Molto spesso, quando si parla di Macedonia, si tende a confondere lo Stato della Macedonia del Nord con capitale Skopje con la regione greca della Macedonia con capoluogo Salonicco.
Questa ambiguitร ha provocato una questione quasi trentennale tra i due Paesi confinanti che si รจ risolta definitivamente soltanto nel 2018 con lโaccordo di Prespa.
Nonostante le tensioni politiche, la zona macedone รจ una meta che da decenni attira turisti da tutto il mondo grazie alle proprie bellezze archeologiche e paesaggistiche. Lโarticolo di oggi prende spunto da un mio recente viaggio on the road iniziato e concluso a Salonicco โ cittร che merita una visita per i suoi resti romani, bizantini e ottomani โ e si concentra su tre luoghi affascinanti che si trovano nella Macedonia Centrale, la piรน vasta delle tredici regioni amministrative greche.
Due di questi siti sono legati alla storia di Filippo II di Macedonia e di suo figlio Alessandro Magno mentre la terza localitร presenta una piccola cittร con una lunga tradizione di gestione e valorizzazione idrica, tema a cui sono particolarmente legato fin dallโuniversitร .ย ย

Il primo luogo della Macedonia Centrale di cui vorrei parlarvi si trova a Verghina, una frazione del comune di Veria sulle pendici dei Monti delle Pieria che deve la sua notorietร ad un importante ritrovamento archeologico del 1977. Qui lโarcheologo greco Manolis Andronikos scoprรฌ alcuni resti dellโantico impero macedone quale il palazzo reale monumentale di Aigai e un sepolcreto con oltre 300 tumuli.
Lโarea piรน famosa di questo complesso รจ sicuramente quella delle tre tombe reali, dove spicca il loculo attribuito a Filippo II, padre di Alessandro Magno. Per preservare questo tesoro, il governo greco decise di costruire nel 1993 un museo davvero innovativo per lโepoca, pensato non solo per esporre i vari cimeli ritrovati negli scavi ma anche per mantenere intatta la temperatura e il tasso di umiditร delle sepolture (e rallentandone cosรฌ il deterioramento).
Il sito di Verghina divenne quindi patrimonio UNESCO nel 1996 e lโanno successivo il museo venne aperto al pubblico. Merita poi di essere segnalata la nuova sezione museale che presenta cimeli inediti attraverso un percorso multimediale basato sulle piรน moderne tecnologie digitali.

Il secondo sito di questo on the road in Macedonia Centrale si trova invece ad una sessantina di chilometri a nord-est di Verghina. Si tratta di Pella, localitร che diede i natali al celebre Alessandro Magno e antica capitale del regno di Macedonia. Nella seconda metร del Novecento questa cittadina greca non godeva di alcuna notorietร fino a quando non vennero disposti degli semplici scavi tra il 1957 e il 1963 ad ovest della cittร moderna che portarono alla scoperta dellโantico foro e di innumerevoli reperti del periodo macedone.
A differenza di Verghina, questo tesoro non venne purtroppo valorizzato a dovere in quanto i cimeli vennero tenuti in un deposito fino al 1973 e solo in seguito venne costruito un edificio apposito, anche se di dimensioni modeste. Bisognerร aspettare la fine del secolo perchรฉ venga elaborato un degno progetto museale che trovรฒ la sua applicazione tra il 2006 e il 2009 (e che beneficiรฒ in parte del vicino successo di Verghina). Il museo si estende per quattro mila acri ed รจ diviso in diverse sezioni tematiche che spaziano dalla vita quotidiana pubblica a quella privata, dalla religione alla guerra, dalla gastronomia locale allo sport.

La terza localitร visitata in Macedonia Centrale si trova a cinquantacinque chilometri ad ovest di Pella e alla stessa distanza da Verghina andando verso nord-ovest (perciรฒ i tre protagonisti di questo articolo formano idealmente un triangolo quasi equilatero). Si tratta di Edessa, cittร di trenta mila abitanti che vanta un rapporto millenario con le ricche riserve idriche della zona quali ruscelli, cascate e terme (di cui quelle di Pozar a nord sono storicamente le piรน apprezzate).
La posizione stessa della cittร , in una zona elevata a sud dei Monti Voras, beneficia del passaggio dellโacqua dalle montagne alla vallata per poi sfociare in mare. Persino il nome Edessa ricorda il legame con questa risorsa sia nella lingua frigia (bedus) che in quella slava (voda da cui il nome slavo cittadino Vodena). Ma lโattrazione principale locale รจ la magnifica cascata di oltre 70 metri di altezza capace, secondo la leggenda, di ipnotizzare chiunque grazie alle fate dellโacqua che popolano lโarea! Se non basta questa fiaba ad incantarti, รจ possibile fermarsi al ristobar posto proprio a ridosso del salto e rilassarsi sentendo il rombo costante dellโacqua in caduta libera.

In conclusione, lโarea macedone ha toccato il suo apice con Alessandro Magno, ma nei secoli successivi ha saputo assorbire le varie influenze โ greca, romana, bizantina, bulgara, ottomana e nuovamente greca โ fino a creare un unicum che per fortuna non รจ stato ancora scoperto dal turismo di massa. Questa peculiaritร multiculturale si riflette tuttora nella cucina deliziosa delle taverne locali chiamate koutoukia a cui si abbinano spesso musiche, canti e balli.
Buon viaggio in Macedonia centrale!
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Mi chiamo Francesco Munari e sono un giovane economista specializzato nellโambito culturale e sostenibile. Mi piace ricercare le cose belle e lavoro per valorizzarle. Provengo da una famiglia di designers veneti e a questo background ho aggiunto gli studi universitari economici, artistici ed ambientali. Avere un profilo cosรฌ ibrido mi consente non solo di analizzare ciรฒ che mi circonda con occhi sempre nuovi ma anche di vedere sinergie dove altri non le vedrebbero. Sogno di gestire un sito UNESCO con impatto zero sullโambiente.