Siviglia arte e passione – Il Parco di Maria Luisa, un’oasi di pace nel cuore di Siviglia

Siviglia è considerata una delle città più verdi della Spagna e ti stupirà con i suoi incantevoli giardini.
Il fiore all’occhiello della città è il Parco di Maria Luisa, uno dei grandi polmoni verdi di Siviglia. Fu intitolato a Maria Luisa Fernanda di Borbone, infanta di Spagna che, alla fine del XIX secolo, donò alla città i giardini privati del Palazzo di San Telmo, dove aveva risieduto insieme al marito Antonio d’Orleans, duca di Montpensier.

Il palazzo fu costruito nel XVII secolo per ospitare l’Accademia Navale. Antonio d’Orleans, figlio di Luigi Filippo, ultimo re di Francia, lo aveva acquistato a metà del XIX secolo insieme agli estesi orti circostanti che erano stati trasformati in un grande giardino all’inglese.

In occasione dell’Esposizione Ibero-Americana del 1929 il parco fu ridisegnato da Jean Claude Nicolas Forestier, a cui si devono anche i Bois de Boulogne di Parigi. L’area, che versava da diversi anni in uno stato d’abbandono, venne progettata per ospitare alcuni dei padiglioni dell’esposizione, consegnandoci quello che oggi possiamo considerare uno dei più bei parchi d’Europa.

L’architetto paesaggista si è ispirato ai giardini dell’Alhambra di Granada e dell’Alcázar di Siviglia, al Retiro di Madrid e alle case antiche delle città andaluse e ha cercato di ricreare la luminosità tipica di questa regione. Il parco è di chiara ispirazione ispanica, soprattutto andalusa, caratterizzato da un’estetica che rimanda ai giardini musulmani di Granada e di Siviglia con stagni, fontane e specchi d’acqua che riflettono i colori vividi della ceramica e delle siepi di mirto.

Lo stile del parco può essere definito eclettico e fonde, in maniera armoniosa, elementi del passato con elementi regionalisti, romantici e islamici…qui l’influenza francese e inglese è quasi impercettibile.

Percorrendone l’asse centrale rimarremo affascinati dalle numerose fontane, un romantico laghetto e una collinetta verdeggiante.

La fontana più antica, inaugurata in concomitanza con l’apertura al pubblico del parco, nel 1914, è la Fontana delle Rane. Otto rane decorano la circonferenza di una vasca, rivestita di variopinte piastrelle, nel cui centro si scorge un’anatra che riposa su una tartaruga. Città del Messico e Tenerife ne vantano una copia.

La Fontana delle Rane nel Parco di Maria Luisa

La Fontana dei Leoni, una delle più coreografiche, s’ispira al Patio dei Leoni dell’Alhambra di Granada. Le sculture che la abbelliscono sono state sostituite con delle copie nel 1956 a causa del loro deterioramento accelerato dalla gran gelata del febbraio di quell’anno in cui la temperatura minima di Siviglia toccò i -5,5º.

La Fontana dei Leoni nel Parco di Maria Luisa

Vicino alla Fontana dei Leoni troviamo una lussureggiante collinetta chiamata Monte Gurugú. Il nome deriva da un rilievo marocchino presso il quale si svolse una battaglia durante la Guerra d’Africa. La collinetta faceva già parte dei giardini del Palazzo di San Telmo prima che Forestier li ridisegnasse. In occasione dell’Esposizione Ibero-Americana, si scavò alla sua base una galleria, che permetteva il passaggio di un trenino, affettuosamente chiamato Lilliput, utilizzato dai visitatori per spostarsi da un padiglione all’altro.

Il Monte Gurugu con la galleria nel Parco di Maria Luisa

Proseguendo la nostra passeggiata, raggiungeremo un romantico laghetto con due isolette, una più grande, collegata alla terraferma da due ponticelli e una più piccola, abitata da varie specie di uccelli.

L’isoletta de los Pajaros nel Parco di Maria Luisa

Sull’isoletta più grande noterai un tempietto, conosciuto come Padiglione di Alfonso XII. Si racconta che in questo luogo re Alfonso XII dichiarò il suo amore alla cugina Maria de las Mercedes. La giovane era la figlia dei duchi di Montpensier, Maria Luisa e Antonio d’Orleans e viveva nel Palazzo di San Telmo con i suoi genitori. I due giovani innamorati riuscirono a coronare il loro sogno d’amore nonostante l’opposizione alle nozze della regina Isabella II, madre di Alfonso. Quest’appassionata storia d’amore non ebbe, però, un finale felice poiché Maria de las Mercedes, la cui salute era sempre stata molto cagionevole, morì  5 mesi dopo la celebrazione del matrimonio.

