emanuele e Rosa Vercellana, con Blanche de Larderel.

Villa medicea della Petraia - Cortile interno

In una delle sale al pianterreno è  custodita  la statua bronzea di Bartolomeo Ammannati Ercole che fa scoppiare Anteo, che faceva parte della fontana di Ercole e Anteo che si trova nel giardino di Castello.

Molti mobili, parati, decorazioni provengono da varie ville del territorio italiano che erano di pertinenza dei vari staterelli, poi confluiti nel patrimonio del regno con l’unità d’Italia.
Al pianterreno, nella sala da musica, è conservato un pregevole  pianoforte-armonium, opera di Achille Fummo di Napoli del 1868.

Nel corridoio al primo piano è esposta la preziosa collezione di acquerelli cinesi acquisiti da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1785; Sono ispirati alla produzione del riso, del tè, della porcellana, della seta. Vi è poi una rarissima Veduta del porto di Canton dipinta a guazzo su rotolo di seta.

Al primo piano ci sono studi e sale arredate in stile impero e neo rococò, con mobili e parati provenienti dalla villa di Marlia, dal Palazzo reale di Modena.

Nello studiolo di Fiorenza, è esposta la statua bronzea di Giambologna che rappresenta Venere – Fiorenza; faceva parte della fontana del Tribolo nel giardino di Castello, trasferita in epoca lorenese al piano della Figurina nel giardino della Petraia ove vi è, attualmente, una copia.

Villa medicea della Petraia - Venere

Si passa, poi, alla camera della “bella Rosina”, Rosa Vercellana, con la toilette in radica d’olivo e bronzi dorati di Youf del 1811. Si attraversano la Sala da toilette con decorazioni con pastelli del ‘700 di Giovanna  Fratellini, il Salotto giallo in stile Impero. Vi è, poi, la sala da gioco arredata dai Lorena negli anni ’50 dell’800: c’è un biliardo, la roulette, la dama, la trottola americana. Nei sotterranei vi erano le antiche cucine,  ora ospitano una scuola di restauro.

La villa medicea della Petraia si chiama così  per la natura pietrosa del territorio e, all’epoca di Cosimo, vengono effettuati poderosi sbancamenti di terra per creare lo scenografico giardino caratterizzato  da una serie di terrazzamenti. A livello della villa, vi è il piano della Figurina con la copia della Venere Fiorenza del Giambologna e il Padiglione del Belvedere di epoca Savoia, utilizzato come Reposoir. Sottostante, vediamo il piano del vivaio con la scenografica riserva di acqua, un giardino delle bulbose di fronte al Tepidario e un giardino di gusto ottocentesco.

La base del giardino della villa medicea della Petraia è il piano dei parterres, con una coltivazione dei frutti nani tipica dei giardini cinquecenteschi.

Vi aspetto visitare insieme la villa medicea della Petraia!


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Sono Sabrina Marconcini, guida turistica di Firenze abilitata anche per le lingue Russo e Inglese. Trovo molto bello avere il piacere di farvi visitare una delle più belle gallerie del mondo quale gli Uffizi o la Galleria Palatina nel complesso museale di Palazzo Pitti in Oltrarno dove sono ubicati anche la Galleria d’Arte Moderna e il Tesoro dei Granduchi, il centro politico di Firenze con il Palazzo Vecchio e piazza della Signoria, il centro religioso con il Duomo, il Battistero e il museo dell’Opera del Duomo da poco rinnovato.
Adoro vivere in campagna, visitare le ville e i giardini storici che vi si trovano: sto pensando alle Ville Medicee di Castello, Petraia, Cerreto Guidi, al giardino di Boboli e al giardino Bardini, al Parco di Pratolino, alla Villa Gamberaia a Settignano con il suo giardino unico che gioca tra la luce e l’ombra, prospiciente la vallata dell’Arno e di Firenze. L’arte è un piacere infinito, la possiamo approfondire per tutta la vita. Amo molto viaggiare, confrontarmi con culture diverse, mi sono laureata in Lingue e letterature straniere presso l’Ateneo di Pisa ed ho conseguito un master di Lingua Russa e Turismo presso l’Università di Firenze.

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