Avete mai visitato il Museo Picasso di Barcellona? A prescindere dalla risposta, vi raccontiamo cinque curiosità che forse non sapevate su questo suggestivo luogo!
Fu il primo Museo dedicato all’artista
Il 9 marzo 1963 aprí le sue porte il Museo Picasso di Barcellona, chiamato al tempo “Fundació Jaume Sabartés”. Quest’ultimo, infatti, era un grande amico e segretario dell’artista, ritratto da lui più volte nel corso degli anni, e fu proprio a costui che il Maestro decise di regalare gran parte delle sue opere risalenti ai primi anni barcellonesi.
La fondazione cambiò presto il nome in Museo Picasso e ad oggi contiene più di 4500 opere dell’artista.
Nonostante fosse ancora in vita, Picasso non poté partecipare all’inaugurazione poiché si trovava esiliato in Francia in quanto oppositore del regime franchista.
Aveva inoltre giurato che non avrebbe rimesso piede in Spagna finché Franco non fosse morto: purtroppo il dittatore morì nel 1975, e Pablo, nel 1973.

Occupa cinque edifici in stile gotico
Quando il museo si inaugurò occupava il Palazzo Aguilar, al numero 15 di Calle Montcada, antica residenza di alcune famiglie nobili tra il XIII e il XIV secolo.
Successivamente, grazie a continue donazioni, tra cui quelle ad opera di Jaqueline Roque, l’ultima moglie dell’artista, si procedette ad annettere i palazzi adiacenti per ampliare il museo.
Nel 1970 divennero parte del museo anche il Palazzo Baró de Castellet e il Palazzo Meca , mentre nel 1999 si concluse l’ampliamento del museo con l’annessione di Casa Mauri e Palazzo Finestres , adibiti ad ospitare mostre temporanee.
Tutti i palazzi hanno una struttura architettonica tipica del gotico civile catalano: l’edificio si sviluppa attorno ad un cortile da cui, tramite una scala esterna, si accede al piano nobile.

Si trova nel quartiere del Born
Il Born è un quartiere di Barcellona che geograficamente si situa tra il viale dell’Arco di Trionfo e la via Laietana.
Si tratta di uno dei quartieri di Barcellona più trendy e vivi: ci sono interessanti musei, chiese, spazi espostivi, ristoranti tipici e negozi di prodotti di artigianato locale caratteristici.
Proprio la Calle Montcada, dove si trova il Museo Picasso, sfocia nel Paseo del Born con la splendida Basilica di Santa Maria del Mar, chiesa a cui è dedicato il best seller di Ildefonso Falcones “La Catedral del Mar”.
Si tratta di un esempio di puro gotico catalano ed è stata costruita in soli 55 anni, iniziando nel 1329. Inoltre, sembra che Gaudi si sia ispirato alle sue navate per realizzare la Sagrada Familia, perciò non potete non visitarla!

La collezione spazia dal Picasso adolescente al Picasso cubista
Pablo Picasso, nato a Malaga nel 1881, si trasferì a Barcellona quando era quattordicenne. Proprio di quell’epoca sono le opere esposte nelle prime sale del Museo, che mostrano un Picasso ancora legato alla tradizione accademica. Nei ritratti dell’epoca però si intuisce già quanto l’artista considerasse più importante la rappresentazione dello stato d’animo del soggetto più che del suo reale aspetto esteriore.
Il primo quadro è un suo autoritratto realizzato all’età di 14 anni, dotato di grande realismo e manifesto del suo incredibile dominio della tecnica pittorica.
Si passa poi ai ritratti di suo padre, sua zia Pepa, sua sorella, i suoi amici, alternati ad alcuni oli su tela di vedute di Barcellona e Madrid (dove studiò presso la scuola di San Fernando), oltre a rappresentazioni rurali di alcune località della campagna catalana.

Nelle sale successive ci si imbatte nel primo periodo parigino, influenzato dal puntinismo, come si vede nei celebri quadri “La nana” e “Margot”.
A seguito si attraversano le sale dedicate al periodo blu, manifestazione del profondo dolore sofferto dall’artista per il suicidio del suo grande amico Carles Casagemas, e il periodo rosa, dove riaffiorano i colori e la speranza grazie all’incontro con il suo primo grande amore, Fernande Olivier.
Le ultime sale ospitano le 45 interpretazioni cubiste del dipinto di Velazquez “Las Meninas”, realizzate nel 1957 nel sud della Francia, nella villa dove risiedeva con la sua ultima moglie Jaqueline Roque.

Una sala è dedicata a rappresentazioni di colombe
Il padre di Picasso, un pittore di stampo classico, ritraeva spesso piccioni e colombe.
Lo stesso giovane Picasso iniziò a disegnarli molto spesso, per poi, nel 1957, realizzare vari dipinti ritraendo i volatili della colombaia nella sua casa francese, mentre si concedeva una pausa dalle interpretazioni del quadro di Velázquez.
Picasso amava molto le colombe, tanto che una delle sue figlie si chiama Paloma, che significa appunto colomba.
E si deve a Picasso il disegno della colomba come simbolo universale della pace: lo realizzò infatti come manifesto per il primo Congresso Mondiale per la Pace del 1949 a Parigi.

E adesso, buona visita: vi aspetto a Barcellona per scoprire il Museo Picasso e altre chicche della città!
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Mi chiamo Caterina e vivo in Spagna dal 2012. Sono guida turistica e doppiatrice: se verrete a Barcellona vi accompagnerò già sull’aereo: è mia infatti la voce dei messaggi di bordo di Vueling. Non mi resta che incontrarvi di persona per mostrarvi i tanti angoli di Barcellona lontani dal turismo massivo! Inoltre, saró felice di farvi conoscere gli usi e costumi locali, attraverso i miei occhi di italiana a Barcellona con marito spagnolo.