Alessandria preziosa a Palazzo del Monferrato

Palazzo del Monferrato ad Alessandria ospita dal 21 marzo 2024 una nuova grande mostra dal titolo Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento.

Dopo il successo della mostra Alessandria scolpita nel 2019, dedicata al contesto artistico in città tra Gotico e Rinascimento, questa esposizione, che ha sempre al centro la città di Alessandria e il suo territorio, ne racconta la civiltà creativa tra Cinque e primo Seicento, focalizzandosi in particolare sulle arti suntuarie, a ridosso dell’avvento del Manierismo internazionale negli anni della Controriforma cattolica.

Un progetto unico realizzato in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, che vedrà confluire ad Alessandria prestiti da parte della Galleria fiorentina, dell’Opificio delle Pietre Dure e da alcuni dei più importanti Musei italiani.

Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento è la nuova mostra che avrà sede a Palazzo del Monferrato di Alessandria, con la curatela di Fulvio Cervini e la progettazione organizzativa di Roberto Livraghi, Direttore di Palazzo Monferrato.

L’esposizione è promossa da Camera di Commercio di Alessandria-Asti, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Comune di Alessandria, Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino, Consulta di Torino, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, la Fondazione Slala e l’ATL Alexala.

Alessandria preziosa si articola in sette sezioni composte da circa ottanta opere, in cui protagoniste sono le sculture in metallo prezioso, evidenziando il ruolo determinante svolto dalle arti suntuarie, dall’oreficeria alla toreutica, dall’arte degli armorari all’intaglio delle pietre dure. L’obiettivo della mostra è duplice: da un lato delineare l’avvento del manierismo internazionale foriero di un nuovo senso della realtà e della forma, attraverso una selezione di oreficerie e oggetti in metallo, ma anche dipinti su tela e tavola e sculture in legno e marmo che meglio dialogano con le arti preziose; il secondo focus del progetto è quello di mostrare e dimostrare come l’attuale territorio della provincia di Alessandria fosse luogo di convergenza di forze e culture diverse, che non sfiguravano al confronto di altre più gloriose città padane, ma anzi rappresentava una felice eccezione, in cui influenze nordiche si misuravano con quelle provenienti da Firenze e Roma.

Alessandria e il suo territorio fungevano da cerniera tra Milano e Pavia da un lato e Genova dall’altro , mentre proprio alle porte della città era sorto il convento di Santa Croce a Bosco Marengo, voluto da Papa Pio V, che racchiudeva in sé il clima artistico di provenienza tosco-romana.

Mostra promossa da Camera di Commercio di Alessandria-Asti, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Comune di Alessandria, Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino, Consulta di Torino, in collaborazione con Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, Fondazione SLALA e ATL Alexala.

Tra i temi cardine della mostra infatti emerge quello della devozione, rappresentata da un importante nucleo di oggetti di carattere ecclesiastico, molti provenienti dalle diocesi di Alessandria, Casale e Tortona, come ad esempio gli splendidi busti di Antonio Gentili realizzati per Pio V, la stauroteca della Cattedrale di Alessandria, che racchiude un più antico reliquiario bizantino, le strepitose oreficerie tedesche di San Filippo a Casale e San Salvatore Monferrato, il magnifico San Marziano del Duomo di Tortona, opera di un argentiere genovese di primo Seicento; o ancora un inedito stendardo ricamato a Milano alla fine del Cinquecento dal Museo Diocesano di Tortona, restaurato per la mostra col finanziamento della Consulta alessandrina. Non solo, si focalizza sulle correlazioni tra pittura, scultura e oreficeria che a fine Cinquecento, anche con l’influsso di maestranze nordiche, tengono a battesimo opere straordinarie come il Calvario della Maddalena di Novi Ligure, ma anche sull’arte della guerra e per la guerra, rappresentata da armature e ritratti militari. Inoltre un’intera sezione della mostra è dedicata all’ “isola romano-fiorentina” di Bosco Marengo, che vede la presenza di Giorgio Vasari.

L’esposizione Alessandria Preziosa però non termina all’interno della sale di Palazzo Monferrato, ma vuole essere itinerante e si estende in alcuni luoghi di cultura della provincia di Alessandria, prima fra tutti la basilica di Santa Croce a Bosco Marengo con il relativo museo, e poi la Confraternita della Maddalena di Novi Ligure, il complesso di Torre Garofoli presso Tortona, la Pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio, la parrocchiale di San Sebastiano Curone, solo per citarne alcuni.

La mostra fa parte anche del programma di “Uffizi diffusi”, un progetto ideato dal direttore del museo Eike Schmidt che vuole portare alcune opere della galleria al di fuori del capoluogo toscano e si avvale dunque dell’importante collaborazione scientifica della Galleria fiorentina e anche dell’Opificio delle Pietre Dure. 

Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento vuole essere una riflessione etica sul patrimonio artistico alessandrino che proietta la città e il suo territorio in una dimensione sovraregionale, attraverso un progetto inedito e una storia raccontata attraverso le opere d’arte.

Quattro gli itinerari turistici proposti per scoprire tutti i luoghi della mostra:

Itinerario 1 – ALESSANDRIA
Itinerario 2 – ALESSANDRIA / CASALE MONFERRATO / CREA
Itinerario 3 – ALESSANDRIA / TORTONA / VOLPEDO
Itinerario 4  – ALESSANDRIA / BOSCO MARENGO / NOVI LIGURE / VOLTAGGIO


Vi aspettiamo per scoprire insieme Alessandria e le sue bellezze!


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Progetto VIA(E)
Il tema del turismo outdoor, sostenibile, slow, green è alla base della felice intuizione che, già nel 2019 anno del turismo lento, ha mosso un gruppo di consorzi turistici, ATL, associazioni di categoria, comuni, ecomusei e gal a lavorare insieme al progetto ViA(E). ViA(E), partendo dalla necessità di comunicare in modo nuovo ed innovativo il territorio, andando oltre le classiche barriere amministrative dei confini provinciali e regionali, ha saputo trasformarsi in “VIA(E) per viaggiare” e diventare un coordinamento di oltre 25 enti tra pubblici e privati che lavorano insieme esaltando un nuovo concetto di marketing liquido applicato al turismo, dove il cittadino diventa attore principale della propria comunità che si apre al viaggiatore internazionale e che, per il periodo della propria vacanza, diventerà cittadino temporaneo di quel luogo. Percorrendo le antiche vie romane, da qui il nome del progetto, si scoprono o meglio si ri-scoprono luoghi in modalità “lenta” ed “esperienziale”. Il successo del progetto è nei numeri, oltre 50 pacchetti turistici in commercializzazione, un network di quasi 2000 agenzie di viaggi, nuovi territori che chiedono di entrare nel gruppo di lavoro. Dal Monferrato alla Lomellina, dalla Rivera Ligure all’Alto Piemonte, dalle Montagne del Cuneese alle Cinque Terre, dalla città di Torino all’Imperiese.

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