Siviglia arte e passione – La festività dei Re Magi e la tradizionale “Cabalgata de Reyes”

Non tutti sanno che, mentre nel resto del mondo i bambini aspettano Babbo Natale che arriva dal polo nord sulla sua slitta trainata dalle renne volanti, in Spagna i bimbi attendono l’arrivo dei Re Magi che consegneranno i regali tanto desiderati.

La Bibbia non specifica né quanti fossero i Re Magi, né come si chiamassero; nelle Sacre Scritture si fa, infatti, riferimento unicamente ai doni, oro, incenso e mirra, che questi Saggi portarono a Gesù Bambino.

Nella tradizione cristiana i Magi erano dei saggi astrologi che, seguendo una stella, giunsero dall’Oriente fino a Betlemme per adorare il Bambino Gesù.

I nomi di questi tre personaggi apparvero per la prima volta in un famoso mosaico realizzato nel VI secolo d. C. nella chiesa di Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna.

Fu molto più tardi, nel XV secolo, quando s’iniziò a rappresentare i tre Re Magi identificandoli con le tre razze primigenie scaturite dai tre figli di Noè: Melchiorre incarnò la razza europea, Gaspare quell’asiatica e Baldassarre quella africana.

Gaspare, Re dell’India, regalò incenso al Bambino Gesù per simboleggiare la sua natura divina; Baldassarre, re dell’Arabia, donò la mirra, utilizzata per imbalsamare le salme, per alludere alla natura umana di Cristo; e Melchiorre, re della Persia, offrì l’oro, simbolo di regalità.

Ed è proprio dai doni dei Re Magi a Gesù che proviene la consuetudine dello scambio dei regali nel giorno a loro dedicato. La notte tra il 5 e il 6 gennaio, i bambini lasciano vicino all’albero di Natale una loro scarpa, che aiuterà i Re Magi a capire a chi andranno i doni, e un piattino con dei biscotti per i Re Magi e del fieno per i loro cammelli, in modo che questi si possano rifocillare prima di rimettersi in viaggio.

Non sono soltanto i bambini a essere i protagonisti di questa festa, anche gli adulti ricevono i loro regali, talvolta attraverso il gioco dell’”amigo invisible” (amico invisibile).

Quando i gruppi di amici o parenti sono molto numerosi, e l’acquisto dei regali implicherebbe una spesa considerevole, si organizza questo gioco in cui ogni partecipante estrae a sorte il nome della persona a cui farà il suo regalo. Il giorno della riunione si procede, uno alla volta, a scartare il pacchetto che porta il proprio nome, cercando anche di capire da chi arriva il dono.  È buona norma stabilire sempre un budget minimo e massimo, a cui tutti i partecipanti si devono attenere.

Insieme allo scambio dei doni, il punto culminante della festa dei Re Magi è la tradizionale sfilata. Ogni anno tra il 5 e il 6 gennaio le strade delle città e dei paesi di tutta la Spagna si riempiono di luci, colori, caramelle e di centinaia di bambini e di adulti che assistono affascinati alla “Cabalgata de los Reyes”.

La Cavalcata dei Re Magi è una sfilata di carri allegorici, tipica delle città spagnole ma anche andorrane e di alcuni altri paesi europei ed extraeuropei influenzati dalla tradizione spagnola.

La prima Cavalcata risale al 1866 e fu organizzata ad Alcoy, in provincia di Alicante. In quell’occasione i Re Magi percorsero le vie del paese a dorso di cammello e utilizzarono delle scale per raggiungere i balconi delle case per consegnare i loro regali.

Negli anni ’30 questa tradizione giunse nella Repubblica Ceca. Gaspare, Baldassarre e Melchiorre percorrono ancora oggi, sui loro cammelli, le strade di Praga indossando dei costumi tipici cechi e cantando vecchie canzoni popolari.

Anche negli Stati Uniti, in quelle città con quartieri a forte rappresentanza latina, si organizzano le Cavalcate. Nel quartiere di Harlem a New York è da quasi 200 anni che la mattina del 6 gennaio, i portoricani e i loro discendenti percorrono le strade con cammelli e marionette, ballando e intonando canzoni.