Il Tempietto di Alfonso XII nel Parco di Maria Luisa

Percorrendo l’asse centrale del parco, da Plaza de America a Plaza de España, potremo ammirare  anche la “glorieta” intitolata a Juanita Reina, famosa cantante e attrice spagnola morta nel 1999. La bella fontana che la presiede è di chiara influenza islamica. Non lontano scorgeremo un edificio, conosciuto come la casa degli uccelli, precedente al progetto di Forestier.

Glorieta Juanita Reina nel Parco di Maria Luisa

Lo Stagno dei Loti, di forma rettangolare, s’ispira al romantico Patio del Cipresso della Sultana che si può ammirare nel Generalife dell’Alhambra di Granada. Secondo la leggenda, il cipresso fu muto testimone dell’infedeltà di Morayma, sposa del Sultano Boabdil. Qui, l’ultima regina mora di Granada incontrava segretamente il suo amante, un cavaliere appartenente a una nobile famiglia musulmana. Il sultano per vendicarsi dell’affronto subito, fece tagliare la testa ai 36 membri della famiglia del cavaliere, presi in trappola durante un banchetto organizzato  nel palazzo.

Se viaggi con bambini, ti consiglio di fare una pausa in una delle zone destinate ad area gioco. I più piccoli saranno inoltre felici di poter fare una passeggiata in bicicletta, pedalando all’interno del parco. Su uno dei viali principali, Avenida Rodríguez de Casso, dalle 11:30 alle 19:00, è possibile affittare delle biciclette a 2 o 4 posti, per 12 € o 15 € rispettivamente. Questa è una maniera divertente ed ecologica per percorrere il parco e le sue piazze.

Termineremo la nostra passeggiata nella “glorieta” di Bécquer, una delle più belle dei giardini.

La Glorieta di Bécquer nel Parco di Maria Luisa

Gustavo Adolfo Bécquer fu uno dei più famosi poeti romantici spagnoli, tanto che la riproduzione di un suo ritratto, dipinto dal fratello Valeriano Bécquer,  si trovava sulla banconota spagnola di 100 pesetas.

La “glorieta”, precedente all’arrivo di Forestier, è stata inaugurata nel 1912. Sono stati i fratelli Álvarez Quintero, famosi drammaturghi, che, con la donazione dei diritti d’autore di una loro opera “La Rima Eterna”, finanziarono la costruzione del monumento di marmo e bronzo dedicato al poeta.

Il monumento circonda un bellissimo cipresso delle paludi e ha bisogno di crescere e trasformarsi insieme all’albero per adattarsi alle dimensioni del suo tronco.

Lo compongono 3 figure femminili, scolpite da un solo blocco di marmo, che hanno un forte valore simbolico. Le 3 donne personificano le 3 fasi dell’amore: l’attesa, l’amore vissuto e la perdita. L’opera è completata da due figure di bronzo che rappresentano Cupido, pronto a colpire con le sue frecce, ed Eros, ferito a morte.

Vorrei terminare quest’articolo, riportando i bellissimi versi, in lingua originale e nella loro traduzione italiana, della Rima X di Gustavo Adolfo Bécquer:

«Los invisibles átomos del aire
en derredor palpitan y se inflaman,
el cielo se deshace en rayos de oro,
la tierra se estremece alborozada.
Oigo, flotando en olas de armonías,
rumor de besos y batir de alas;
mis párpados se cierran…¿Qué sucede?
Dime.
–¡Silencio! ¡Es el amor que pasa!»

Gli atomi invisibili dell’aria
palpitano e s’infiammano,
il cielo si dissolve in raggi dorati,
la terra sobbalza esultante.
Ascolto, fluttuando nelle onde dell’armonia,
suono di baci e battito d’ali;
le mie palpebre si chiudono… Cosa succede?
Dimmi.
Silenzio! È l’amore che passa!”


Sono Giusy Serraino, guida accreditata dalla Junta de Andalucía. Nel 1994 ho iniziato la mia carriera professionale lavorando come accompagnatrice turistica in giro per la Sicilia. Nel 2008 mi sono trasferita a Siviglia. Qui, grazie alla mia professione, continuo a coltivare le mie più grandi passioni, l’arte e la storia. Accompagno gruppi e clienti individuali alla scoperta di questa splendida città, di cui mi sono innamorata fin dal primo istante. Per me sarà un piacere farti conoscere la Siviglia più autentica!
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