In questi giorni si è riaperto nuovamente il dibattito sulla restituzione dei Marmi del Partenone alla Grecia. Alcuni attivisti infatti, si sono presentati a Whitehall con un simbolico assegno di £35000, proponendo di “ripagare” il governo inglese.
Con la questa cifra infatti, nell’800, il Parlamento approvò l’acquisto degli artefatti che erano di proprietà dell’allora ambasciatore inglese ad Atene, Lord Elgin. Sembra infatti che quest’ultimo, nel trasferire in Inghilterra le metope, il fregio e le statue ,andò quasi in rovina e così il governo decise di aiutarlo.

Quanto acquistato fu poi esposto nel British Museum.
Questo museo, che di britannico a dire il vero, ha ben poco, è una delle istituzioni culturali più rinomate al mondo, celebrata per la sua vasta collezione di reperti storici e culturali.

La sua storia inizia nel 1753, quando il Parlamento della Gran Bretagna varò un atto di legge dove sanciva l’acquisizione della collezione privata (che contava più di 70,000 oggetti)di SIr Hans Sloane.
Il British Museum ufficialmente aprì le sue porte al pubblico nel 1759 e da allora ha continuato a crescere ed espandersi, accumulando un’impressionante raccolta di oltre otto milioni di oggetti provenienti da varie civiltà e culture, coprendo un arco temporale di migliaia di anni.
Tra i reperti più celebri, si trovano la leggendaria Stele di Rosetta, che giocò un ruolo cruciale nel processo di decifrazione dei geroglifici egiziani ed è oggi uno degli oggetti che incuriosiscono di più i visitatori.
Tra gli altri affascinanti manufatti (e probabilmente il mio pezzo preferito!) spicca la Caccia ai Leoni, uno straordinario bassorilievo proveniente dal Palazzo Reale di Ninive, datato intorno al VII secolo a.C. Questa scultura raffigura il re assiro Assurbanipal mentre appunto caccia leoni, attività simbolo di potere e dominio reale.
Inoltre, la collezione del British Museum vanta anche la maestosa Statua di Hoa Hakananai’ , un imponente (e non troppo raffinato) monolite, che viene dall’isola di Pasqua (la famosa Rapa Nui del film di Kevin Costner).

Fu portato in dono alla Regina Vittoria, che non troppo impressionata dalla visione, ordinò di trasferirlo al museo!
E per chi si stia chiedendo cosa ci sia British, consiglierei di salire al piano di sopra dove, oltre ad un’impressionante collezione egizia, si trovano le teche con le scacchiere dell’isola di Lewis(che ha fatto da modello a quella a grandezza naturale che Harry e Ron manovrano ne “la Pietra Filosofale”) e la preziosissima collezione di Sutton Hoo(quella del film “The Dig” con Carey Mulliagan e Ralph Fiennes).
La questione della restituzione degli oggetti detenuti nel museo è stata oggetto di accesi dibattiti per molti anni. Diversi paesi e gruppi culturali hanno sostenuto la necessità di restituire i manufatti acquisiti in circostanze coloniali o con metodi eticamente discutibili alle loro terre d’origine. I sostenitori della restituzione credono che la pratica sia un atto di giustizia e rispetto verso i paesi di origine, sottolineando l’importanza di esporre e preservare i manufatti all’interno del loro contesto culturale.
D’altra parte, il British Museum e alcuni studiosi hanno difeso il concetto di “museo universale”, sostenendo che l’istituzione funge da deposito globale della storia dell’umanità e dovrebbe continuare a esporre oggetti provenienti da tutto il mondo.
Il museo è gratuito (bensì la prenotazione sia comunque suggerita) e aperto ogni giorno della settimana dalle 10 del mattino.
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Vi aspetto per scoprire insieme questo suggestivo museo e il resto della città di Londra!
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Mi chiamo Laura, sono italiana ma vivo in Inghilterra da 14 anni. Sono una guida Blue Badge di Londra (e dintorni)e del Galles. Ho imparato ad amare Londra poco a poco e ora mi piace aiutare la gente a scoprire la storia, la cultura, le tradizioni e lo stile di vita di chi ci abita.
Adoro viaggiare e scoprire nuove città, ho la passione del teatro e un debole per il buon cibo (e vi assicuro che Londra può sorprendervi anche in questo!).