Nel 2008 si organizzò a Varsavia la prima sfilata in onore dei Re Magi; oggi sono più di 450 le città polacche che hanno assimilato questa tradizione.

Re Gaspare con i suoi paggi

La prima sfilata di cui si ha notizia a Siviglia risale al 1918. Da allora, ogni anno, si svolgono nella città andalusa oltre 20 sfilate organizzate dai vari distretti cittadini, ma la più importante è, senza dubbio, la Cavalcata dell’Ateneo che sfila lungo le vie di Siviglia nel pomeriggio del 5 gennaio.

Alla vigilia della Cavalcata l’Araldo Reale arriva al Palazzo Comunale di Siviglia per chiedere le chiavi della città affinché i Re Magi possano entrare senza problemi. Il compito dell’Araldo è anche quello di raccogliere le lettere indirizzate ai tre Saggi, che i bambini scrivono per chiedere i doni desiderati.

La sfilata inizia di solito intorno alle 16.00 e termina verso le 22:00. Il punto di partenza è l’edificio della Reale Fabbrica di Tabacco, sede dell’Ateneo universitario organizzatore dell’evento.

Il corteo è composto da decine di carri allegorici coloratissimi, simili a quelli del carnevale, seguiti da vari gruppi musicali che allietano la sfilata e migliaia di “beduini” a piedi o a cavallo. I Re Magi, sui carri, sono accompagnati dai paggi e “lanciano”, dall’alto, caramelle e doni a tutti i presenti.

Beduini con Re Baldassarre

Il tema dei carri è chiaramente quello natalizio, ma non mancano i personaggi della fantasia, dei cartoni animati e delle favole.

Quest’anno, a causa della crisi sanitaria, per evitare agglomerazioni lungo le strade di Siviglia, i Re Magi sono stati costretti a cercare un’alternativa alla tradizionale Cavalcata e hanno deciso di sorvolare la città in mongolfiera. I bambini sono stati invitati ad aspettare il loro passaggio sui balconi o sulle terrazze degli edifici.

Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, a bordo di una grande mongolfiera, alzatasi in volo intorno alle 9:00, erano accompagnati dai paggi reali e da un esperto pilota che li ha guidati nei cieli sivigliani a 1000 piedi di altezza (circa 300 m). Il pallone aerostatico dei tre Re Magi è stato preceduto da quello che trasportava la “Estrella de la ilusión”, il personaggio che incarna la stella cometa e che apre tutte le Cavalcate.

La mattina del 6 gennaio molte famiglie spagnole fanno colazione con il tipico “roscón de Reyes” (ciambella dei Re Magi), preparato senza farcitura o ripieno di panna montata, crema o cioccolato.

Il Roscón de Reyes

Al suo interno sono nascosti un minuscolo “pupazzetto” della fortuna che incoronerà il re della festa e una fava secca che obbligherà, chi la trova, a pagare il “roscón”.

All’origine di questo dolce sembra ci siano i Saturnali romani, un ciclo di festività dedicate al dio Saturno per celebrare le giornate più lunghe giunte dopo il solstizio d’inverno. Per queste celebrazioni si preparavano torte tonde a base di fichi, datteri e miele.  È noto che già nel III secolo d. C. una fava venisse introdotta al loro interno, portando, in quel caso, fortuna a chi la trovava.

Se ho stuzzicato la tua curiosità, non esitare a contattarmi! Sarò lieta di accompagnarti per scoprire questa e altre tradizioni di Siviglia!


Sono Giusy Serraino, guida accreditata dalla Junta de Andalucía. Nel 1994 ho iniziato la mia carriera professionale lavorando come accompagnatrice turistica in giro per la Sicilia. Nel 2008 mi sono trasferita a Siviglia. Qui, grazie alla mia professione, continuo a coltivare le mie più grandi passioni, l’arte e la storia. Accompagno gruppi e clienti individuali alla scoperta di questa splendida città, di cui mi sono innamorata fin dal primo istante. Per me sarà un piacere farti conoscere la Siviglia più autentica!

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