L’aquila e dintorni con Carla – L’abbazia dei Santi Daria e Crisante

In questo nuovo articolo per  Posti e Pasti vorrei farvi conoscere un’abbazia rupestre immersa nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso: l’Abbazia dei Santi Daria e Crisante, un vero e proprio gioiello denso di storia.

Per poter visitare questa chiesa del XII sec. bisogna lasciare la macchina nei pressi della piccola frazione di Filetto nel comune dell’Aquila, da qui si prende un sentiero che s’inoltra tra cascate, grotte, laghetti e fontanili che un tempo erano usati sia come abbeveratoi per animali.

Dopo alcuni chilometri si giunge nei pressi di dell’abbazia dei Santi Daria e Crisante, completamente isolata e ricoperta da vegetazione e recentemente restaurata per volontà dall’associazione culturale “Felecta” che si occupa di farla visitare e di accompagnare i visitatori durante la passeggiata. La camminata è facile, suggestiva e adatta a tutti, anche ai più piccini.

Cascate dell'Abbazia dei Santi Daria e Crisante

La chiesa è un esempio dell’arte romanica abruzzese, secondo lo storico aquilano Alessandro Clementi venne fondata dai Signori di Poppleto nel 1140, al tempo in cui la dominazione normanna si estese in tutto l’Abruzzo, mentre per Don Demetrio Gianfrancesco, sacerdote e storico di Filetto, dipendeva dall’Abbazia Benedettina di Bominaco come risulta dalla bolla del 1264 in cui papa Urbano IV conferma i beni posseduti dalla medesima Abbazia.

La chiesa è alta dodici metri e lunga più o meno venti, composta da un’unica navata e ad un solo abside semicircolare e poggia su una radura creata da un antico disboscamento. Su tre lati non ci sono finestre ma piccolissime feritoie e oltre al portale d’accesso c’è solo una porticina laterale. Su una pietra della parte esterna compare un’incisione di un agnello.

All’interno c’è un piccolo altare in pietra con incisa l’effigie dell’agnello e sulle pareti gli affreschi del XII secolo di ispirazione bizantina, nell’abside è rappresentato Cristo circondato da due angeli gli altri rappresentano scene di vita dei Santi Crisante e Daria e c’è un intero ciclo sulle storie dell’Annunciazione. Lungo le pareti sono rimasti alcuni frammenti di affreschi che rappresentano San Michele e la Vergine. Il soffitto è a capriate di legno.

Vi aspetto a L’Aquila per scoprire questa e altre chicche nei dintorni della città!


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Carla Ciccozzi
Sono Carla, archeologa e guida turistica della regione Abruzzo e della provincia di Roma. Sono nata a L’Aquila nel 1975 in pieno centro storico, in una delle strade più belle di questa meravigliosa città. L’Aquila mi ha formato, ha sviluppato il mio gusto per il bello e il piacere di scoprire l’antichità. È proprio questo mio amore che mi ha fatto decidere di diventare archeologa e poi guida turistica prima della regione Abruzzo e poi della provincia di Roma.
Alla mia città, a volte antipatica, a volte madre tenera, a volte respingente come quella notte di 11 anni fa che ha cambiato per sempre la mia vita e quella di tutti gli aquilani, ho promesso che avrei contribuito alla sua rinascita e fedele a questo impegno da quest’estate ho deciso di farla conoscere ai turisti ma soprattutto agli aquilani organizzando, almeno due volte a settimana, tour di un’ora circa che mi permettono di scoprire ogni giorno la ricchezza non solo storico-artistica ma anche gastronomica.
Che tipi di passeggiate organizzo? Cerco sempre di mostrare palazzi o monumenti difficili da visitare se non si è in compagnia di una guida amante dell’inedito; oltre alle passeggiate cittadine organizzo anche quelle nei dintorni non solo a piedi ma anche in bicicletta perché, da un paio di anni, ho deciso di abbandonare la macchina per i due pedali e io, il mio cagnolino Gerry, e la mia bici Guendalina andiamo ovunque alla ricerca del particolare.

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