Padova: cosa fare e visitare in un weekend

Dopo diversi anni che non vi tornavo, è stato un piacere visitare Padova e i suoi magnifici monumenti. In questo articolo vi racconterò le tappe da non perdere per trascorrere un weekend all’insegna dell’arte, della storia e del buon cibo in città!

La Cappella degli Scrovegni

Il capolavoro artistico da non perdere durante una visita alla città.

La Cappella sorge tra i ruderi dell’antica arena di Padova, eretta probabilmente tra il 60 e 70 d.C., che nel XIV secolo fu acquistata dagli Scrovegni, ricca famiglia padovana di banchieri e usurai.

Gli affreschi interni sono opera di Giotto, al quale venne affidato il compito di raffigurare una sequenza di storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento che culminavano nella morte e resurrezione del Figlio di Dio e nel Giudizio Universale, allo scopo di sollecitare chi entrava nella Cappella a rimeditare sul suo sacrificio per la salvezza dell’umanità.

Vi suggerisco, qualora decidiate di visitarla, di prenotare i biglietti online con largo anticipo.

La Chiesa degli Eremitani

A pochi passi dalla Cappella degli Scrovegni, sorge uno degli edifici più importanti nell’enorme patrimonio artistico di cui il nostro Bel Paese può vantarsi.

Costruita intorno al 1276 e affidata all’ordine degli Agostiniani, la Chiesa degli Eremitani si è arricchita nel corso dei secoli di affreschi, tombe, altari, tutti testimonianza della vivace attività artistica nella città di Padova.

Per approfondire la Chiesa degli Eremitani di Padova, clicca qui.

Il Palazzo della Ragione

Simbolo della città di Padova, il Palazzo della Ragione è uno dei più grandi ambienti coperti d’Italia.

Esso sorse al centro di un complesso di edifici comunali, tra i quali il Palazzo degli Anziani e l’antico Palazzo del Consiglio, e fu creato come sede dell’aministrazione della giustizia nel 1218 al fine di riordinare i mercati cittadini.

All’interno custodisce un ciclo di affreschi di Nicolò Miretto, realizzato con la collaborazione di altri pittori dell’epoca, e raffigura, in 333 riquadri, uno dei rari cicli astrologici medievali giunti fino a noi. Vengono inoltre rappresentati i simboli dei vari animali che costituivano le insegne dei seggi del tribunale.

La Basilica di Sant’Antonio

La Basilica Pontificia di Sant’Antonio è senza dubbio uno dei luoghi più visitati di Padova, nonostante non sia la Cattedrale della città.

E’ situata a pochi passi dal centro storico e ogni anno, migliaia di pellegrini e di visitatori, vi si recano per toccare la sua tomba e passare un po’ di tempo in contemplazione e ammirazione delle reliquie esposte nella Cappella del Tesoro.

Il carisma di questo frate francescano, partito dal Portogallo e arrivato in Italia per caso, pare a causa di una tempesta scatenatasi mentre era in viaggio di ritorno dal Nord Africa al suo Paese natale, è testimoniato dai molti, moltissimi ex voto lasciati dalle persone che giungono in visita per chiedere una grazia o anche soltanto per lasciare la loro testimonianza.

Per approfondire questo suggestivo luogo, clicca qui.

Prato della Valle

Prato della Valle è una delle più grandi, e a mio parere belle, piazze d’Europa.

L’ideatore di questo spazio animatissimo e poco distante dalla Basilica di Sant’Antonio fu Andrea Memmo, cavaliere, procuratore della Repubblica di San Marco e provveditore della Serenissima a Padova nel 1775.

Fu lui che ebbe la straordinaria idea di trasformare quel luogo malsano e di memorie funeste, legate al martirio dei primi cristiani come Santa Giustina, in una passeggiata cittadina che potesse accogliere negozi, mercati, spettacoli e altre attività.

Purtroppo il progetto rimase incompiuto e mutò nel doppio giro ellittico di statue, ben 78 attualmente, rappresentanti illustri personaggi che hanno dato a Padova e alla terra veneta, un notevole contributo per lo sviluppo dell’Arte e della Storia.

Per approfondire la piazza simbolo di Padova, clicca qui.

Appena fuori Padova: Villa Selvatico

A pochi chilometri da Padova sorge un luogo incantato: Villa Selvatico.

La tenuta Selvatico Miola si estende nell’area che un tempo era la Valle e il Colle di Sant’Elena, quest’ultimo detto anche “colle della Stufa” per la presenza di una grotta sudorifera, che le fonti storiche ricordano essere stata frequentata sin dall’alto Medioevo per curare e alleviare dolori grazie al calore e alle proprietà delle acque termali che qui sgorgano spontaneamente.

In epoca medievale la tenuta appartenne ai Carraresi e ai Dalesmanini, venne poi acquistata nella seconda metà del Cinquecento da Luigi Selvatico, arcidiacono della cattedrale di Padova, e nel 1596 celebrò la prima Messa nel ricostruito Oratorio dell’Ospizio di S. Eliseo. Il colle e tenuta passarono poi al marchese Bartolomeo Selvatico, che iniziò nel 1593 la costruzione della villa, terminata nel 1647.

All’inizio dell’Ottocento venne commissionato all’architetto padovano Giuseppe Jappelli il progetto di conversione del giardino all’italiana in parco romantico, secondo la moda “all’inglese”. E ne venne fatto un capolavoro, oggi perfettamente conservato. Infatti questo giardino storico ha la rarissima caratteristica di presentare vari laghetti termali, che grazie ai fumi dell’acqua termale creano un’atmosfera magica.

La passeggiata, tra selve e laghetti, porta ai piedi del Colle di Sant’Elena dove si trova la villa. Per raggiungerla venne eretta una lunga scalinata di 144 gradini in trachite euganea (oggi è possibile salirvi anche in ascensore).

Un’emozionante passeggiata “dalla Selva oscura al Paradiso”, un percorso metaforico, dapprima più oscuro e ombroso, poi, con l’ultima fatica della scalinata, si giunge in alto, alla villa, meta paradisiaca.

Per concludere la visita alla villa, vi suggerisco di gustare un buon aperitivo presso il bar situato sulla terrazza.

Mangiare bene a Padova

L’ultimo consiglio che vorrei darvi per la vostra visita a Padova riguarda l’aspetto culinario: sebbene non sia difficile gustare buoni piatti della tradizione, vi suggerisco una trattoria che mi ha particolarmente colpita.

Si tratta della Trattoria San Pietro, un piccolo locale del centro storico che propone portate eleganti, abbondanti e gustose, vini del territorio e prelibati dessert. Il baccalà alla vicentina è un vero must. E’ consigliata la prenotazione.

Spero che questa mini-guida possa tornarvi utile per organizzare una visita nella magnifica città di Padova!

A presto,
Greta

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