Le tradizioni viticole in Borgogna

Quando si parla della Borgogna, si pensa spesso al vino: oggi vi voglio quindi raccontare una breve storia del vino in Borgogna e alcune tradizioni legate a essa.

Già nell’Antichità gallo-romana si registrano i primi tentativi per fare crescere vigneti e produrre vino nella regione. La viticoltura si sviluppa poi i seriamente nel Medioevo grazie ai monaci, molto numerosi dopo la creazione delle grandi abbazie di Cluny e Cîteaux. Il vino viene molto utilizzato nei monasteri come bevanda quotidiana, per la messa o per essere venduto così da incrementare le risorse della comunità. Per delimitare i possedimenti di ciascun monastero, i monaci cominciano a creare i “clos”, cioè vigneti delimitati da recinti murari. Ciò inizia una grande tradizione viticola in Borgogna: quella di vinificare separatamente i lotti di vigna, il che è tuttora una pratica caratteristica della viticoltura locale.

Di questi clos creati dai monaci esiste ancora un esempio celebre: il Clos de Vougeot, costruito dai monaci della vicina abbazia di Cîteaux per vinificare il vino prodotto nei vigneti appartenenti al monastero. Si può visitare oggi la loro cantina, dove rimangono quattro presse da vino, ai quali è stato aggiunto nel 1551 un palazzo rinascimentale per gli abati di Cîteaux. È anche una zona bellissima per fare camminate tra i vigneti!

Dopo una crescita costante i vini di Borgogna hanno dovuto affrontare però una grave crisi alla fine dell’Ottocento: quella della fillossera. Questo insetto proveniente dall’America attaccava la vigna, provocando la distruzione del vigneto borgognone dal 1875. Una soluzione fu trovata nel 1888 per evitare la scomparsa totale dei vigneti: si decise di innestare i ceppi di vite borgognoni su ceppi americani, immuni alla fillossera. Tutto il vigneto di Borgogna fu quindi ripiantato in quegli anni, con gravi ripercussioni economiche.

Dopo la crisi della fillossera, la prima guerra mondiale e la crisi economica del 1929, che ebbero molte conseguenze negative sulla produzione e la vendita di vino, una serie di iniziative furono avviate per dare un nuovo impulso alla viticoltura in Borgogna.

Una di esse fu la creazione nel 1934 della Confrérie du Tastevin (il tastevin sarebbe una tazza d’argento utilizzata per assaggiare il vino), la cui sede è proprio nel Clos de Vougeot. Pensata sul modello delle confraternite medievali e formata dai “cavalieri del Tastevin”, il suo scopo è di promuovere la viticoltura e la gastronomia borgognoni, e far rinascere delle feste e tradizioni folcloriche regionali. La confraternita crea quindi dei capitoli per degustare cibi e vini borgognoni, e dagli anni Cinquanta organizza due volte all’anno il “Tastevinage”, cioè un concorso dove numerosi vini vengono degustati al fine di premiare quelli più buoni (che vengono certificati come “vins tastevinés”). La Confrérie du Tastevin ha ora una dimensione internazionale: nel 1939 viene creata la confraternita degli Stati Uniti, e ne esistono oggi sedi in tutti i continenti, con circa 12.000 membri in tutto il mondo.

Borgogna
Un raduno dei cavalieri del Tastevin in abiti da cerimonia, con attorno al collo il “tastevin” usato per assaggiare il vino e che è diventato il loro simbolo (foto da Wikimedia Commons, Mpmpmp)

Nel 1938, la Confrérie du Tastevin crea la Saint-Vincent Tournante, una festa viticola che mira a ripristinare i festeggiamenti già esistenti in epoca medievale attorno a San Vincenzo, padrone dei vignaioli. Organizzata durante l’ultimo fine settimana di gennaio, si tiene ogni anno in un villaggio diverso nella zona di produzione viticola borgognone. La festa inizia con celebrazioni religiose in onore di San Vincenzo e l’inserimento dei vignaioli più anziani del paese nella Confrérie du Tastevin, ma la parte più importante e popolare dell’evento sono le degustazioni. Vengono infatti installati vari spot per assaggiare vini che provengono tutti del paese in cui si tiene la Saint-Vincent Tournante. È quindi un’ottima occasione per scoprire i vini di Borgogna a prezzo contenuto, perché per partecipare si compra un kit di degustazione a venti euro (con un bicchiere personalizzato!) che consente di assaggiare fino a otto vini diversi. Non posso che consigliarvi di farci un giro se siete in Borgogna in quel periodo, ed è anche una buona occasione per scoprire i vigneti attorno al paese!

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La processione religiosa in onore di San Vincenzo durante la Saint-Vincent Tournante (foto da Wikimedia Commons, Christophe.Finot

Vi aspetto per scoprire insieme la Borgogna e le sue bellezze!


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Ciao! Sono Chloé, vengo da Nantes, in Francia, e ho studiato storia dell’arte all’Ecole du Louvre di Parigi e poi nella magistrale di arti visive a Bologna, specializzandomi in storia dell’architettura. Mi sono trovata così bene a Bologna che ci sono rimasta ancora per un po’ per fare un master in Valorizzazione turistica e gestione del patrimonio culturale. Adesso faccio la guida turistica all’Hôtel-Dieu di Beaune, un ex-ospedale medievale trasformato oggi in un museo e ubicato a 40 chilometri a sud di Digione. Un giorno forse mi piacerebbe tornare in Italia per lavorarci ma nel frattempo vi faccio scoprire la mia regione di origine e la mia nuova regione di adozione!

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